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La nuova facoltà di architettura di Tournai, un esemplare inserimento contemporaneo in un contesto storico

Un edificio in continuità con le preesistenze e al contempo ben riconoscibile che funziona anche come elemento riqualificante per il quartiere in cui è inserito.

Tournai, in Belgio, è una tipica cittadina francofona caratterizzata da palazzi bassi in mattoni rossi e tetti spioventi culminanti nelle guglie della cattedrale di Notre-Dame.

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La nuova Facoltà di Architettura, progettata dai fratelli portoghesi Manuel e Francisco Aires Mateus (AMA) si trova proprio nel cuore di Tournai su un’ex zona industriale dal carattere eterogeneo e composito che include l’ospedale settecentesco (ex convento), destinato agli uffici amministrativi, e due capannoni industriali convertiti in aule scolastiche e biblioteca.

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Lo studio portoghese ha previsto la demolizione di una serie di edifici minori facendo spazio a un cortile alberato e ad un nuovo edificio a ricucitura di quelli preesistenti ristrutturati. Il nuovo volume, dalle forme candide ed elementari, costituisce la colonna vertebrale del complesso collegando verticalmente ed orizzontalmente gli edifici esistenti e definendo nuovi spazi esterni; al suo interno trovano posto auditorium, spazi espositivi e pubblici.
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Il nuovo edificio mette in evidenza il suo carattere contemporaneo ma, al contempo, le sue forme pure e scultoree dialogano con le preesistenze senza prevaricarle. Come spiegano gli stessi progettisti: "Vogliamo che l'edificio sia il più neutrale possibile, senza scomparire sullo sfondo. Ci interessa l'idea di memoria e, soprattutto, vogliamo trattare l'architettura non solo come forma ma soprattutto come spazio."
Dalla strada il nuovo edificio ripropone il carattere del “blocco”, presentandosi quasi incastrato nel contesto preesistente ma apparentemente senza entrare in contatto con gli adiacenti edifici in mattoni.
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L’enorme ingresso principale a due spioventi, ad esempio, è chiaramente a sbalzo, non si unisce all’edificio accanto, allo stesso tempo, grazie al forte spessore, arretra rispetto al perimetro del blocco, rompendo la monotonia del muro dell’isolato sulla strada. Questa interruzione aiuta a definire l'intento dell'edificio come qualcosa di diverso da ciò che lo circonda, fornendo uno spazio accogliente per i passanti e gli studenti direttamente sulla strada.
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Questo ingresso a due spioventi diventa l’archetipo della casa-riparo creando uno spazio coperto disponibile per la comunità, un enorme vuoto pensato come zona di attesa e di transito, lasciata libera per gli imprevedibili usi legati alla vita universitaria. 
L’elemento architettonico a due spioventi evoca inoltre l’iconografia esistente nel patrimonio architettonico di Tournai, i tetti, le guglie ma anche le arcate, i passaggi che collegano le piccole piazze del centro creando scorci inaspettati, e viene utilizzato in questo senso in altre parti del progetto per creare connessioni visive verso l’esterno dell’isolato.
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L’ingresso principale conduce ad un ampio cortile che fornisce l'accesso a due ingressi vetrati. Uno conduce all'edificio in mattoni ristrutturato l'altro alla nuova struttura progettata da AMA.
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Entrando nella nuova struttura ci si ritrova a percorrere un ampio corridoio a doppia altezza che collega l'auditorium, le aule, il cortile e gli uffici amministrativi che sono ospitati nell'edificio preesistente. Questo corridoio occupa quasi l'intera impronta del nuovo inserimento di AMA e intende fungere da forum. Il forum funziona non solo come spazio di passaggio ma anche come pausa, fornisce sale riunioni e spazi fluidi in grado di adattarsi alle diverse esigenze estemporanee favorendo incontri e scambi tra gli studenti. 
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Lungo i percorsi le ampie vetrate, le alte pareti spigolose e le sezioni articolate creano improvvisi giochi di luce mantenendo comunque un ambiente neutro e minimale almeno fino alla sorpresa del sistema di scale a spirale doppia intrecciata, assolutamente scenografico.
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Anche le forme minimali dell’auditorium evocano i tetti a spiovente tipici della cittadina belga.
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Gli architetti sono riusciti nel duplice obiettivo di creare una struttura in continuità con le preesistenze e al contempo ben riconoscibile, capace di attirare gli sguardi e di invogliare ad entrare, funzionando probabilmente anche come elemento riqualificante per il quartiere in cui è inserita.

Facoltà di Architettura , Turnai, Belgio
Tipologia:
ristrutturazione con ampliamento 
Architetti: Manuel e Francisco Aires Mateus 
Committente: Université Catholique de Louvain
Ingegneria e impresa: Tradeco
Area del sito: 5.990 mq
Area costruita: 7.010 mq
Completamento: 2017