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Ismael: il software che predice l'impatto ambientale delle attività logistiche in un porto

Ismael è il software di DBA Group che, applicato soprattutto nei porti, prevede l'impatto ambientale delle attività antropiche e logistiche basandosi sui paradigmi dell'Internet of Things (IoT) e del Machine Learning.

Ismael è il software di DBA Group che, applicato soprattutto nei porti, prevede l'impatto ambientale delle attività antropiche e logistiche basandosi sull'Internet of Things e sul Machine Learning. 

Il software, realizzato grazie al finanziamento della Regione Puglia e da qualche anno in funzione nel porto di Bari, è stato sviluppato secondo i paradigmi dell'Internet of Things (IoT), del Machine Learning e dell'Intelligenza Artificiale e si basa su un sistema di sensori che raccolgono i dati relativi alle condizioni metereologiche, alla concentrazione di sostanze inquinanti e informazioni riguardanti gli spostamenti delle navi e dei container.

Un esempio concreto di come, grazie alla tecnologia, alla digitalizzazione dei processi, all'uso del BIM e del Digital Twin di una infrastruttura, sia possibile fornire servizi ad alto contenuto di Know How a supporto dell'Infrastructure Lifecycle Management.

 

La tecnologia a supporto dell'Infrastructure Lifecycle Management

Il modello di simulazione dell'inquinamento sviluppato da DBA Group per il porto di Bari, è un esempio di come i servizi digitali siano oggi un importante strumento a supporto della gestione del ciclo di vita delle infrastrutture. 

Ismael infatti, grazie alla sua architettura modulare e scalabile, è in grado di storicizzare e analizzare milioni di dati al secondo provenienti da diversi fonti come ad esempio i sensori installati nel porto e quelli posizionati nella città.

Il risultato non è solo una reportistica in tempo reale con open data a disposizone dell’utenza, ma soprattutto la creazione di modelli affidabili e testati in grado di predire i fenomeni e simulare diversi scenari di potenziale criticità. Il sistema, ad esempio, può prevedere il livello di insabbiamento del fondale del porto grazie al monitoraggio delle correnti marine e dei fenomeni atmosferici oppure, in base ai dati di carico e scarico, calcolare il momento in cui sulla banchina si saranno accumulati troppi container.

 

Il software predittivo Ismael

 

La piattaforma predittiva Ismael è solo un esempio di come Internet delle Cose, Big Data, Intelligenza Artificiale, Machine learning e Building Information Modeling (BIM) rappresentino le basi dell’Ingegneria 4.0, in cui il progettista sarà sempre più coadiuvato dalla raccolta dei dati grazie ai modelli digitali.

Secondo Francesco De Bettin, Presidente di DBA Group, società di ingegneria e ICT, l'ingegneria del futuro vedrà le classiche tecniche di progettazione integrarsi con le nuove tecnologie telematiche fino a formare un unicum evolutivo e innovativo.

«L'ingegneria 4.0 coniugherà i fondamentali di quella classica con tutte le nuove tecnologie e ciò influenzerà sia la fase di progettazione sia quella di manutenzione e gestione d’esercizio delle infrastrutture - ha detto l'Ing. De Bettin intervenendo alla prima edizione del Forum Ingegneria 4.0 promossa da CSPFea e FEA Engineering - per questo avremo bisogno anche di ingegneri 4.0, la cui specializzazione dovrà integrarsi con la multidisciplinarietà».

È proprio il concetto di multidisciplinarietà che ha portato DBA Group a dedicarsi sempre di più all’erogazione di servizi digitali a supporto dell'Infrastructure Lifecycle Management, grazie alla realizzazione di piattaforme telematiche dedicate alla gestione degli asset, alla sicurezza sul lavoro, nonché alla creazione di gemelli digitali delle opere che consentono di simulare fenomeni, gestire le manutenzioni ordinarie ed evolutive e monitorare gli impatti ambientali in real time. 

L'intervista a Francesco De Bettin, presidente di DBA Group