L’Albergo dei Poveri di Genova nelle fonti d’archivio
Le prime difficoltà che incontrano coloro che si avvicinano allo studio della storia dell’Albergo dei poveri di Genova sono legate sicuramente alla dispersione del suo archivio, oggi conservato in due sedi distinte.
Abstract
Le prime difficoltà che incontrano coloro che si avvicinano allo studio della storia dell’Albergo dei Poveri di Genova sono legate sicuramente alla dispersione del suo archivio, oggi conservato in due sedi distinte: l’Archivio Storico del Comune della città e la sede distaccata dell’Azienda Servizi alla Persona (ASP) Emanuele Brignole situata nei locali dell’ex Albergo dei Poveri. Questa situazione è collegabile solo in parte ai tumultuosi cambiamenti istituzionali del suo soggetto produttore ossia di quell’antica magistratura fondata nel 1539, l’Ufficio dei poveri, oggi diventata appunto ASP Brignole (Grendi 1975, Savelli 1984). Sebbene quest’ultimo ente sia il proprietario dell’intero archivio ne conserva direttamente solo una parte poiché nel 1973 e nel 2000 sono stati effettuati, sotto la guida della Soprintendenza Archivistica per la Liguria, due depositi di materiale a fine conservativo nell’Archivio Storico del Comune di Genova (Ponte 2000). Queste operazioni si proponevano il fine di salvaguardare la documentazione più antica tramite il versamento delle serie contenenti il materiale più danneggiato. Ad oggi, quindi, delle 4013 unità che compongono il fondo, 1526 si trovano presso l’archivio storico del soggetto produttore e si tratta, fatta eccezione per la serie dei Testamenti e per 41 filze contenenti carteggi inerenti a eredità di privati, di materiale prodotto a partire dal XIX secolo.
Per ricostruire la storia dei lavori di costruzione dell’edificio è quindi necessario tenere presente questa dislocazione del materiale e considerare, a seconda del periodo storico da analizzare, quali possano essere le serie documentarie più significative all’interno dell’archivio dell’Ufficio dei poveri e quali altri soggetti possano aver avuto interesse a produrre e conservare carteggi su questo argomento. Per quanto riguarda la prima fase dei lavori, che corrisponde grossomodo all’arco cronologico che va dal 1653 (anno in cui cominciarono le prime trattative per l’acquisto dei terreni per la fabbrica) al 1740 (quando la Fedecommisseria Brignole dichiarò ultimati i lavori voluti da Emanuele Brignole), per esempio, possiamo trovare materiale non solo presso l’Archivio storico del Comune di Genova ma anche nel fondo notarile dell’Archivio di Stato della stessa città e presso l’Archivio della Fedecommisseria Brignole che si trova attualmente nella Casa Madre delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario.
Tratto dal Convegno
Modellazione e gestione delle informazioni per il patrimonio edilizio esistente
Built Heritage Information Modelling/Management – BHIMM
Politecnico di Milano, 21/22 GIUGNO 2016