Il fotovoltaico arriva nel cloud art: monitoraggio per l'efficienza
Conoscere per gestire al meglio l'energia e prepararsi alla transizione che non sarà solo quella prevista dall'accordo di Parigi sulle emissioni climalteranti e che prevede il passaggio dalle energie fossili alle rinnovabili, ma anche da una logica di utilizzo centralizzata dell'energia a una distribuita
Monitoraggio per l'efficienza. Ossia conoscere per gestire al meglio l'energia e prepararsi alla transizione che non sarà solo quella prevista dall'accordo di Parigi sulle emissioni climalteranti e che prevede il passaggio dalle energie fossili alle rinnovabili, ma anche da una logica di utilizzo centralizzata dell'energia a una distribuita. Il perché è chiaro. La generazione apparterrà sempre di più alla piccola e media generazione distribuita sul territorio che non alla grande centralizzata. E ciò implica tutta una serie di problematiche che possono essere risolte solo attraverso l'informatica e la gestione dei dati. Ma facciamo un passo indietro. La generazione energetica centralizzata è figlia di un passato "analogico" dove la produzione aveva pochi punti di controllo, oltretutto gestiti a livello manuale, ed è stata una scelta compiuta dal dopoguerra in poi per una carenza strutturale di metodologie di gestione. Successivamente negli anni ottanta il sistema di trasmissione e di distribuzione dell'energia, specialmente dell'elettricità, ha iniziato a fare capolino nel settore energetico, ma è stato appannaggio, per una questione di costi e di mezzi, sempre e comunque dei grandi soggetti, al punto che anche l'arrivo di internet negli anni '90 non ha spostato di molto le logiche della produzione e della distribuzione. È dei primi anni duemila, infatti, il decreto "sblocca centrali" con l'esplosione nella realizzazione di centrali a ciclo combinato che al netto della "raffinatezza" tecnologica di tali impianti rappresentano pur sempre un esempio di generazione centralizzata a fonti fossili. La svolta è arrivata con il fotovoltaico con le prime incentivazioni del Conto Energia che ha visto un'esplosione sia del numero degli impianti, sia della potenza installata.
A fine 2015 nel settore elettrico, si trovavano in Italia circa 700.000 impianti alimentati da fonti, per una potenza complessiva di 51.475 MWe che hanno generato nel 2015 una produzione effettiva di energia elettrica di 108,9 TWh (9,36 Mtep). La fonte rinnovabile che nel 2015 ha fornito il contributo più importante alla produzione elettrica effettiva è quella idraulica (42% della produzione elettrica da FER), seguita dalla fonte solare (21%), dalle bioenergie (18%), dalla fonte eolica (14%) e da quella geotermica (6%). Tutte fonti distribuite che sono state installate, a parte l'idroelettrico e il geotermico, negli ultimi dieci anni. E nonostante ciò il sistema di trasmissione e distribuzione non ha avuto alcun sentore di default e non si sono ripetuti fatti come quello del black out del 28 settembre 2003. La rete elettrica riesce a reggere agevolmente l'indeterminatezza della produzione energetica italiana, grazie agli efficientamenti tecnologici della stessa che sono stati fatti negli ultimi quindici anni, tra i quali c'è l'innovazione informatica che si è materializzata nell'installazione pressochè totale dei contatori elettronici, dei quali oggi siamo alla seconda generazione.
Dati e monitoraggi, quindi oggi sono facilmente producibili e si possono trasmettere in maniera altrettanto efficiente producendo servizi che vanno ad affiancarsi agli elettroni, per una maggiore efficienza energetica ed usabilità, specialmente da parte degli utenti finali, dei nuovi sistemi di produzione energetica diffusi che oggi lavorano in simbiosi con apparati di consumo evoluti. Come nel caso degli impianti fotovoltaici che alimentano le pompe di calore già oggi, oppure caricheranno le auto elettriche che a loro volta offriranno servizi di rete in un futuro assai prossimo, visto che Enel sta già facendo sperimentazioni su ciò a livelli di media scala in Danimarca e in Gran Bretagna. E nel frattempo alcune utility estere fanno elaborare i dati dei consumi energetici dei loro clienti a dei gestori di big data che ottengono così dei profili di consumo dettagliati a livello del singolo utente, producendo dei suggerimenti di efficienza energetica comportamentale in grado di produrre fino all'8% di risparmi in bolletta. Insomma i dati ci sono ciò che serve è la "fantasia" per applicarli e la consapevolezza circa il fatto che i dati comunque possiedono un valore in base a come sono utilizzati.
È il caso del sistema di monitoraggio per il fotovoltaico messo a punto da Sunreport che attraverso dati già esistenti, come quelli degli impianti fotovoltaici trasmessi dall'Enel al Gse, produce dei monitoraggi in grado di tenere sotto controllo il proprio impianto fotovoltaico e di verificarne il funzionamento, consentendo di fare delle ottimizzazioni. Si tratta di uno strumento, il monitoraggio, che può essere scelto dall'utente finale, ma che ha un forte valore aggiunto, sotto al profilo della comunicazione commerciale, per i professionisti e gli installatori ai quali è sempre più richiesto un servizio chiavi in mano che va al di là della semplice installazione. Fare pacchetti comprensivi anche del sistema gestionale è una leva in più. Tutte queste misurazioni si effettuano senza alcun sensore aggiunto.
E il futuro sarà sempre più connesso visto che con l'avvento dell'Internet of the Things (IoT) la sensoristica sarà sempre più diffusa e capillare. Nelle previsioni del MIT, per esempio, il cervello dell'abitazione sarà il frigorifero, l'elettrodomestico per default sempre in funzione e allacciato alla rete elettrica che sarà in grado, per esempio, di azionare le pompe di calore aria-aria ad alimentazione elettrica nelle ultime ore d'insolazione del sistema fotovoltaico per fare trovare la casa tiepida, nei mesi invernali, o fresca in quelli estivi, agli abitanti al loro ritorno a casa. Il tutto senza alcun intervento umano. Mentre magari in precedenza quando il Sole è allo Zenit il sistema fotovoltaico ha prima ricaricato l'auto elettrica e poi fornito energia alla lavatrice per un bucato. E tutto si potrà fare con dei software in cloud che consentono d'essere aggiornati su dati come quelli meteo oppure della borsa elettrica per verificare se è più conveniente in un determinato momento auto consumare la propria elettricità, oppure cederla alla rete.