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La sicurezza sismica e l’importanza della conoscenza: Intervista ad Antonio Borri, Professore all’Università di Perugia

In occasione del 62 Congresso degli Ordini degli Ingegneri d'Italia, INGENIO ha intervistato Antonio Borri, Professore all’Università di Perugia ed esperto in progettazione sismica di edifici storici.

 
 
L’intervista non poteva che iniziare con la domanda sulla vulnerabilità sismica del nostro Paese e su quale sia il vero problema per mettere in sicurezza un territorio sismico come quello italiano.
 
È un problema di conoscenza prima di tutto - cosi ha subito risposto Borri - sapere che ci si trova su un terreno sismicamente pericoloso è il punto di partenza, per avere la consapevolezza di intervenire. Il secondo punto è conoscere la vulnerabilità degli edifici in cui viviamo.”
 
Solo attraverso la consapevolezza del rischio sismico del luogo in cui viviamo e della vulnerabilità dell’edificio in cui abitiamo, il cittadino decide di intervenire e mettere in sicurezza il proprio edificio. Sembra una cosa scontata ma così non è. Non lo è stato per molti abitanti del Centro Italia che non erano a conoscenza del vero rischio sismico che correvano, e non lo è neanche per molti altri italiani che dopo l’effetto post –terremoto, dimenticano in fretta i rischi che corrono a vivere in edifici non sicuri dal punto di vista sismico.
 
E la conoscenza è l’unica arma anche per salvaguardare gli edifici storici e vincolati.
Secondo Borri, in questo ambito occorre un cambio di mentalità da parte di chi gestisce questi beni, perchè conservare un edificio storico significa anche e soprattutto fare in modo che stia in piedi dopo eventi sismici e quindi considerare la possibilità di intervenire.
 

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