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Qualche chiacchiera con lo Studio Quattroassociati sul Padiglione Santa Sede

Qualche chiacchera con lo studio Studio Quattroassociati sul Padiglione Santa Sede

 AUTORI

Committente: Santa Sede, CEI, Arcidiocesi di Milano
Progetto architettonico e design: Studio Quattroassociati
Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi, Daniela Saviola
General Contractor: Borio Mangiarotti S.p.a.
Progetto strutturale: Biesse Consulting S.a.s.
Progetto impianti meccanici ed elettrici: ESA Engineering S.r.l.

Progetto grafico: Ginette Caron Communication Design
Progetto fotografico: Lia G.Beltrami
Progetto parete cinematografica: Pontificio Consiglio Cor Unum, Aurora Vision, Settima S.r.l.
Progetto tavolo interattivo: Mammafotogramma
Dati dimensionali:
superficie lotto: mq 750
superficie coperta: mq 360
superficie costruita complessiva: mq 500

Scarica la brochure del Padiglione della Santa Sede

Visita il sito ufficiale del Padiglione www.expoholysee.org/

Abbiamo intervistato i progettisti dello Studio Quattroassociati in merito alla costruzione del Padiglione. Riportiamo di seguito quanto ci hanno raccontato, suddiviso per temi.

 Le scelte architettoniche

Il padiglione rappresenta una roccia solida e inamovibile, una sorta di preesistenza nell’area di Expo, e si compone di unico volume, monolitico e monomaterico, articolato con piani inclinati e curvi che riportano all’esterno le variazioni dello spazio espositivo interno.
Se ne intuisce la forma dalla parete nord, modellata da due sezioni di arcata, a tutto sesto e a sesto acuto, dalle quali emerge, come da una spaccatura della roccia, la vegetazione che cresce sul tetto. Già dalle pareti esterne il padiglione offre una riflessione a partire da due scritte, che sono le due frasi fondamentali di natura biblica attinenti al tema dell’EXPO e scelte come titolo specifico del Padiglione: “Non di solo pane vive l’uomo” e “Dacci oggi il nostro pane”.
Il volume bianco e compatto del padiglione rappresenta quindi l’essenzialità di un masso le cui fronti diventano supporti per la comunicazione del messaggio che lega la Chiesa Cattolica al tema centrale di Expo. La scrittura diviene immagine poetica, allusiva di parole che scendono dall’alto come manna dal cielo. All’interno della sala espositiva le due semivolte (una a tutto sesto e l’altra a sesto acuto) assumono il valore di frammenti architettonici in grado di evocare spazi connotativi della cristianità: captatori di luce naturale in sommità, nella parte inferiore esse convergono sull’asse centrale, sul lungo tavolo in legno attorno a cui ruota il racconto espositivo.

Descrizione tecnica

Il padiglione si articola in un piano terra espositivo e tre livelli superiori destinati rispettivamente a servizi e spazi accessori (primo), a sala riunioni (secondo) e a locali tecnici (terzo) ed è stato realizzato con l’impiego di sistemi costruttivi leggeri a secco, per consentire rapidità alle fasi di montaggio e smontaggio. In copertura è presente un giardino pensile. La scelta dei materiali di costruzione e delle finiture è improntata al concetto di sobrietà ed economicità, attraverso l’utilizzo di materiali semplici e poco appariscenti. Le strutture portanti e i solai sono in carpenteria metallica, mentre l’involucro esterno è realizzato con un sistema a facciata continua intonacato, coibentazione e contro placcatura interna.

Sostenibilità, materiali e risparmio energetico

Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare un edificio sostenibile e ad alte prestazioni energetiche, in linea con quanto stabilito da Expo.
Sono stati impiegati materiali ad alto contenuto di riciclato o facilmente riciclabili. Le strutture del padiglione sono montate a secco, privilegiando le connessioni meccaniche per agevolare le successive fasi di smantellamento e il riciclo dei materiali. La forma compatta del padiglione ottimizza la sua efficienza in termini di possibili dispersioni di energia. La sezione slanciata e la presenza di lucernai apribili in copertura facilitano lo sfruttamento del fenomeno della ventilazione naturale. Le superfici esterne di coloro bianco e le pavimentazioni drenanti consentono di ottenere un fattore di riflessione solare superiore a 90, annullando l’effetto “isola di calore”. Metà della copertura è realizzata con un sistema a verde intensivo, che contribuisce ad abbassare i picchi delle temperature esterne, influendo positivamente sul benessere ambientale. Particolare attenzione è stata posta alla progettazione dei tamponamenti edilizi e degli impianti meccanici ed elettrici, per contenere al massimo i consumi e raggiungere elevati indici di efficienza energetica.

Principali materiali utilizzati

Struttura portante: carpenteria metallica imbullonata; garantisce velocità di montaggio e smontaggio e precisione costruttiva

Solai : struttura metallica e lamiera grecata con getto di completamento

Pavimentazioni esterne: calcestruzzo drenante Idrodrain Italcementi, con inserimento di aggregati di Bardiglio; garantisce la massima permeabilità delle aree esterne 

Pavimentazione sala espositiva: zona perimetrale in calcestruzzo gettato in opera e levigato; crea una continuità cromatica con l’esterno; zona centrale in doghe di rovere naturale spazzolato, individua l’area in cui è collocato il tavolo interattivo

Tamponamento esterno: sistema a facciata continua di Knauf, composto da sottostruttura metallica e rivestimento esterno in lastre Aquapanel, intonachino a base organica e silossanica e vernice protettiva idrorepellente di colore bianco; sistema a secco idoneo a realizzare superfici molto esposte all’acqua, di rapida esecuzione

