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CONCRETE2014 - Progetto e Tecnologia per il costruito tra il XX e XXI secolo

III CONGRESSO INTERNAZIONALE CONCRETE2014

Progetto e tecnologia per il costruito tra XX e XXI secolo

Termoli 25 e 26 settembre 2014

A cura di Agostino Catalano e Camilla Sansone

La terza edizione del Congresso CONCRETE consolida e conferma l’interesse e la forza di una linea di ricerca nell’ambito dell’Architettura Tecnica che l’Università del Molise in collaborazione con prestigiosi enti internazionali come l’Istituto Torroja di Madrid sta portando avanti da anni con vasto riscontro e soprattutto con risultati scientifici ampiamente produttivi. L’esito ragguardevole e la ricaduta culturale nell’ambito della comunità scientifica delle due edizioni precedenti hanno ancor più motivato e corroborato la volontà e evidenziato la necessità di ampliare ed espandere l’approfondimento scientifico a tutti gli aspetti dello studio tecnologico del calcestruzzo come materiale da costruzione perché, nonostante molte siano le indagini e le sperimentazioni attuate dai ricercatori e dagli operatori del settore, le strade per la conoscenza e lo sviluppo delle potenzialità di questo materiale sono state percorse ancora solo in minima parte.

L’architettura del calcestruzzo, sebbene di antica tradizione, si è configurata come tipologia tecnologica a partire dagli inizi del XX secolo e nel suo svolgersi nel corso di questo secolo ha caratterizzato fortemente l’aspetto delle città contemporanee, seguendo linee di indirizzo complesse ed articolate ed assumendo forme diversissime che spesso sottendono tecnologie ardite. Dalla banalità della costruzione ordinaria alla elaborazione architettonica frutto di alta tecnologia ingegneristica il calcestruzzo permane come substrato materico che vive al di sotto dell’organismo edilizio e mette continuamente in discussione progettisti e tecnologie del recupero, sia nella concertazione degli interventi di ripristino sia nello sviluppo di nuove potenzialità creative. Non solo, ma le nuove frontiere dell’architettura per lo sviluppo delle città del XXI secolo considerano questo materiale uno dei componenti essenziali per la sua ampia versatilità formale e funzionale, che consente di attuare, sia per la capacità di legarsi, anche a secco, con i nuovi materiali dell’architettura contemporanea, sia per la possibilità di definire formulazioni dalle prestazioni e dalle potenzialità sostanzialmente illimitate, una progettazione totalmente innovativa. Fondamentale in tal senso anche la possibilità di conformare il materiale, sia nell’ex novo che nel restauro, in maniera versatile, adattandolo ai requisiti di sicurezza edilizia che con l’avanzare del tempo mirano a standard di qualità sempre più elevati. Sicuramente una delle problematiche sostanziali riguarda la corretta progettazione delle miscele per le costruzioni edilizie e di ingegneria civile che soddisfi appieno i requisiti di durabilità essenziali per il costruito nella sua specificità. Soprattutto per alcune opere di ingegneria civile, valga ad esempio il modello delle dighe, la ricerca mirata all’elaborazione di calcestruzzi ad alta tecnologia è fondamentale per l’ottenimento di un livello di qualità edilizia che consenta una elevata risposta prestazionale del costruito. Tale discorso vale, a maggior ragione, per il restauro del costruito in calcestruzzo del XX secolo che, storicizzatosi, ha assunto un ruolo fondamentale nella caratterizzazione dei centri urbani, assumendo il ruolo di bene culturale pur non presentando, purtroppo frequentemente, quella solidità materica che la pietra naturale conferiva ai monumenti storici dell’antichità. Anche in questo caso la sperimentazione di nuovi materiali, soprattutto derivanti dalle nuove frontiere della ricerca a scala nanometrica, consente agli operatori di acquisire competenze professionali che determinino interventi risolutivi alle patologie caratteristiche di alcune miscele cementizie che l’imperizia più o meno consapevole dei costruttori originari ci ha consegnato fragili ed inadeguate. È sconcertante vedere come il grande progetto per Napoli degli anni ottanta, quel Centro Direzionale che doveva rendere la città una funzionale metropoli europea, sia già, dopo pochi anni, vittima di questi cattivi costruttori, con le strutture delle torri residenziali fratturate e sbriciolate come biscotti di pasta frolla.
Per consentire un ampio e articolato dibattito su questi temi di così grande interesse il terzo congresso CONCRETE2014 articola le sessioni di lavoro affrontando in prima istanza le problematiche relative alle costruzioni architettoniche e d’ingegneria civile in calcestruzzo cementizio e calcestruzzo cementizio armato realizzate nel XX secolo, analizzando per esse tutta la gamma di problematiche rilevabili, dallo studio formale e del degrado, alla diagnostica, dalle tecniche per la conservazione e il restauro, al miglioramento e all’adeguamento sismico fino all’analisi di valutazione del rischio e al progetto di recupero strutturale.

Una sessione propria è dedicata al problema della sicurezza con particolare riferimento alla protezione e prevenzione dal rischio incendio, sia dal punto di vista più propriamente tecnologico sia dal punto di vista dell’impatto dei sistemi di protezione sugli edifici a carattere monumentale. Nell’ambito della sessione sarà presentata la scheda di valutazione della vulnerabilità al rischio incendio per gli edifici, sviluppata in analogia con il già codificato modello per la valutazione del rischio sismico, ed elaborata da un gruppo di lavoro comprendente docenti ed esperti della materia.

Ancora un approfondimento specifico nella terza sessione si appunta sul sistema di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti edilizi in calcestruzzo e della ricomposizione di materiali cementizi mediante il riutilizzo di componenti riciclate. Interessanti in tal senso alcuni contributi di ricercatori ed imprenditori del settore che passando dalla teoria alla pratica operano nella direzione di una rivoluzione eco-tecnologica nella produzione dei materiali aggregati.

La quarta sessione proietta la composizione dei calcestruzzi nel futuro, presentando i risultati di nuove ricerche sia nel campo più specificamente relativo alla tecnologia dei materiali sia in quello della cantieristica, del restauro, e delle nuove costruzioni, mediante lo sviluppo di applicazioni delle nanotecnologie che operando sulla struttura microscopica della materia ed imitando così la struttura molecolare della natura rendono biodinamica la materia inerte.

Come nelle precedenti edizioni si darà spazio ai giovani ricercatori, dottorandi o assegnisti di ricerca, che presenteranno i risultati delle proprie ricerche e a cui sarà assegnato un premio in danaro per quello che il Comitato Scientifico valuterà essere il migliore contributo alla ricerca presentato. A conclusione delle sessioni sarà allestita la mostra sulle opere realizzate tra la prima e la seconda guerra mondiale da Camillo Guerra, ingegnere, docente di Architettura Tecnica nell’Università di Napoli ed esimio interprete dell’eclettismo novecentesco.