Forte critica da 11 ministri dell'ambiente europei, fra cui l'italiano Gianluca Galletti, sulla decisione della Commissione europea di cestinare la direttiva sulla qualità dell’aria e quella sul riciclo dei rifiuti
Forte critica da 11 ministri dell'ambiente europei, fra cui l'italiano Gianluca Galletti, sulla decisione della Commissione europea di cestinare la direttiva sulla qualità dell’aria e quella sul riciclo dei rifiuti
In occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo tenutasi lo scorso 16 dicembre è stato infatti presentato, dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il programma di lavoro dell'Esecutivo comunitario per il 2015.
Tra le decisioni enunciate alcune hanno destato particolarmente preoccupazione e critiche da parte dei ministri dell’ambiente europei, a cui, Jean-Claude Juncker ha promesso di "farne di migliori il prossimo anno”.
Si tratta del pacchetto sulla qualità dell'aria, che dovrebbe fissare limiti più stringenti per emissioni nocive come anidride solforosa, particolato e ossidi d'azoto, e di quello sulla cosiddetta 'economia circolare', che impone un giro di vite sugli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti (70% per quelli municipali e 80% per quelli da imballaggi entro il 2030), vietando anche di gettare in discarica qualunque materiale riciclabile.
Dopo una pioggia di polemiche in Aula e l'allarme lanciato dagli ambientalisti, 11 ministri europei - di Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia - hanno scritto alla Commissione chiedendo di fare un passo indietro. Cancellare la direttiva sui rifiuti e l'economia circolare “costituirebbe un passo indietro e andrebbe contro lo spirito della conferenza di Lima per un accordo globale per la riduzione di gas a effetto serra”, dichiara il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti.