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RICOSTRUZIONE POST-SISMA 2016: i professionisti denunciano l'immobilismo dello stato

Ecco la denuncia pubblica

I TECNICI IMPEGNATI NELLA RICOSTRUZIONE POST-SISMA 2016: SONO ESASPERATI E STUFI DI ESSERE PORTATI IN GIRO.

MISCHIA-SELVAGGIA.jpgMartedì 23 dalle ore 9.30 alle ore 12.30, presso la sala Tonelli di Caldarola (MC), si incontreranno i tecnici impegnati nella ricostruzione per discutere degli innumerevoli problemi che intoppano la redazione di un progetto per la ricostruzione post-sisma 2016.

L’incontro è stato organizzato da INARSIND Marche (Sindacato ingegneri ed architetti liberi professionisti) che ha canalizzato il malessere che serpeggia fra i tecnici che, a quasi 3 anni dal sisma, vedono vanificati i loro sforzi nella ricostruzione.

I commissari che si sono succeduti sono Vasco Errani e Paola De Micheli, figli dei governi PD di Renzi e Gentiloni, che hanno fatto disastri, e quello attuale del governo giallo/verde, Piero Farabollini che sta lavorando (?) in un rumoroso silenzio.

Errani, figlio dell’illusione renziana di evitare la scissione del PD. Egli, pur avendo una visione, ha voluto duplicare un sistema, quello del sisma Emiliano-Lombardo, che ha funzionato poco in quel piccolo terremoto ed ha bloccato completamente la nostra ricostruzione. Errani, come allenatore, ha fallito gli schemi portando alla retrocessione della squadra. Ma tale retrocessione è capitata o voluta? Le ordinanze preparate mancano di visione, di programmazione/previsione. Sono state fatte come intervento spot, non coordinate, non sono state pensate per il territorio che si aveva di fronte, sono sbagliate da un punto di vista dei danni, delle caratteristiche e soprattutto hanno finanziamenti insufficienti.

Risultato: eccessiva burocratizzazione della ricostruzione, ovvero blocco della stessa.

De Micheli, figlia del governo Gentiloni, ha parlato tanto, ma ha fatto niente. La struttura commissariale è la stessa di quella Errani, sopravvive portando avanti il lavoro già preparato dal precedente commissario. Niente di nuovo sotto il sole. 

Si continua a tagliare nastri, senza portare nulla di nuovo.

Arriva il governo giallo/verde e si cambia commissario arriva Farabollini che ascolta, incontra sta in silenzio, ma ad oggi ha solo fatto ordinanze di sopravvivenza. Nel frattempo un territorio diviso sta morendo, le persone sono esasperate, rassegnate.

Tutte le criticità che il Commissario Farabollini aveva più volte segnalate e scritte (anche su Ingenio:) come presidente dell’Ordine dei Geologi Marchigiani, sono passate nel dimenticatoio.

Il tempo passa come i commissari, i problemi restano.

ANTICIPO sulla parcella dovuta del 50% DOV’È?

Il decreto Genova, del novembre 2018, prevedeva per i professionisti un anticipo del 50% sulla parcella dovuta, di tale previsione di legge ad oggi ancora nulla.

I professionisti impegnati nella ricostruzione a quasi tre anni dalla prima scossa non hanno ancora incassato nulla.

In buon sostanza i tecnici si stanno caricando sulle spalle l’onere della ricostruzione finanziandola e anticipando tutto quanto necessario per portare avanti questa enorme mole di lavoro. 

Il Commissario, il Governo hanno promesso una svolta con il decreto Genova, ma, per ora solo promesse da marinaio.

INARSIND Marche a nome dei tecnici chiede una immediata attuazione di tale punto della legge.

ALLEGATO DELL’ORDINANZA 12, SCADUTO IL 31.12.2018 – EQUO COMPENSO, DOVE SEI?

Il protocollo d’intesa fra commissario e RTP (Rete delle Professioni Tecniche) allegato alla Ordinanza n. 12, che detta le regole degli onorari e degli obblighi dei professionisti nella ricostruzione è scaduto, ma anche questo è passato nel dimenticatoio.

