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L’architettura sensibile di Odile Decq e Benedetta Tagliabue a Cersaie 2021

Due donne, architette di fama internazionale, sono state le protagoniste della conferenza "Architettura Sensibile", moderata dallo storico dell’architettura Professor Fulvio Irace.

Due donne, architette di fama internazionale, sono state le protagoniste della conferenza "Architettura Sensibile", moderata dallo storico dell’architettura Professor Fulvio Irace e che si è svolta il 30 settembre 2021 a Cersaie nell’ambito del programma culturale “costruire, abitare, pensare”.


 

L'architettura deve tornare a essere sensibile

Dopo il forzato distanziamento imposto a tutti dalla pandemia e i lunghi mesi d’isolamento del lockdown, ci si è accorti dell’importanza dell’aspetto tattile e sensoriale dell’architettura: la riscoperta del corpo, dei colori, dei simboli e della luce.

Ci si è resi conto insomma che l’architettura deve tornare ad essere “sensibile”: assicurarci un comfort che non è solo legato all’immagine o alla funzione. Deve accompagnarci nella vita quotidiana con le piccole, grandi meraviglie che solo possono suscitare i materiali più appropriati a dialogare con i sensi e i dettagli che ci fanno riscoprire i valori sia dell’intimità che della socialità.

Le donne architetto sono da questo punto di vista interlocutori ideali, in quanto portatrici di esigenze e sensibilità spesso trascurate dal lato maschile dell’architettura.

Attraverso la descrizione dei loro più recenti progetti Odile Decq e Benedetta Tagliabue porteranno i partecipanti al programma culturale di Cersaie, “costruire, abitare, pensare” ad esplorare l’importanza di questi elementi nella vita di tutti i giorni.

 

"La ceramica è un materiale fantastico - ha esordito Benedetta Tagliabue - perché connette l'edificio con la storia del luogo e le tradizioni. E in più la ceramica fa bene e cura con la sua bellezza". Nel suo intervento, Benedetta Tagliabue ha infatti raccontato l'utilizzo della ceramica in tre importanti progetti, partendo dal Mercato di Santa Caterina a Barcellona, dove l'intera copertura, che evoca un'insalata di frutta, è stata realizzata da esagoni in ceramica di oltre 60 diversi colori.

Nel complesso parrocchiale nella periferia di Ferrara, che prende ispirazione dalla forma di una mongolfiera, ampio utilizzo viene dato al laterizio sulle facciate esterne, insieme alle formelle di ceramica dell'artista Enzo Cucchi per rivestire i simboli sacri nell'interno.

Infine, accanto al nuovo ospedale San Paolo, sempre a Barcellona, è stata progettata una costruzione che serva da svago ed evasione per i pazienti del nosocomio. Il laterizio crea un effetto di calore e protezione, mentre la ceramica che riveste il tetto dell'edifico fa sembrare tutto un grande giardino.

 

"Il mondo dell'architettura è prettamente maschile - ha sottolineato Odile Decq nel suo intervento - ma non è vero che noi donne siamo più sensibili degli uomini. Io sono esperta del nero, ma uso anche tanti altri colori nei miei lavori". 

Tra i numerosi progetti raccontati da Odile Decq, infatti, l'elemento trasversale che accomuna tutti è il gioco tra i colori e la luce, sia nei grandi progetti che nei piccoli oggetti di design, dalle maniglie, ai divani, alle lampade fino alle cucce per i cani. Nella progettazione di un elemento architettonico, è necessaria la fruibilità  e la comodità dell'utilizzo. L'edificio diventa paesaggio e viceversa. La luce è fondamentale, sia utilizzando un fascio diretto oppure un fascio indiretto. Quando si gioca con il colore, il tropo non è mai abbastanza: così, nei suoi progetti, intere stanze sono colorate e ci sono anche più colori nello stesso ambiente.

