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Terremoto a Ischia, magnitudo 4, due vittime, oltre 39 feriti: una sintesi generale

Una scossa sismica di magnitudo Md 4 è avvenuta nella zona di Ischia e costa Flegrea (Napoli) il 21 agosto notte alle ore 20:57:51 con coordinate geografiche (lat, lon) 40.78, 13.88 ad una profondità di 5 km

Una scossa sismica di magnitudo Md 4 è avvenuta nella zona di Ischia e costa Flegrea (Napoli) il 21 agosto notte alle ore 20:57:51 con coordinate geografiche (lat, lon) 40.78, 13.88 ad una profondità di 5 km. Il primo valore della magnitudo, pari a 3,6, è stato calcolato dall'Ingv in modo automatico, come sempre avviene quando si verifica un terremoto. Il nuovo valore di 4,0 si è basato sui dati rilevati dalla rete sismica dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, che ha quattro stazioni a Ischia.



LA VULNERABILITA’ DI ISCHIA
Antonio Piersanti, sismologo dell’Ingv, ha spiegato all’AGI che “Quella di Ischia e’ un’area “ad altissima vulnerabilita’” dal punto di vista sismologico, per la fatiscenza di molte strutture ma anche per la particolare conformazione geologica, con un ipocentro poco profondo (5 km appena in quest’ultimo terremoto) che crea danni localizzati ma molto maggiori rispetto a quello che ci si attenderebbe da queste magnitudo.”
Pieranti ha anche spiegato che “Nell’area sappiamo storicamente che basta una magnitudo medio-bassa per fare danni: il terremoto del 1883 fece 2.300 morti e si stima avesse una magnitudo di 4.3. Questo perche’, come dicevo, si tratta di un’area di vulnerabilita’ altissima, cui si sommano le caratteristiche geologiche, che rispetto alle rotture di faglia, che potrebbero presentare peculiarita’ specifiche dell’area, dovranno essere studiate in futuro proprio a partire da questo episodio“



UN TERREMOTO DI ORIGINE VULCANICA
“Una caratteristica comune a tutti è di essere molto più superficiali, al punto da superare molto difficilmente la profondità di cinque chilometri", ha detto all'ANSA il sismologo Gianluca Valensise, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolgia (Ingv). "Questo - ha proseguito - accade perché al di sotto di cinque chilometri la crosta diventa troppo calda per generare una rottura". Il fatto che i terremoti che avvengono sotto i vulcani siano superficiali spiega anche perché si risentano maggiormente.
Spesso, ha proseguito, non è semplice studiare i terremoti vulcanici perché le stazioni di rilevamento possono essere distanti alcuni chilometri e di conseguenza questo richiede un'analisi più complessa rispetto a quanto avviene nel caso dei terremoti tettonici.
Ischia, secondo l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, rappresenta la porzione sommitale di un apparato vulcanico alto circa 900 m dal fondo del mare. Essa copre un’area di circa 46 km/q e raggiunge un’altezza massima di 787 m s.l.m., in corrispondenza del Monte Epomeo, situato nella parte centrale dell’isola. L’isola e’ costituita da rocce vulcaniche, da depositi di frane e, subordinatamente, da rocce sedimentarie terrigene e l’attività
vulcanica e’ connessa con le fasi tettoniche a carattere distensivo che hanno caratterizzato l’evoluzione del margine tirrenico della catena Appenninica tra il Pliocene ed il Quaternario.


IL TERREMOTO DEL 1883
La zona colpita stasera dal sisma a Ischia è la stessa di un famoso terremoto che il 28 luglio 1883 provocò più di 2300 morti. Coinvolta anche la famiglia del filosofo Benedetto Croce, allora diciassettenne, che fu estratto vivo dalle macerie. La località alle falde del monte Epomeo era già stata colpita da terremoti: nel 1762, nel 1828 e nel 1881.
Anche nel 1783 era andata distrutta completamente la
Chiesa di Santa Maria dei Suffragi detta del Purgatorio a Casamicciola Terme.




