Flavia Fascia

Professore Ordinario di Architettura Tecnica, Università degli Studi di Napoli Federico II

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Curriculum

Professore Ordinario di Architettura Tecnica, corso di laurea in Ingegneria Edile, corso di laurea specialistica in Ingegneria Edile, corso di laurea specialistica in Ingegneria Edile – Architettura.

L’attività scientifica di Flavia Fascia si è svolta essenzialmente nell’ambito delle tematiche generali e specifiche dell’architettura, dell’edilizia e del recupero.

In particolare, l’attività verte sulle problematiche relative alla correlazione tra tecnologia e architettura; all’utilizzazione di metodologie per il controllo del processo edilizio sotto il profilo del comfort ambientale; alla conoscenza delle tecniche costruttive e dei materiali adoperati nella realizzazione degli edifici antichi; al riuso degli edifici antichi, finalizzato ad una loro rivitalizzazione socialmente utile.

Ha pubblicato molteplici studi (oltre 100) da sola o in collaborazione partecipando a molteplici Congressi nazionali e internazionale.

Archivio

Calcestruzzo Armato

Durabilità del cemento armato e le classi di esposizione ambientale

Le cause di aggressione dovute all’ambiente possono essere formalmente suddivise in chimiche, fisiche, meccaniche e biologiche (tabella 4.1). In realtà, difficilmente in un processo di degradazione esiste un solo fenomeno aggressivo, spesso sono più cause che concorrono al deterioramento del materiale; tuttavia però esiste sempre quella che può essere definita la causa fondamentale che innesca il processo degradante.
Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte all’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo, in relazione alla norma europea UNI-EN 206-1. In accordo con la norma UNI-EN 206-1 e con quella italiana UNI 11104 il livello di rischio per una determinata opera dipende dall’ambiente cui la stessa è esposta.

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Restauro e Conservazione

Applicazione di biotecnologie per il restauro di una chiesa

La chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta fu progettata da Cosimo Fanzago tra il 1653 e il 1667 e sorge sulle rovine di una basilica eretta da Pomponio, vescovo di Napoli, tra il 514 e il 532 nel centro storico di Napoli. La presenza di un'antica pietra sacra, con una croce incisa, ha dato origine alla denominazione più comune della Chiesa della Pietrasanta. In questo articolo, gli autori, dopo una descrizione dettagliata delle tecnologie, innovative e tradizionali, per il restauro, illustrano criticamente le tecnologie applicate all'ipogeo, agli stucchi e ai dipinti della Chiesa su tela, evidenziando i risultati raggiunti.

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Patologie Edili

Degrado e corrosione delle strutture in cemento armato esposte alla nebbia salina

Le strutture in cemento armato realizzate nel secondo dopoguerra presentano, in gran parte, gravi segni di degrado provocati dagli attacchi...

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Strutture sommerse in calcestruzzo: corrosione armature indotta dai cloruri da acqua di mare

Tratto da: Concrete2014 - Progetto e Tecnologia per il Costruito: Tra XX e XXI secolo 1. Premessa Le strutture in cemento armato realizzate...

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