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CONPAVIPER: le scelte per la qualificazione del settore

CONPAVIPER: le scelte per la qualificazione del settore

La Tavola Rotonda al Forum Nazionale

Durante il primo FORUM Nazionale dei Massetti e Pavimenti si è tenuta una tavola rotonda a cui hanno preso parte Luigi Schiavo, neo Presidente CONPAVIPER, Dario Bellometti, past President CONPAVIPER, Sergio Crippa, Presidente Federbeton, Andrea Bolondi, Presidente ATECAP, Giacomo Marazzi, Presidente AITEC e Pietro Baratono, Provveditore OO.PP. regione Emilia Romagna e Lombardia

Ha aperto i lavori con un suo saluto Domenica Spinelli, sindaco del Comune di Coriano, comune che ospita l’evento. 

È stato Dario Bellometti, presidente di CONPAVIPER dal 2009 al 2017, ad avviare la tavola rotonda “Le scelte per la qualificazione del settore” e ha sottolineato come il lavoro svolto da CONPAVIPER, attraverso un continuo e costruttivo dialogo tra tutti i soci e con le associazioni della filiera,  sia da considerare la base non solo per una uscita dalla crisi ma per una qualificazione del settore. Facendo sua una frase di Arrigo Sacchi, ha affermato che per superare la crisi “dobbiamo smetterla di considerare la furbizia una virtù e l’arrangiarsi un’arte, il perfezionismo deve battere il nostro pressapochismo radicato”. Frutto di questa filosofia la realizzazione del primo Codice del Settore dei Massetti  (ora alla terza revisione), delle prime Linee Guida dei Rivestimenti in Resina (alla seconda revisione), nonché delle istruzioni CNR sulle pavimentazioni industriali, di cui CONPAVIPER è stato l’ispiratore. Per non dimenticare le corrette declaratorie per i prezziari delle camere di commercio.
Bellometti ha quindi passato la parola – e il testimone di Presidente di CONPAVIPER-, a Luigi Schiavo, ricordando che è stato il primo socio del settore massetti ad iscriversi e quindi a dare vita alla specifica sezione.
Luigi Schiavo ha sottolineato come, fino a pochi anni fa, il settore dei massetti e dei sottofondi avesse un’importanza marginale nel processo costruttivo, i progettisti se ne disinteressavano, e il lavoro era di fatto affidato direttamente all’impresa. Ora invece, grazie anche  al lavoro svolto dalla sezione massetti, si è arrivati a comprendere l’importanza della corretta scelta di un massetto o di un sottofondo, del valore della competenza e dell’esperienza nella scelta dei fornitori, della qualità finale dell’opera nella scelta  dei materiali. E grazie a questo grande sforzo di CONPAVIPER oggi il massetto assume il ruolo di dettaglio costruttivo fondamentale in quanto funzionale a diversi aspetti: dal contenimento degli impianti a pavimento e dalla tipologia del pavimento fino al rispetto dei requisiti tecnici più severi in termini di efficientamento energetico e sensibilità acustica.
Schiavo ha rimarcato quindi l’importanza di proseguire in questa direzione valorizzando l’esperienza degli addetti e delle imprese, il rispetto delle regole, il giusto guadagno, il lavoro dignitoso. Sarà proprio questa la mission del suo mandato: arrivare al riconoscimento delle professionalità grazie all’emissione di un Patentino di settore che ovviamente deve essere rilasciato solo a chi veramente se lo merita. Per arrivare a questo il settore dovrà dotarsi di regole, prevedere corsi di aggiornamento, esami di idoneità… in modo che da domani il professionista e/o l’impresa che vorrà scegliere l’applicatore a cui affidare il lavoro lo possa fare con le garanzie dell’appartenenza ad un Albo serio. 
Con un messaggio di grande continuità sul tema della qualificazione ha preso la parola Andrea Bolondi, Presidente ATECAP, l’Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato che riunisce i produttori di calcestruzzo: Bolondi ha spiegato come ATECAP stia da tempo portando avanti una battaglia di civiltà e legalità: tanto che ora possono aderire ad ATECAP solo imprenditori che si impegnano, oltre a rispettare le leggi in vigore, a orientare le proprie azioni e i propri comportamenti a precisi principi e obiettivi etici e deontologici condivisi. ATECAP è convinta che ogni singolo comportamento non eticamente corretto determini una alterazione delle regole del confronto concorrenziale e danneggi l'immagine dell'intera categoria e dell'Associazione nei confronti della pubblica opinione e delle istituzioni.