Contropareti interne e divisori : pannello isolante termoacustico in lana di roccia e tamponamento in pannelli di gesso cartonato REI 60 a doppia lastra montati su sottostruttura metallica; sistema a secco idoneo a realizzare anche pareti curve, di rapida esecuzione

Illuminazione: luci a led, aziende fornitrici: I Guzzini, Disano, Erco; per garantire un elevato risparmio energetico

Copertura verde: verde pensile, realizzato con rete bidimensionale, materassini drenanti “Grow-mat” Poliflor, substrato in schiuma di poliuretano tipo Vydro e piante tappezzanti a zolla piatta “Maquis”. Densità di piantumazione n. 2 per mq, posa di granulato a copertura della base di Maquis; sistema molto leggero, di rapida installazione e che consente l’impianto di arbusti già cresciuti. Verde verticale, realizzato con sistema Flexiverde Poliflor a modulo continuo non prevegetato e piante in vaso per riempimento moduli; sistema leggero che consente la realizzazione di superfici verticali curve

Scritte esterne: scritte in lamiera di acciaio tagliate al laser, saldate su telaio metallico di supporto, verniciate in colore grigio chiaro e fissate tramite distanziatori metallici alla struttura

Le strutture
Le strutture portanti e i solai sono realizzati in carpenteria metallica. La struttura segue la forma dell’involucro architettonico esterno ed è composta da colonne tubolari e da correnti orizzontali in profili a C. È progettata con comportamento strutturale non dissipativo e la verifica dell’edificio è condotta con il metodo di calcolo degli stati limite.

- metodo di calcolo
La verifica dell’edificio è condotta con il metodo degli stati limite.
In particolare si eseguono verifiche agli stati limite ultimi, limite il cui superamento ha caratteristiche irreversibili per lo stato verificato.
La resistenza degli elementi è stata condotta per lo stato limite di salvaguardia della vita e per lo stato limite di danno.

- metodo di analisi
Considerata la disuniformità della struttura la verifica globale utilizza il metodo dell’analisi dinamica lineare che consiste in:
- determinare i modi di vibrare della struttura (analisi modale).
- calcolare gli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vibrare individuati.
- combinare questi effetti. Devono essere considerati tutti i modi con massa partecipante significativa. E’ opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con massa partecipante superiore al 5% e comunque un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore all’85%.
Si tiene conto della possibilità che i massimi contributi modali siano correlati utilizzando la
combinazione quadratica completa (CQC).

- programma di calcolo
L’analisi della struttura è stata sviluppata mediante calcolo automatico con l’utilizzo del programma ad elementi finiti “MasterSap 2013” sviluppato dallo Studio Software AMV di Ronchi dei Legionari (Go) e funzionante in ambiente Windows.
Gli elementi strutturali sono stati modellati con elementi monodimensionali del tipo “trave” aventi sei gradi di libertà per ciascun nodo di estremità e svincolabili singolarmente.
L’analisi della struttura è ricondotta alla soluzione di un sistema di equazioni lineari definito secondo il metodo degli spostamenti; note le deformazioni, il programma calcola per ogni elemento tutte le componenti delle sollecitazioni.
Il software è l’ultima edizione aggiornata con i dati di ingresso e il modulo di verifica creati in accordo al Nuovo Testo Unico (DM 14/1/2008).
Le procedure implementate nel programma di calcolo sono affidabili come richiesto al paragrafo 10.2 delle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14.01.2008). È disponibile un documento di validazione e il manuale teorico del solutore.

- criteri di progettazione
La struttura è progettata con comportamento strutturale non dissipativo. Non si considera la componente verticale dell’azione sismica in quanto il manufatto ricade in zona 4.
Tale procedimento risulta concorde con i calcoli effettuati per l’elemento a piastra realizzato come fondazione. La verifica delle sollecitazioni nella piastra sarà quindi eseguito con i carichi derivanti dall’analisi.

Rapporto fra i professionisti
Il gruppo di professionisti coinvolto nella progettazione integra tutte le competenze specialistiche poste dal tema. I vari soggetti hanno maturato precedenti esperienze comuni, pertanto i processi organizzativi e l’approccio metodologico erano già stati sperimentati con successo.
Questo particolare aspetto ha reso possibile un sinergico e dinamico sviluppo quotidiano caratterizzato da controlli incrociati in sede di progetto, al fine di prevenire l’insorgere di problematiche in cantiere. Ciò era tanto più importante in riferimento alla particolare morfologia volumetrica del padiglione e ai tempi molto stretti disponibili per il cantiere, che non consentivano possibilità di errore.Le principali problematiche costruttive e di interrelazione fra strutture, componenti edilizie ed impianti sono state pertanto controllate in sede di progetto mediante la realizzazione di modelli tridimensionali architettonici e strutturali.

Smontaggio
L’intervento di smontaggio del padiglione al termine dell’esposizione garantirà il ripristino del lotto nelle medesime condizioni in cui è stato consegnato.
Non essendo previsto un successivo rimontaggio si procederà al recupero di tutte le componenti mobili ed edilizie che consentono un loro facile riutilizzo, quali arredi, apparecchi illuminanti, impianti elettrici e speciali, impianti meccanici, sanitari e porte.
I materiali riciclabili verranno smontati e conferiti negli appositi centri di raccolta, in particolare gli acciai, le componenti in legno, i pannelli in cartongesso, i pannelli in Aquapanel e gli igloo del vespaio.
Le pavimentazioni in calcestruzzo verrà demolito e smaltito secondo codice CER di pertinenza.

 

Allegati