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4° Forum OICE sul BIM: sempre più digitalizzata l'ingegneria italiana

Opere complesse in BIM, gestione dei dati e degli assett, certificazione delle competenze, blockchain tecnology e smart contracts, piattaforme collaborative e normativa sono stati i contenuti al centro del 4° Forum OICE sul BIM

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Ha riscosso grande successo di pubblico ed estremo interesse per i contenuti delle relazioni che sono state illustrate dai relatori italiani e stranieri, il quarto Forum internazionale OICE sul BIM che si è tenuto a Roma il 18 giugno 2019, coordinato scientificamente dal consigliere OICE Antonio Vettese, con i colleghi Francesca Federzoni e Fabrizio Ranucci, ha ormai reso evidente sia l'elevato grado di evoluzione dell'offerta di servizi di ingegneria e architettura degli associati OICE che hanno presentato importanti progetti in BIM (3TI Progetti, Bonifica, ETS, Italferr, Net engineering e Politecnica), sia la maturazione dei prodotti delle case software sponsor dell'iniziativa: Allplan, Autodesk e Graphisoft.

L'evento aperto dal presidente OICE Gabriele Scicolone, proietta le iniziative OICE nel campo della Committenza e ambisce ad essere il punto di riferimento dei prossimi sviluppi scientifici. Di particolare interesse sono risultate le relazioni degli ospiti stranieri, a partire da Marku Allison, Past president dell'IPDA, che ha illustrato i contenuti dell'IPD (Information Project Delivery) strumento di miglioramento delle performance dei contratti, partendo dalla ottimale gestione del progetto, in larghissimo uso nel mondo canadese e statunitense i cui contenuti sono consultabili nell’IPD guide del 2007 dell'IPDA (www.ipda.ca).

Focus sulle "future tendenze" del Building Information Modeling per l'ingegneria e l'architettura

Martin Holmegaard Jensen, relatore di COWI, società di danese che fattura 830 milioni di euro/anno, ha illustrato il ruolo svolto dalla società nella realizzazione del progetto del nuovo ospedale di Koge di 310 milioni di euro di lavori e del proficuo ruolo svolto in supporto alla Committenza. Mark Coleman di Crossrail (UK) ha aggiornato lo stato dello sviluppo dell'importante linea metropolitana di Londra (circa 15 miliardi di sterline di investimento) mettendo in evidenza il ruolo determinante del BIM nella gestione delle informazioni di un'opera altamente complessa.

Sono seguite poi le relazioni di tre importanti committenze italiane (Massimo Gambardella, dell'Agenzia del Demanio, Pietro Bruni di Rete Ferroviaria Italiana e Lorenzo Sperati di Banca d'Italia), che soprattutto sul lato della gestione degli assett hanno illustrato come gli strumenti della digitalizzazione consentono di raggiungere un elevato grado di efficacia e di produttività degli investimenti.

Dopo gli interventi delle citate case software (Allplan, Autodesk e Graphisoft) ha poi preso la parola Lorenzo Orsenigo (ICMQ) che ha parlato dell'attività di certificazione delle competenze e delle organizzazioni proposta da ICMQ, con un cenno anche al protocollo Envision.

Nel pomeriggio il vice presidente OICE Maurizio Boi ha preso la parola sul tema dei "future trends" dell'ingegneria e dell'architettura dando conto dei contenuti del booklet EFCA e delle principali tendenze evolutive in atto nel settore, dalla blockchain technology, all'utilizzo degli smart contracts e delle piattaforme collaborative.

Sono poi seguite le presentazioni di progetti BIM di sei associati OICE: 3TI Progetti (Roberta Di Stefano, Franca Francescucci e Barbara Paone) sul Nuovo ospedale della Spezia, Bonifica (Federico Momoni, Federico Malleni) sulla Linea ferroviaria AV/AC Verona – Padova, ETS – (Salvatore Collura) sulla Galleria Olmata (linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli), Italferr  (Andrea Nardinocchi e Daniela Aprea) sul Ponte Polcevera, Net Engineering (Fabio Serrau), Centro Intermodale di Bressanone e Politecnica, (Enea Sermasi) Nuovo Zealand University Hospital di Køge in Danimarca.

È stato poi il consigliere OICE Antonio Vettese, moderatore della sessione pomeridiana, a svolgere una relazione - che si è giovata anche della collaborazione di Marzia Bolpagni, coordinatrice del task Group TG1 che, nell'ambito CEN TC 442 -WG2, si occupa di definire il livello delle informazioni necessarie per sostenere i processi decisionali coerentemente con le norme ISO 196501 e 2.  La relazione partendo di concetti di base del Project management evidenzia come i nuovi standard ISO diano più compiuta attuazione all'incontro essenziale tra Information management e Project Management. Il tema, sviluppato sotto forma di dialogo con Marzia Bolpagni, è riferito alla necessità di una efficace definizione, in una visione ispirata al ciclo di vita del progetto, dei requirement di Committenza e del sistema informativo associato, ancor prima del sistema informatico di supporto. Nella relazione le considerazioni sono associate alla definizione dei livelli di progettazione attesa in attuazione dell'articolo 23 del Codice degli appalti e alla necessità di coordinamento con il decreto 560 su metodi e strumenti per dare efficace impulso allo sviluppo della digitalizzazione della fase di progettazione e del ciclo di vita dell'opera pubblica.

Di particolare interesse, poi, l'approfondimento sui temi legislativi nella tavola rotonda moderata da Mauro Salerno di Edilizia e territorio in cui il consigliere ANAC, Michele Corradino ha espresso timori rispetto al fatto che il decreto sblocca cantieri non riesca a raggiungere il suo obiettivo. Per Corradino sarà necessario arrivare rapidamente al regolamento perché oggi rimangono in vigore linee guida e decreti pensati per norme che non ci sono più. Il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Donato Carlea ha invece evidenziato la necessità di mantenere il principio della centralità del progetto e di arrivare all'eliminazione dell'OEPV nell'aggiudicazione dei lavori. Per Pietro Baratono, invece, rispetto al parere incidentalmente espresso dal Consiglio di Stato su una possibile illegittimità del d.m. 560, il rischio di problemi applicativi del decreto ministeriale in sede di gara è soltanto teorico. Il problema vero è invece quello della formazione delle strutture pubbliche ancora largamente impreparate alla "sfida digitale". Infine il rappresentante ANCE, Massimo Deldossi ha sottolineato come le metodologie e le tecnologie di realizzazione delle imprese possono sempre avere rilievo e la correttezza della raccolta de dati in cantiere è la prossima sfida da cogliere per la digitalizzazione del cantiere, un "cantiere cognitivo" che dia un quadro innovativo al passo con il resto del mondo. Sullo sblocca cantieri l'opinione dell'Ance è che "non si sblocca nulla"