A questo punto è intervento Giacomo Marazzi di AITEC, l’Associazione che rappresenta il settore del cemento e che quindi da più tempo persegue l’obiettivo della qualificazione. Il cemento, peraltro, è il prodotto più controllato in stabilimento e in cantiere di ogni altro materiale da costruzione. Ma per Giacomo Marazzi non basta. Il presidente ha infatti evidenziato come sia necessario per la filiera operare all’unisono da un lato sul tema della qualificazione, emarginando chi ne viola le regole, e dall’altro nell'impegno in una maggiore attività di comunicazione. La collettività purtroppo indentifica la parola cemento con il termine cementificazione, dimenticando che i materiali cementizi hanno un migliore ciclo di vita, sono a chilometro zero e creano lavoro locale.
Ha preso quindi la parola Sergio Crippa, il Presidente della Federazione che raccoglie le associazioni presenti: FEDERBETON. Sergio Crippa ha ricordato che Federbeton è, in ambito Confindustria, la Federazione di settore delle Associazioni della Filiera del cemento e del calcestruzzo e che quindi, per statuto, rappresenti e tuteli gli interessi dei Soci aderenti nei rapporti con tutte le istituzioni, nazionali e internazionali, promuovendo le condizioni più favorevoli allo svolgimento dell'attività imprenditoriale. Federazione che deve rimanere unita e crescere nel tempo, per migliorare la propria capacità di rappresentanza. Ogni settore che fa parte di Federbeton ha oggi un numero di addetti insufficiente per richiamare l’attenzione della Politica, mentre se si sommano i valori costituivi di ogni associazione i numeri possono essere interessanti. Da soli, quindi, non ce la si può fare. Crippa ha sottolineato in tal senso come l’industria del Cemento, pur essendo da sempre importante, non possa contare su un massiccio apporto di forza lavoro, che peraltro è fortemente diminuita dal 2007 ad oggi, in cui si è passati da un consumo annuo di circa 40 milioni a circa 18 milioni di tonnellate di cemento.E per Crippa in un mercato che ha avuto una riduzione di questa entità il tema della qualità dell’offerta è centrale: l’unico modo di superare la crisi sarà quello investire sulla qualificazione del prodotto, del personale delle aziende in generale. In un settore sempre più indirizzato alla digitalizzazione e in cui il Volume di lavoro diminuisce occorre veramente puntare alla formazione del personale a tutti i livelli, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Per fare questo occorrerà però che anche chi fa le regole del mercato tenga conto del valore della competenza, della qualità dei materiali e servizi, del loro apporto al territorio.
Pietro Baratono, Provveditore delle Opere Pubbliche dell’Emilia Romagna e della Lombardia ha risposto alla sollecitazione di Crippa, in particolare evidenziando il percorso che la pubblica amministrazione ha avviato sulla digitalizzazione degli appalti. Un percorso che la commissione da lui presieduta ha avviato incontrando tutti gli stakeholders dell’appalto: rappresentanti dei committenti, delle imprese, dei fornitori e dei professionisti allo scopo di comprendere le reali esigenze in termini di trasparenza e di organizzazione. Il lavoro è poi proseguito con alcune sperimentazioni che hanno consentito peraltro di verificare l’utilità dell’adozione del BIM all’interno dell’appalto, con la risoluzione preventiva di alcuni errori progettuali. La qualificazione si potrà perseguire quindi attraverso un percorso che trovi negli strumenti digitali la soluzione per aumentare la trasparenza e ridurre i costi, un percorso che le aziende del settore devono intraprendere quanto prima per poter esserne protagonisti e non attori secondari.

 

Redazione PAVIMENTI

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