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PROCESSO a L'AQUILA: la posizione del Direttore Responsabile di INGENIO

 

 

Continuano ad uscire prese di posizione diverse, da una e l'altra parte.

 

Oggi il rettore de L'Aquila ha dato il suo appoggio alla sentenza che condanna la Commissione Grandi Rischi mentre il Ministro Clini si era schierato contro.


Non ho una conoscenza corretta degli atti, non ho letto tutte le carte, ho sentito le intercettazioni e ho la sensazione che possano essere intese in ogni modo; non ho perso miei cari o la casa da poter quindi valutare quanto accaduto in modo emotivo; non so neanche se il verbale sia vero o no; non sono un avvocato, e conosco appena le leggi che mi riguardano direttamente. Non ho un quadro preciso di cosa sia successo.

Conosco però Mauro Dolce e Gian Michele Calvi, so qual è il loro impegno continuo e instancabile nel combattere i terremoti, qual è il loro contributo allo studio di questi terribili eventi e all'individuazione delle soluzioni, di cosa hanno fatto di concreto, so cosa pensano, scrivono e fanno, so che fanno! Per questo prendo parte e dico: no, non sono d'accordo con questa sentenza, perchè semplicemente mi fido di loro, e non basta il giudizio di una corte per farmi cambiare idea. 
La mia non è una posizione scientifica, ne deontologica, ne di parte, ma da uomo, che guarda agli uomini e su questo basa il suo giudizio. Mauro, Gian Michele: sono con voi, come lo sono stato in modo concreto e reale con le persone che purtroppo sono state coinvolte in modo drammatico quando questi fenomeni sono accaduti.


Non sono invece con coloro che hanno concesso, e continuano a concedere, che si costruisca in modo così inefficace e pericoloso e si continui ad utilizzare edifici non in sicurezza solo perchè sono storici o belli, perchè esprimono un valore architettonico, e poi quando il terremoto accade, si fanno vedere con i fazzoletti pieni di lacrime in televisione.