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ENEA brevetta nuovi rivestimenti per migliorare l’efficienza degli impianti solari

ENEA ha brevettato nuovi rivestimenti per rendere più efficienti gli impianti solari limitando al massimo le perdite di calore, grazie all’innovazione sarà possibile produrre calore a costi più competitivi.

ENEA ha brevettato nuovi rivestimenti per rendere più efficienti gli impianti solari limitando al massimo le perdite di calore.

L’innovazione è stata sviluppata dai ricercatori del Centro di Portici (Napoli) e permetterà di produrre calore a costi più competitivi sia per alimentare filiere industriali sia negli impieghi domestici per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.

 

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Impianti solari termodinamici: il nuovo brevetto di ENEA

I ricercartori del Centro di Portici di ENEA hanno sviluppato un nuovo brevetto che ha l'obiettivo di rendere più efficienti gli impianti solari termodinamici: grazie all'uso di tubi ricevitori rivestititi con rame, alluminio, argento e oro è possibile limitare al massimo le perdite di calore a temperature molto elevate.

«I tubi ricevitori di nuova generazione dovranno operare in vuoto, cioè limitando le perdite di calore e proteggendo i rivestimenti dagli agenti atmosferici, e a temperature quanto più alte possibili per aumentare la resa del ciclo di conversione dell’energia» spiega Salvatore Esposito del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.

Le più alte temperature d’esercizio consentiranno, inoltre, di realizzare un sistema compatto e più efficiente di accumulo diretto del calore in grado di garantire la continuità di servizio anche di notte o con cielo nuvoloso.

«Per migliorare le prestazioni del rivestimento solare a una temperatura di 550 °C o più elevata, il nostro brevetto propone di utilizzare i metalli con le più basse dispersioni termiche come rame, alluminio, argento e oro inserendoli, in una struttura multistrato che consente di superare i problemi di instabilità di questi metalli alle alte temperature» conclude Esposito.

L’impiego di questa innovativa struttura multistrato permetterà inoltre di poter operare anche in aria a temperature più basse (300 °C), con la possibilità di realizzare ricevitori più economici da impiegare negli impianti solari termici.

Grazie a quest’ultima caratteristica, si potrà produrre calore a costi più competitivi da utilizzare sia per alimentare alcuni processi delle filiere industriali, come a esempio nei settori farmaceutico, alimentare e tessile, sia negli impieghi domestici per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.