I nuovi rifiuti pericolosi: classificazione e tipologia
La nuova classificazione europea dei rifiuti è legge anche in Italia: la disciplina è regolamentata nell'articolo 9 del cosiddetto Decreto Mezzogiorno intitolato "Misure urgenti ambientali in materia di classificazione dei rifiuti"
La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER ed applicando le disposizioni contenute nella decisione 2014/955/UE e nel regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014.
Lo prevede l'art.9 del cd "Decreto Mezzogiorno", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.41/2017, che integra definitivamente le disposizioni della decisione e del regolamento dell’Unione Europea pubblicati nel dicembre 2014 con il Testo Unico Ambientale.
Il comma 1 del decreto, infatti, sostituisce la premessa dell’allegato del Codice dell’ambiente riguardante la classificazione Cer dei rifiuti – introdotta con il decreto 91/2014 – sulla classificazione dei rifiuti pericolosi. Nelle versioni precedenti del decreto la premessa dell’allegato era stata eliminata per evitare il problema dei codici a specchio, ovvero quando uno stesso rifiuto risulta classificabile con due tipi di codice Cer diversi, uno per i pericolosi uno per i non pericolosi. Ora in caso di dubbio il rifiuto va classificato come pericoloso: in questo modo di evitano i test di verifica, ma salgono i costi di smaltimento.
Questa modifica - meglio precisarlo - è in vigore dal 4 luglio 2017, ma sarà applicabile solo dal 5 luglio 2018.