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Certificato di idoneità statica: per ora facoltativo, poi obbligatorio sul modello energetico

Certificato di idoneità statica: il MIT chiarisce che il certificato di stabilità inizialmente sarà su base volontaria per poi disciplinare la materia in maniera più organica

Tanto rumore per nulla? Chissà, ma per adesso il certitificato di idoneità statica altrimenti conosciuto come certificato di stabilità dell'edificio sarà solamente facoltativo, ovverosia su base volontaria, prima di passare ad una fase successiva più "organica". Dopo la querelle scattata all'indomani del crollo della Palazzina di Torre Annunziata con intervento del ministro Delrio e di tutte le associazioni interessate, il chiarimento è arrivato dal sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, il quale ha risposto in Commissione Ambiente alla Camera ad una domanda proprio inerente le eventuali iniziative urgenti da parte del Governo sull'obbligatorietà della certificazione statica degli edifici all'atto della presentazione della compravendita immobiliare.

"Come il ministro Delrio ha avuto modo di dichiarare nei giorni scorsi, oggi grazie al sismabonus è possibile fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all'85 per cento delle spese sostenute, rendendo così appetibile con gli incentivi l'esame e il miglioramento statico", ha ribadito Del Basso De Caro, lasciando quindi intendere che gli strumenti già esistono e fanno capo allo sconto fiscale messo a regime lo scorso febbraio con un decreto del Mit. In ogni caso, "a questo punto si rende necessario un salto di qualità culturale da parte dei proprietari unitamente ad azioni mirate da parte del Governo. Come è stato introdotto l'obbligo della certificazione energetica per i contratti di affitto e compravendita, occorre ora proseguire anche per la certificazione statica". Pertanto, in una fase successiva sarà introdotta una forma di obbligatorietà per la certificazione statica.

Quindi, ricapitolando: per adesso il certificato di idoneità statica sarà facoltativo, poi diventerà obbligatorio sul modello della certificazione energetica, allegato ai contratti al momento della sottoscrizione. Per ora, quindi, si procederà in forma volontaria per "garantire la reale conoscenza dello stato dell'immobile da parte di chi acquista". All'inizio la certificazione, che di fatto sarà la diagnosi necessaria per ottenere il sismabonus, potrà essere richiesta da chi acquista ma non sarà obbligatoria in tutti i casi. Solo più avanti si passerà "ad una più organica disciplina diretta a salvaguardare la sicurezza dei cittadini e del patrimonio edilizio".

L'archivio informatico di Casa Italia
In tema di sicurezza degli edifici, il MIT ha anche fatto sapere la Struttura di Missione Casa Italia è al lavoro per promuovere le iniziative volte alla messa in sicurezza degli edifici: in particolare, ci si sta focalizzando su tre azioni direttamente finalizzate ad intervenire sulla vulnerabilità degli edifici residenziali.
 
Ad esempio, prevede la costituzione di un archivio informatizzato in cui far confluire tutte le informazioni di cui già oggi le pubbliche amministrazioni dispongono a livello di singolo edificio. Tali informazioni (oggi disperse tra Agenzia delle Entrate, Catasto, ENEA, Istat, Dipartimento della Protezione Civile) verrebbero quindi rese accessibili in modo integrato, costituendo una importante base dati sulle condizioni degli edifici. A regime questa soluzione consentirebbe di ottenere un quadro informativo coerente con gli obiettivi del fascicolo del fabbricato, limitando nel contempo gli oneri per i proprietari degli immobili. 

E' stato inoltre previsto, sempre da Casa Italia, un programma di diagnostica speditiva esteso agli edifici caratterizzati da maggiore rischio sismico: sono coinvolti circa 550 mila edifici residenziali costruiti in muratura portante o in calcestruzzo armato prima del 1980, in assenza quindi di normative antisismiche stringenti, localizzati nei 650 comuni italiani a maggiore pericolosità sismica.

"L’intervento prevede che la diagnostica sia effettuata con oneri a carico dello Stato - ha concluso Del Baso De Caro -. Il Dipartimento Casa Italia, appena istituito, sta avviando l’interazione con la Rete delle Professioni Tecniche per rendere operativa la misura. L’investimento previsto è stimato in circa 120 milioni di euro e comprende "l’attivazione di 10 cantieri sperimentali sul territorio italiano, finalizzati a sperimentare soluzioni non invasive di riduzione della vulnerabilità e a comprenderne le condizioni per una più ampia diffusione sul territorio nazionale, con oneri a carico dello Stato stimati in 25 milioni di euro".

I progetti che partiranno per primi sono quelli di Reggio Calabria, Foligno e Feltre in cui saranno effettuati interventi di risanamento antisismico “leggero”, senza allontanare i residenti.