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Via libera della Camera al DDL Concorrenza, nuovi obblighi per le società di ingegneria

Via libera della Camera al DDL Concorrenza, nuovi obblighi per le società di ingegneria

Nei contratti coi privati le società di ingegneria dovranno stipulare una polizza assicurativa e garantire che le attività verranno svolte da un professionista iscritto all’Albo. Ma per la RPT è inaccettabile che le società di ingegneria non siano sottoposte al controllo deontologico e disciplinare degli Ordini.
 
Con 269 sì, 168 no e 23 astensioni, l'Aula della Camera ha approvato lo scorso 6 ottobre il disegno di legge sulla concorrenza che passa ora al vaglio del Senato. Per il settore delle professioni tecniche la questione si gioca sull’articolo 31 che ha riacceso la forte polemica tra professionisti e società di ingegneria. Il nodo della questione è sempre la possibilità di assumere commesse da privati.
 
Come già preannunciato e temuto, qualche giorno prima, dalla Rete delle Professioni, nel corso dell’esame del ddl concorrenza alla Camera è stata approvata una modifica promossa dal Governo al testo dell’articolo 31 che di fatto ha legittimato la validità dei contratti conclusi, a partire dall'11 agosto 1997, tra le società di ingegneria ed i privati, superando interpretazioni opposte date dalla giurisprudenza.
 
Le novità per le società di ingegneria coinvolgeranno invece i nuovi contratti con il settore privato.
Secondo il testo approvato alla Camera, e che, ricordiamo dovrà passare ancora all’esame del Senato, a partire dall’entrata in vigore della legge, nel caso di lavori coi privati, le società di ingegneria dovranno :
· stipulare un’assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dalla responsabilità civile connessa allo svolgimento delle attività professionali ;
· garantire che tali attività siano svolte da professionisti, nominativamente indicati, e iscritti negli albi professionali.

Inoltre per consentire la massima trasparenza, il testo del ddl prevede che l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco delle società che rispettano tutti questi requisiti.
 
Questo in estrema sintesi quanto passato alla camera e relativo al nodo che in questi mesi ha acceso il dibattito tra OICE, l’Associazione delle società di ingegneria, e la RPT ,ossia la Rete delle Professioni Tecniche che racchiude ingegneri, architetti, geometri, geologi, periti industriali, periti agrari, chimici, dottori agronomi e forestali.
 
RPT. Sulla questione la Rete delle Professioni Tecniche era intervenuta anche alla vigilia del voto in Camera, denunciando un vero e proprio condono delle società di ingegneria.
Secondo la RPT - come si legge nella nota stampa – l’articolo 31 dispone una vera e propria sanatoria per gli illeciti commessi dalle società di ingegneria che, negli ultimi 18 anni, hanno illegittimamente operato nel mercato privato. “Secondo la formulazione approvata dalle Commissioni e da noi caldeggiata – ha precisato Zambrano, Coordinatore RPT - l’accesso alla sanatoria era subordinato all’adempimento di alcuni obblighi minimi cui sono sottoposti i professionisti e le loro società, incluso il rispetto di regole deontologiche. D’altra parte, nel corso dell’interlocuzione con le Commissioni, noi professionisti tecnici, per puro spirito di collaborazione con le istituzioni, abbiamo rinunciato ad imporre alle società di ingegneria limiti e vincoli al possesso di quote di capitale da parte dei soci non professionisti, che pure valgono per le società di capitale dei professionisti (STP). Ma è assolutamente inaccettabile che le società di ingegneria non siano sottoposte al controllo deontologico e disciplinare degli Ordini, l’unico che può comminare sanzioni immediate ed efficaci in attesa che la giustizia ordinaria compia il suo lento corso”. L’emendamento proposto dal Governo – denuncia la Rete delle Professioni Tecniche - apre alle società di ingegneria il mercato privato in cambio della previsione improvvisata e parziale di alcuni obblighi, ma senza alcun controllo disciplinare.
 
OICE. Soddisfatta ovviamente l’OICE per l’esito dell’assemblea che ha votato il ddl concorrenza.
Per il presidente dell’Associazione, ing. Patrizia Lotti “il testo della norma che è passato in aula rappresenta un equilibrato punto di compromesso che corregge lo scempio giuridico compiuto in Commissione sulla spinta degli ordini professionali che hanno spacciato come condono una questione come quella della legittimità dei contratti stipulati dalle nostre società con i committenti privati, che la giurisprudenza anche recentissima ha confermato non esistere e che la norma approvata conferma.”.
La norma, con queste previsioni, - commenta l’ing. Lotti -fornisce un chiarimento autentico sulla legittimità dei contratti privati per evitare che una sentenza isolata come quella di Torino del dicembre 2013 creasse le condizioni per ulteriori e strumentali contenziosi, visto che l’abrogazione della legge fascista n. 1815 è avvenuta nel 1997 ad opera della Legge Bersani.” Nessun condono quindi per l’OICE: “Che nessuno parli di condono perché è solo una interpretazione autentica di una vicenda risolta dal 1997.”