I DANNI
Si sono verificati crolli e danni, distrutta la chiesa di
Chiesa di Santa Maria dei Suffragi detta del Purgatorio, e isolati numerosi alberghi. Danni soprattutto a Casamicciola, nella parte settentrionale dell'isola, dove sarebbero crollate sei case. L'ospedale Rizzoli di Lacco Ameno e' stato evacuato per la presenza di numerose crepe nel palazzo

VIDEO sui DANNI: LINK

La prima vittima è un'anziana colpita dai calcinacci di una chiesa. Il secondo morto è un'altra donna trovata morta sotto le macerie. Proprio sotto una di quelle palazzine crollate, sono state estratte vive tre persone, due donne e un uomo. Gli uomini della protezione civile e delle forze dell’ordine hanno lavorato tutta la notte per salvare chi era rimasto sotto le macerie, come Pasquale, Ciro e Mattia, tre fratellini di 7 mesi, 4 e 6 anni. Una corsa contro il tempo sotto lo sguardo angosciato della madre, l’unica a essere riuscita a fuggire. Il più piccolo è stato portato in salvo, si lavora per estrarre anche gli altri due, che rispondono ai soccorritori e a cui sono stati fornite bottiglie d’acqua.

LE DICHIARAZIONI

INGEGNERI. Tra i primi commenti quello del Presidente del Consiglio Nazioanle degli Ingegneri, Armando Zambrano.

“L’ennesimo evento sismico, che stavolta ha colpito Ischia, sta a dimostrare che nel nostro Paese anche le scosse di non particolare entità possono determinare danni rilevanti a cose e persone. Quello che è successo ieri sera  - ha commentato conferma a maggior ragione la necessità di attuare nel più breve tempo possibile un piano di prevenzione sismica e di completare la conoscenza dello stato delle nostre case, anche attraverso strumenti determinanti come il fascicolo del fabbricato.

“Occorre, inoltre, procedere anche attraverso modifiche normative che rendano ancora più efficaci le iniziative già messe in campo, come il Sisma Bonus, rendendole pienamente applicabili sia per i grandi fabbricati, sia per quelli piccoli, anche attraverso misure di sostegno agli incapienti. Infine, è necessario consentire ai cittadini di perseguire l’obiettivo del miglioramento sismico anche in tempi lunghi, mettendolo in atto in occasione delle ristrutturazioni e seguendo un progetto ben preciso”.

GEOMETRI. “Nella bellissima isola di Ischia un evento sismico di modesta rilevanza ha causato lutti, feriti e rovina. Anche questa volta – ha commentato il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli - si tratta di un territorio a rischio sismico medio (Zona2) colpito da un tragico evento, come avvenne a fine '800 causando moltissime vittime. La storia si ripete ed è necessario intervenire speditamente con una straordinaria ed epocale azione di prevenzione”.
“Le norme tecniche (NTC), la puntuale analisi dei terreni (microzonazione sismica di 3° livello) e la recente normativa sulla classificazione sismica dei fabbricati esistenti (unitamente agli incentivi fiscali del Sisma Bonus) devono concorrere, nelle varie fattispecie a migliorare il grado di sicurezza del patrimonio edilizio esistente in modo da garantire la sicurezza dei cittadini”.
“Eventi sismici come quello registrato ieri sera non possono e non devono provocare tali danni alle persone e ai fabbricati. Lo Stato, il Paese, in tutte le sue declinazioni – conclude il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli - devono rispondere prontamente a una sfida storica, sicuramente complessa, ma oramai necessaria e imprescindibile”.

GEOLOGI. "E' allucinante morire per un sisma di questa entità”. Lo ha Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, secondo cui "lascia perplessi come un sisma della magnitudo di quello di Ischia possa provocare danni e vittime nel nostro Paese.

L'Italia - afferma - si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione. Si è parlato di tante cose, dall'informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio".

"Tante chiacchiere - prosegue Peduto - ma un anno dopo non è stato fatto quasi nulla. Il governo e il parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell'agenda del prossimo governo".

PERITI INDUSTRIALI. Per Gianpiero Giovannetti, presidente Cnpi: “Serve un piano di sicurezza e di prevenzione integrata perché tragedie di questo tipo possono essere evitate”.

