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Impermeabilizzazioni di massetti e sottofondi? Ecco le operazioni preliminari, e fondamentali, da considerare

L’assenza e la non corretta impermeabilizzazione di massetti e sottofondi provocano spesso danni estetici e strutturali alle nostre abitazioni. Le infiltrazioni d’acqua, infatti, non sono solo fastidiose, ma sono soprattutto dannose creando ristagni di acqua e umidità che contribuiscono al degrado della struttura. E’ necessario quindi intervenire in maniera definitiva abbattendo costi e disagi.

Problemi ricorrenti nell'impermeabilizzazione di sottofondi e massetti

In via preliminare, è bene evidenziare i problemi ricorrenti in questo ambito specifico:

  • BASSA QUALITÀ E CONSISTENZA DEI MASSETTI: massetti dalle scarse caratteristiche meccaniche o che semplicemente “spolverano” non costituiscono un’idonea superficie di aggrappo per i sistemi impermeabilizzanti. Tale fenomeno non garantisce una corretta e completa adesione, requisito essenziale per il buon funzionamento dell’impermeabilizzazione;
  • NON CORRETTA PENDENZA DEL MASSETTO: la corretta realizzazione delle pendenze dei massetti è essenziale per convogliare le acque verso i punti di raccolta e successivamente negli scarichi, evitando il ristagno di pozze d’acqua nelle coperture piane; 
  • ASSENZA DI GIUNTI DI DILATAZIONE: l’assenza di giunti di dilatazione realizzati sui massetti provoca tensioni dovute a fenomeni di dilatazione/contrazione indotti dalle variazioni di temperatura cui sono soggette le coperture piane. L’insieme di tutte le sollecitazioni creano fessurazioni spontanee delle piastrelle e del massetto con relative infiltrazioni e, nelle situazioni più critiche, anche l’inarcamento della pavimentazione;
  • DILATAZIONI TERMICHE E MOVIMENTI STRUTTURALI: la possibilità di sigillare facilmente tutti i giunti, compresi quelli realizzati per gestire le dilatazioni/contrazioni termiche e quelli appositamente progettati per motivi strutturali, costituisce il fondamento di un corretto sistema ad esempio per l’impermeabilizzazione delle coperture piane.

Impermeabilizzazione massetti e sottofondi
Crediti: Volteco

La preparazione del supporto all'impermeabilizzazione

Prima di procedere all'impermeabilizzazione di un sottofondo, se vogliamo realizzare un intervento a regola d’arte, è necessario procedere per step:

  1. effettuare la pulizia del supporto;
  2. verificare le superfici da impermeabilizzare;
  3. preparare le superfici da impermeabilizzare;
  4. controllare, ripristinare e impermeabilizzare i giunti di dilatazione, angoli, raccordi e gocciolatoi.

Pulizia del supporto 

Grazie alla pulizia del supporto è possibile eliminare tutte le parti inconsistenti e non dotate di sufficienti caratteristiche meccaniche.
Non solo, la corretta pulizia serve anche a eliminare ogni residuo di sporco o altro materiale, che possa compromettere l’adesione della nostra impermeabilizzazione.

 

Crediti: Volteco

 

Verificare la pendenza delle superfici per evitare ristagni d'acqua

Il secondo passo da eseguire è quello di verificare che le pendenze siano corrette e, in caso contrario, è necessario intervenire per correggerle, al fine di evitare ristagni d'acqua, con una malta impermeabile a basso modulo elastico che consenta in un'unica soluzione il ripristino volumetrico con un'ottima finitura superficiale.

Bisogna inoltre verificare che non ci siano elementi, impiantistici, scossaline, o di altro genere, che possano bloccare/ostacolare la continuità dell’impermeabilizzazione che deve essere in totale adesione al supporto.

 

Impermeabilizzazione massetti e sottofondi_operazioni preliminari
Pulizia del supporto.
Crediti: Volteco

 

Preparazione della superficie a seconda della tipologia di impermeabilizzazione

Su quale tipologia di superficie si andrà a intervenire? Siamo in presenza di guaina bituminosa, di piastrelle oppure di una superficie in calcestruzzo? Per ciascun tipo sono previste diverse procedure.

Guaine bituminose
Nel caso di guaina bituminosa è necessaria l’asportazione totale della guaina in quanto potrebbe compromettere, in maniera definitiva, la nostra nuova impermeabilizzazione; il sistema impermeabilizzante infatti deve essere applicato su superfici omogenee.

Superfici piastrellate
In questo caso si procede, in via preliminare, alla verifica dell’adesione delle piastrelle al fondo, che deve essere buona; eventualmente bisogna ripristinare le superfici che risultano essere irregolari con idonea malta a basso modulo elastico.
Qualora le piastrelle fossero smaltate è necessario eseguire un’operazione di graffiatura per garantire la giusta presa del nostro sistema impermeabilizzante. 