Il bagno è l'ambiente prediletto per la sperimentazione in architettura: luci ed ombre che si moltiplicano e ci costringono a muoverci negli spazi per capire i limiti nascosti.

La ceramica è un materiale straordinario perché consente di lavorare sulla percezione dei sensi e sulla stabilità, anche quando il materiale é sottile.

 

Chi è Odile Decq?

Odile Decq è un'architetta e urbanista francese la cui fama internazionale arriva nel 1990 con la sua prima grande commissione: La Banque Populaire de l'Ouest a Rennes, Francia. Da allora è rimasta fedele al suo atteggiamento combattivo diversificando e radicalizzando la sua ricerca. L'aver ricevuto il Leone d'Oro dell'Architettura durante la Biennale di Venezia nel 1996 ha dato un impulso precoce e non usuale alla sua carriera. Il lavoro di Odile Decq non è semplicemente uno stile, un atteggiamento o un processo, ma materializza un intero universo che abbraccia l'urbanistica, l'architettura, il design e l'arte.

Innumerevoli riconoscimenti e fra i più recenti il Jane Drew Prize nel 2016 e Architizer's Lifetime Achievement Award nel 2017

Odile Decq, che insegna architettura da oltre 25 anni è stata guest professor in diverse prestigiose università dalla Bartlett di Londra alla Columbia University di New York, solo per fare qualche esempio, ricoprendo diversi ruoli dirigenziale in scuole di Architettura come l’École Spéciale d'Architecture a Parigi dal 2007 al 2012, esperienze che l’hanno portata a fondare una sua scuola a Parigi nel 2014.

Fra i suoi progetti più recenti si ricordano lo Study Hall (Lione, Francia, 2017); Le Cargo (Parigi, Francia, 2016); La Résidence Saint-Ange (Seyssins, Francia, 2015); Fangshan Tangshan National Geopark Museum (Nanchino, Cina, 2015); Sede centrale di GL Events (Lione, Francia, 2014); FRAC Bretagne (Rennes, Francia, 2012); Phantom: Ristorante Opéra Garnier (Parigi, Francia, 2011) e MACRO Contemporary Art Museum (Roma, Italia, 2010).

 

Chi è Benedetta Tagliabue?

Benedetta Tagliabue, laureatasi in architettura all’Università IUAV di Venezia, è direttrice dello studio internazionale di architettura Miralles Tagliabue EMBT, fondato nel 1994 in collaborazione con Enric Miralles, con sede a Barcellona, Shanghai e Parigi.

Tra i suoi progetti più importanti ci sono il Parlamento di Edimburgo, Diagonal Mar Park, il mercato di Santa Caterina a Barcellona, il Campus Universitario de Vigo e il Padiglione spagnolo all'Expo mondiale di Shanghai 2010 insignito del prestigioso Premio RIBA International “Best International Building of 2011”.

Fra i progetti in corso si ricordano la Business School della Fudan University a Shanghai, torri per uffici a Xiamen e Taichung, spazi pubblici di HafenCity ad Amburgo Germania e la stazione della metropolitana Clichy-Montfermeil a Parigi, Francia (1° premio in concorso), la Stazione Centrale della Metropolitana di Napoli in Italia, tra gli altri.

Il suo studio si occupa di architettura, progettazione di spazi pubblici, interni e design industriale. 

Benedetta Tagliabue oltre essere stata visiting professor in diverse importanti Università dalla Harvard University alla Columbia University, svolge un’intensa attività come relatrice in conferenze di architettura e fa parte di diverse giurie di concorsi in tutto il mondo, tra cui la giuria del Premio Pritzker. 

Innumerevoli anche i riconoscimenti internazionali tra i quali si ricorda il RIBA Stirling Prize nel 2005 e il RIBA Jencks Award 2013 solo per citarne alcuni. È direttrice della Fondazione Enric Miralles, per la promozione dell’architettura sperimentale nello spirito del suo defunto marito e compagno Enric Miralles (1955-2000).


 

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