Riqualificazione Energetica
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Oltre la Riqualificazione Energetica dei Condominî? Smart Lived in Italy

Graziano Delrio ha posto, con grande lucidità, al centro della Politica Industriale per il Settore delle Costruzioni un tema solo apparentemente minore, quale quello inerente alla Riqualificazione Energetica dei Condominî

Graziano Delrio ha posto, con grande lucidità, al centro della Politica Industriale per il Settore delle Costruzioni un tema solo apparentemente minore, quale quello inerente alla Riqualificazione Energetica dei Condominî e al supporto che occorre a essa conferire.
Naturalmente, in questo frangente storico, anche sul versante degli Edifici, non solo su quello delle Infrastrutture, si sta profilando una strategia governativa finalizzata a sostenere un Settore afflitto da una crisi strutturale che colpisce l'intera economia nazionale a causa della esigenza di conformarsi ai patti comunitari legati al rapporto tra Debito e Prodotto Interno Lordo, agendo su quest'ultimo.
Ciò ha consentito al Presidente dell'ENEA, Federico Testa, di evidenziare le principali criticità che sin qui hanno contraddistinto la pur meritoria azione pubblica, specialmente in materia fiscale, in tema di Riqualificazione Energetica degli Edifici, da cui, almeno fiscalmente parlando, gli interventi condominiali erano pressoché esclusi.
Le tesi di Testa sono certamente del tutto condivisibili, tanto che, già ormai parecchi anni fa, sono state alla fondamenta della Rete di Imprese promossa dall'allora Scuola Edile Bresciana, unitamente al Collegio dei Costruttori, al Politecnico di Milano e all'Università degli Studi di Brescia.
La natura degli interventi e dei prodotti coinvolti nella Riqualificazione Energetica ha, infatti, sin qui sostenuto il Comparto precipuamente in termini aggregati e quantitativi, consolidando una improduttiva polverizzazione dei tessuti professionali e imprenditoriali, senza ottenere risultati qualitativamente così significativi: anzi, talvolta, privilegiando sul breve periodo taluni tipologie di soluzioni riqualificanti, come ricorda il Presidente di ENEA, compromettendo, però, sul medio e lungo termine, l'economia complessiva dell'operazione.
Questa consapevolezza sui limiti delle misure denominate Ecobonus, però, giunge con un leggero sfasamento temporale, o meglio, se il tutto non fosse esclusivamente considerato sotto il profilo energetico, metterebbe in luce ulteriori e decisive possibilità:
1) come dimostra la crescente importanza degli User nel conseguimento dei risultati attesi sotto il profilo delle prestazioni fisico-ambientali degli Edifici, non solo energetiche, l'oggetto del business riguarda sempre meno, in linea tendenziale (la posta energetica resta oggi primaria), il Cespite Immobiliare in se stesso e sempre più ciò che in esso accade, sotto le vesti dei servizi erogabili. del resto, le esperienze maturate con le ESCo nei Performance-Based Contract già mettevano, ad esempio, in risalto il rilievo della Baseline e il significato dell'Offerta in Rialzo come elementi inediti nel contesto appaltistico domestico;
2) nelle esperienze più interessanti di Riqualificazione a Energetica dei Condominî è palese come l'intelligenza del Financial Arranger verta preliminarmente sia sulla costituzione di Reti sia su alcuni elementi attinenti alla nozione di Comunità.
La locuzione Edificio Cognitivo dischiude, in effetti, un orizzonte inedito, in cui sia possibile ragionare di Smart Living.
Retrocedendo nella riflessione è chiaro come, da tempo, il segmento di mercato del Recupero, per lo meno nell'Edilizia Residenziale, abbia avuto il sopravvento sulla Nuova Costruzione, comportando significative variazioni sulla natura degli Investimenti e dei Prodotti. Questa situazione giunge come compimento di decenni di evoluzione culturale del Recupero, della Ristrutturazione, della Riabilitazione, memore delle Pre-esistenze Ambientali rogersiane o dei lavori dell'ANCSA.
Si è, però, sempre trattato di un segmento problematico sotto il profilo imprenditoriale, a causa dei vincoli amministrativi e sociali (evidenti per gli Edifici sottoposti a Tutela), che, dal punto di vista tecnologico, presentava maggiori rischi e minore profittabilità.
Il concetto medesimo di Edilizia di Sostituzione, in realtà piuttosto problematico, per alcuni versi ribadisce questa difficoltà a intravedere nel Prodotto Immobiliare Esistente, da riqualificare, un oggetto passibile di sfide imprenditivamente significative: anche qualora si ipotizzino interventi sulle parti perimetrali che non mettano in gioco fattori che accrescano ulteriormente la rischiosità delle Operazioni Immobiliari.
Queste considerazioni cercano, dunque, di evidenziare come ciò che è stato incentivato abbia, comunque, continuato a riguardare specialmente Micro e Piccoli Interventi, al di fuori sia delle logiche alla scala urbana, la Rigenerazione, appunto, sia, soprattutto, della dimensione dell'Intelligent Home, relativa alla Digitalizzazione. La questione attuale verte, pertanto, in primo luogo, sulla natura della imprenditorìa che possa rispondere agli intenti del Ministro Delrio, oltre che la corrispondente classe professionale.
Se, in effetti, la Riqualificazione dei Condominî non assumerà la scala dimensionale superiore e non coinvolgerà i servizi alla persona, ben difficilmente le misure prospettate potranno avere sorte differente da quelle riscontrate nel recente passato.
Contrariamente a quanto certuni ritengono, sulla Riqualificazione dei Condominî, così come su quella degli Edifici Scolastici, è possibile costruire una Strategia Industriale, per quanto essa non sia in apparenza eclatante. In realtà, il suo grado di sofisticazione è, al contrario, assai elevato, nella misura in cui si abbia chiaro l'obiettivo sfidante: agire, anche in termini di consenso e di dividendo politico, sulla personalizzazione dei servizi che si intendono erogare ai cittadini e alle persone, appunto.
È chiaro che seguitare a dissertare di serramenti, caldaie, cappotti, non è sufficiente, rimanda a un immaginario, come detto, povero di contenuti innovativi, popolato da una pletora di interventi per nulla sistemici, realizzati da soggetti spesso non qualificati.
Molto differente sarebbe, invece, che Operatori Economici di Scala Urbana, composti in maniera eterogenea, oltre che da Attori Tradizionali, da Financial Arranger, Multi Utility, ICT Company e Produttori Avanzati, dessero vita a un mercato capace di Visione a Medio Termine, di Investimenti in Ricerca & Sviluppo, di un Cambio di Paradigma su Circolare&Digitale.
 

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