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La manutenzione del calcestruzzo: nasce col progetto per diventare "controllata" in vita

Si è chiusa la sesta edizione di Concrete, svoltasi nella cornice del Museo Multimediale del ‘900 M9 a Venezia Mestre. Un bilancio positivo: interventi e contributi sostanziali e già prospettati alla settima edizione, per cui le attese fremono in quanto molti studi oggi presentati sono già proiettati ad un passo successivo ed ulteriore, volto alla conservazione di un materiale che risente del trascorrere inesorabile del tempo.


Il bilancio del Comitato organizzatore, il professore Agostino Catalano

"Si chiude questa sesta edizione di CONCRETE, un’edizione particolarmente sentita e con una partecipazione importante di studiosi sia italiani che stranieri e di professionisti. Aspetto di cui sono molto contento ed orgoglioso. Le relazioni sono state tutte di alto profilo e molto importanti e di questo devo ringraziare i colleghi che hanno partecipato. È stato illustrato efficacemente lo stato di avanzamento della ricerca in un settore molto sentito come quello della manutenzione che si esplica sia per quanto riguarda la parte edilizia che quella legata alla conservazione. Riguarda quindi architetture storiche e vincolate, su questo secondo argomento c’è ancora molto da approfondire perché ci sono delle interrelazioni molto importanti che vanno sicuramente verificate, ma per quanto riguarda la qualità squisitamente edilizia possiamo veramente dire che con il volume degli atti e con le relazioni che abbiamo ascoltato abbiamo fatto un buon passo avanti nell’ambito della ricerca e di questo sono molto contento.

La prossima edizione sicuramente raccoglierà i risultati scientifici e le indicazioni dei nuovi settori di ricerca che si possono inaugurare e sull’esperienze attuale costruiremo il progetto della settima edizione di Concrete. Colgo l’occasione per ringraziare Ingenio che è stato un eccellente media partner e che spero ci seguirà anche nella settima edizione."

Con queste parole il professore Agostino Catalano ha sintetizzato l'esito di quest'ultima edizione del CONCRETE 2022.

 

Il calcestruzzo fa miracoli "ma invecchia"

Si è chiusa la sesta edizione del progetto CONCRETE, in partnership con prestigiosi enti di ricerca ed università nazionali e straniere, ed Ingenio come media partnership. A fare da cornice il Museo Multimediale del ‘900 M9 a Venezia Mestre e la manutenzione del calcestruzzo armato, materiale giudicato eterno ma che eterno non è, anzi.

A rappresentare questa ultima giornata, densa di casi studio e richiami ai grandi progettisti del passato, Nervi, Le Courbusier e Forlati, giusto per citarne alcuni, sono due le frasi che possono riassumere l’evento, citate dal professore Maurizio Nicolella: “il calcestruzzo è galantuomo” e “il calcestruzzo fa miracoli”.

Locuzioni espresse dalle maestranze dell’epoca e l’opinione, errata, che il calcestruzzo armato fosse un materiale eterno. Gli interventi hanno dimostrato il contrario: 

  • il c.a. invecchia

  • la figura del progettista e del direttore lavori sono due figure chiave del mantenimento dell’opera. Mantenimento che inizia con il progetto, pertanto necessita un’attenzione ai dettagli ed all’attività esecutiva, un binomio essenziale per la buona riuscita e conservazione dell’opera

  • esistono nemici nascosti che possono inficiare sulle prestazioni e sulla vita degli elementi in calcestruzzo armato, ma non solo

  • gli interventi di consolidamento devono sposarsi all’effettivo stato del calcestruzzo armato, eliminando cause latenti che possono riproporsi una volta eseguito l’intervento

  • l’intonaco può proteggere il calcestruzzo dalla carbonatazione.

Esiste quindi una soglia di attenzione e di invasività dell’intervento, funzione di quando questo viene applicato. L’attesa può essere tiranna in termini sia di recupero sia di spesa economica. Serve quindi una manutenzione controllata abbinata a previsioni di durata.

 

La manutenzione del calcestruzzo

 

Ma cosa significa manutenzione?

Manutenzione, conservazione e recupero del calcestruzzo armato: estetica funzionale?

Nelle nostre interviste poste ai diversi relatori vi è stato un filo conduttore, o meglio un comune denominatore che si è esplicato nelle sue diverse declinazioni: la manutenzione. A seconda del professionista, ognuno ha risposto relativamente al proprio ambito di competenza: se per lo strutturista, il calcestruzzo armato è visto come un mezzo atto a sopportare sollecitazioni, per uno storico dell’architettura rappresenta un’epoca legata ad un ambito sociale.

Ma non solo: il calcestruzzo e la sua resa estetica o la sua adattabilità a riproporre geometrie seriali. Molteplici utilizzi e diversi variegati punti di vista e di studio che trasformano la parola manutenzione anche in conservazione e recupero.

La prima può ad esempio corrispondere al mantenimento storico di geometrie e strutture, brevettate e realizzate da Nervi e Morandi, al contempo il recupero quale azione di mantenimento di elementi funzionali alla costruzione.

 

La manutenzione del calcestruzzo, tra conservazione e recupero