“Questa notte si é verificato l’ennesimo episodio tragico che testimonia la grande vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio. E che ci obbliga a dare una risposta immediata alla collettività in termini di sicurezza e di prevenzione, perché i terremoti non si possono prevedere, ma si può fare in modo di limitarne i danni. Come? Con il Fascicolo del fabbricato”.
Così il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giampiero Giovannetti commenta l’evento sismico che si è verificato nella notte ad Ischia e che ha causato perdite umane e ingenti danni strutturali.
“Nell’esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza a chi è rimasto coinvolto nella tragedia, non possiamo che ribadire ancora una volta come episodi simili, soprattutto un terremoto con una sismicità relativamente bassa come questa, possono essere contenuti con il Fascicolo del fabbricato, strumento che consente di accertare le condizioni statiche degli edifici, verificarne lo stato di manutenzione e rilevarne l’idoneitá sismica.
In nessuna parte del mondo un terremoto debole come questo provoca dei morti, per questo é necessario intervenire preventivamente mettendo in sicurezza le situazioni a rischio. Considerando lo stato in cui versa il nostro patrimonio edilizio e la fragilità sismica del nostro territorio, é ormai evidente come il Fascicolo del fabbricato sia uno strumento indispensabile”.
“Secondo i recenti numeri del nostro Centro studi” ricorda Giovannetti, “il 74,1% degli edifici residenziali è stato costruito prima degli anni 80 e circa un quarto (25,9%) prima della seconda guerra mondiale. L’elevata anzianità si ripercuote anche sullo stato di conservazione complessivo”.
Sono oltre 2 milioni, vale a dire il 16,9% del totale, gli edifici residenziali che si trovano in mediocre (15,2%) o pessimo (1,7%) stato di conservazione e dove quindi gli interventi manutentivi risultano più invasivi ed onerosi.
“Queste cifre”, aggiunge Giovannetti, “ci obbligano a guardare al problema sicurezza nella sua globalità, soprattutto in termini di prevenzione. Ma mettere al sicuro il patrimonio immobiliare italiano è possibile, così come si può ottenere una mappatura ragionata dell’intero complesso edilizio. Da oltre dieci anni noi diciamo che la risposta è nell’introduzione del Fascicolo del fabbricato che permette un’azione a tutto tondo: dalla prevenzione dal rischio sismico e da impianti elettrici non a norma, fino alla dispersione energetica e alla conoscenza complessiva del patrimonio abitativo”.
“Come professionisti, organi ausiliari dello Stato, siamo pronti a mettere a disposizione della collettività questo patrimonio di competenze. Speriamo questa volta si comprenda davvero che l’appuntamento con il Fascicolo del fabbricato, e quindi con la prevenzione e la sicurezza, non sia più procrastinabile”.

CONFEDERTECNICA. "Tutti gli edifici di un'ampia parte del territorio italiano sono potenzialmente a rischio, questa è la cruda realtà, senza allarmismi", dichiara il Presidente nazionale di Confedertecnica, Calogero Lo Castro. Che prosegue: "Va preso il toro per le corna, senza girarci intorno. L'Italia è tra i Paesi più sismici del mondo, è ridicolo che si gridi all'emergenza e che ci si faccia trovare ogni volta impreparati. Ci vuole una cabina di regia nazionale per la prevenzione dei disastri cui puntualmente ci troviamo di fronte".

Confedertecnica, che rappresenta i professionisti tecnici, sottolinea: "Questa cabina di regia deve avere chiari gli obiettivi: garantire una mappatura aggiornata del territorio, esigere un fascicolo di fabbricato per ogni manufatto censito, premere sul governo affinché incida con la leva fiscale su un reale beneficio per chi mette in sicurezza la propria abitazione. No alla burocrazia, sì ad una agenzia agile ma efficace con occhi e orecchie dove servono".

"A fronte di questo sforzo - conclude Calogero Lo Castro - si proceda con le ruspe per debellare la piaga dell'abusivismo e si introduca una cultura della manutenzione dell'immobile, alimentando così un circolo virtuoso che porterà più sicurezza e più lavoro nel comparto".
 

Articolo soggetto ad aggiornamenti

FONTI:

  • REPUBBLICA
  • ANSA
  • CORRIERE
  • METEOWEB
  • AGI
  • DIGILANDER