La mole di lavoro, la burocrazia, le carte da presentare, gli obblighi da ottemperare, come ad esempio quanto previsto per il DURC di Congruità (Documento Unico di Regolarità Contributiva), non erano minimamente previsti e prevedibili. 

Oggi tale accordo va completamente ridiscusso e rivisto, in quanto è acclarato che per i lavori di importo inferiore ai 500.000 euro, si ha un costo orario, considerando il cumulo delle ore necessarie alla redazione di un progetto, di circa 4/5 euro l’ora, di molto inferiore al reddito minino garantito sbandierato dal viceministro Luigi Di Maio. 

Inoltre alla luce dell’equo compenso (legge n. 247 del 31.12.2012 art. 13-bis, come modificata dalla legge n. 172 del 04.12.2017 art. 19-quaterdecies), è necessario rimettere mano al Protocollo d’Intesa e modificare anche al Decreto Legge 189/2016 nelle parti in cui è in contrasto con tale successiva norma.

INARSIND Marche a nome dei tecnici chiede l’applicazione dell’Equo Compenso previsto dalla Legge.

QUEL PASTICCIACCIO DELL’ORDINANZA "CHIESE".

Siamo alle solite, una struttura commissariale inefficiente, guidata in maniera approssimata da personaggi fuori dalla realtà. Le curie sono soggetti pubblici o privati?

Se sono pubblici gli onorari e devono essere soggetti al decreto parametri.

Se sono privati sono soggetti all’art. 34 comma 5 del DL 189/2016.

Nella bozza di ordinanza il commissario Farabollini si confonde, infatti o chiede un ribasso, illegittimo, su un lavoro privato pagato con il contributo previsto a carico del commissario (art. 34 c. 5, DL 189/2016) o può chiedere un ribasso, ma si devono trattare le chiese come un lavoro pubblico che deve essere pagato con il decreto parametri. 

In ogni caso la bozza dell’Ordinanza è sbagliata.

INARSIND Marche a nome dei tecnici chiede la modifica di tale bozza di ordinanza nella parte riguardante gli onorari e i metodi di selezione dei professionisti.

TAVOLI TECNICI, SERVONO?

Il Commissario Farabollini ha chiamato nei Tavoli Istituzionali di discussione delle Ordinanze anche i rappresentanti locali della RTP (Rete delle Professioni Tecniche), ma tale ingresso non è ancora istituzionalizzato, pertanto la presenza è “sopportata” dai rappresentati istituzionali e non è vista come aiuto, anzi a volte è pensata come fastidio alle discussioni interne.

INARSIND Marche a nome dei tecnici chiede che la presenza delle Rappresentanze Sindacali e della RTP venga ufficialmente istituzionalizzata.

C.T.S. – COMITATO TECNICO SCIENTIFICO – SCOMPARSO

Il comitato tecnico scientifico è un organo fondamentale per rispondere a tutte le problematiche tecniche ed interpretative provenienti dal territorio e dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione, ma anche tale organo è scaduto il 31.12.2018.

Cosa si aspetta per rinominarlo? In questa maniera si blocca la ricostruzione lasciando alla libera interpretazione dei funzionari le già confuse e sbagliate norme tecniche allegate alle ordinanze per la ricostruzione.

INARSIND Marche a nome dei tecnici chiede di nominare il nuovo CTS e che in esso siano presenti i rappresentanti sindacali e della RTP.

CONCLUSIONE

I tecnici sono stufi e stanchi di caricarsi sulle spalle gli oneri della ricostruzione.

Norme fatte male, tariffe al di sotto al minimo orario e lontanissime dall’Equo Compenso, burocrazia imperante, hanno fiaccato la voglia di lavorare dei professionisti che sono pronti a gesti eclatanti come la serrata, per far valere i propri diritti dettati dall’art. 36 della Costituzione Italiana: 

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”

Ing. Roberto Di Girolamo

Presidente INARSIND Marche