Per la corretta sigillatura del punto di giunzione d’angolo tra piano di posa orizzontale e verticale il consiglio è quello di asportare eventuale intonaco esistente e regolarizzare con malta impermeabile Volteco Flexomix 30 (malta a basso modulo) o Spidy 15 (malta a presa rapida) per la futura posa della banda perimetrale.
Occorre, in ogni caso, effettuare un’attenta e scrupolosa pulizia del supporto (vedi punto 1)

Superfici in calcestruzzo
Nel caso di superfici in calcestruzzo bisogna assicurarsi prima di tutto che i supporti siano adeguatamente maturati e strutturalmente sani e, nel caso di supporti parzialmente imbibiti d’acqua, l’umidità relativa superficiale non deve essere superiore all’8%.

Qualora la superficie presentasse il bisogno di un ripristino volumetrico è necessario intervenire con una malta impermeabile a basso modulo elastico FLEXOMIX 30 (spessori da min 3 mm a max 2 cm per mano) che consenta anche un’ottima finitura superficiale.
È fondamentale che il supporto non si presenti polveroso, in questo caso bisogna intervenire applicando lo specifico primer PROFIX 30 per consolidarne e regolarne l’assorbimento.

 

Controllo e ripristino di giunti di dilatazione, angoli, raccordi e gocciolatoio

Se la nostra struttura presenta dei giunti “naturali”, causati ad esempio da un errato dimensionamento, è necessario creare dei giunti che presentino dei tagli realizzati con "flessibile" seguendo l'andamento degli stessi.
Qualora invece le fessurazioni fossero diffuse e irregolari, la superficie deve essere ripristinata con apposita malta a basso modulo elastico tipo FLEXOMIX 30 prima di creare i nuovi giunti.

Se ci trovassimo davanti a superfici con piastrelle prive di giunti, ma delle dimensioni tali da necessitarne (il consiglio è quello di realizzare giunti ogni 20-25mq) bisogna eseguirli ex novo creando con il “flessibile” un'incisione in corrispondenza delle fughe. In questo caso è importante studiare con attenzione le eventuali lesioni a carico del rivestimento.
I giunti così realizzati vengono poi ricoperti con apposita banda rinforzata GARVO 3/5 che permette alla struttura di lavorare in maniera differenziata rispetto alla nostra impermeabilizzazione.

Bisogna inoltre predisporre i raccordi con gli scarichi utilizzando l’apposito collettore di scarico VOLTECO in tessuto non tessuto e raccordare tutti gli angoli parete/pavimento con banda coprifilo rinforzata GARVO 2.
Infine, in corrispondenza con eventuali parapetti metallici lungo il perimetro, è necessario predisporre un profilo di finitura e protezione perimetrale di terrazze e balconi, atto a favorire il corretto deflusso delle acque, a protezione anche dei frontalini chiamato AQ LINE dotato di doppio gocciolatoio, la continuità tra il profilo in alluminio e l’impermeabilizzazione verrà data con banda adesiva JOIN BT.

Particolare attenzione va prestata qualora siano presenti corpi passanti annegati nel massetto, (es. pluviali); in questo caso la lavorazione richiede di asportare la malta attorno agli stessi per una profondità di almeno 6 cm, creando tutto attorno un anello con un mastice idroespansivo AKTI-VO 201 e andando successivamente a riporzionare la malta asportata con malta impermeabile a presa rapida SPIDY 15.

 

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Ripristino giunti

Crediti: Volteco

 

Impermeabilizzazione e piastrellatura 

Avendo curato tutti gli elementi “critici” si potrà procede con la vera e propria impermeabilizzazione applicando una prima mano di rivestimento impermeabile elastico PLASTIVO 180 CORE CURING TECNOLOGY con efficace maturazione anche in condizioni di basse temperature e supporti parzialmente umidi nello spessore circa di 1 mm, attendendo solamente un paio d’ore sarà possibile concludere con una mano di finitura superficiale di sempre circa 1 mm.

Nel caso il supporto da proteggere sia particolarmente sollecitato da movimenti anche termico-dinamici è possibile inserire nel primo strato di rivestimento una particolare rete elastica in polipropilene chiamata FLEXONET.

 

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Impermeabilizzazione con PLASTIVO 180 CORE CURING TECNOLOGY di VOLTECO

 

Piastrellatura

Passate le 16 ore di stagionatura sarà possibile rivestire con la ceramica che deve essere posata a fuga larga con adesivo di tipo C2. La successiva stuccatura va eseguita con malte cementizie sigillanti di classe CG2.

 

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Crediti: Volteco

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