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L'Impronta Ambientale dei Prodotti

L’impronta ambientale dei prodotti - Esperienze e prospettive di etichettatura della Environmental Footprint in Europa e in Italia come opportunità di innovazione e leva competitiva


I temi del convegno
E’ sempre più diffusa la convinzione fra i produttori, gli stakeholder e, in particolare, i consumatori che la responsabilità ambientale dell’impresa non possa essere confinata all’interno dei “cancelli della fabbrica”. All’opposto, si consolida un approccio imperniato sulla necessità di trasmettere l’impegno ambientale a tutta la “catena del valore” relativa al prodotto o al servizio che viene offerto sul mercato da un’organizzazione: dai fornitori ai clienti, alla logistica, al consumatore finale.
Gli impatti ambientali considerati maggiormente significativi non sono tanto quelli diretti, limitati alla produzione, bensì quelli indiretti, generati a partire dalla produzione/estrazione delle materie prime utilizzate, alla logistica e distribuzione, al consumo e, soprattutto, al fine vita di un prodotto o alla possibilità di rigenerarne le funzioni, per avviare un nuovo ciclo di vita dei materiali di cui è composto. Per un’impresa produttrice, tenere conto di questi impatti ed operare nella logica del “ciclo di vita” del prodotto significa prendersi concretamente cura anche di comunità di cui non si fa parte, nonché delle future generazioni.
Le cosiddette “impronte ambientali” dei prodotti (quali ad es. la carbon footprint) e le etichette che ne certificano l’attendibilità, rappresentano oggi un’efficace opportunità che molte imprese stanno decidendo di cogliere per poter comunicare al mercato il proprio impegno e l’eccellenza delle proprie prestazioni, evitando i rischi del cosiddetto greenwashing. Le aziende oggi maggiormente impegnate nello sviluppo e nella comunicazione al mercato delle “impronte ambientali” sono in grado di cogliere significativi vantaggi competitivi, come dimostrano le esperienze descritte nel convegno.
Una “footprint”, tuttavia, non può essere solo un numero, deve trasmettere anche valori e diventare un veicolo potente, chiaro e diretto di comunicazione tra tutti gli attori della filiera commerciale.
Il convegno si pone quindi l’obiettivo di offrire una sede di confronto e di valutazione sulle esperienze maturate nel panorama europeo nell’ambito delle Impronte ambientali dei prodotti e di stimolare il dibattito sulle opportunità di sviluppo che si aprono nello scenario italiano per favorire l’affermarsi di schemi di etichettatura credibili ed efficaci nei confronti dei consumatori e nel contempo consentire alle aziende di investire in sostenibilità per portare innovazione sul mercato ed arricchire le proprie opportunità competitive.
Molte sono le esperienze maturate, le iniziative in atto e le prospettive di innovazione che verranno analizzare nel convegno: dalle footprint consolidatesi in alcuni Paesi UE, alla recentissima metodologia PEF della Commissione Europea. In particolare, l’evoluzione dello scenario italiano sarà approfondita soprattutto attraverso le esperienze sperimentate con successo da Legambiente, la sua Fondazione Legambiente Innovazione e l’istituto Ambiente Italia (vedi Etichetta PER IL CLIMA,www.viviconstile.org) relative ad etichette fondate sull'analisi delle emissioni dei gas climalteranti di prodotti e servizi, sulle EPD – Environmental Product Declaration, lo schema QUAM – Qualità Ambientale dei Prodotti, rivolto essenzialmente ai prodotti di cluster territoriali e di filiera e, inoltre, sul programma promosso dal Ministero dell'Ambiente per la valutazione dell'impronta ambientale dei sistemi e dei modelli di produzione e consumo, nel cui ambito è prevista, alla chiusura dei lavori, la sigla di uno specifico accordo volontario tra lo stesso Ministero e l’azienda Carlsberg Italia.

Convegno organizzato da:
IEFE Bocconi
Legambiente
Ambiente Italia - Istituto di Ricerche

Con il supporto di:
Carlsberg Italia S.p.A.

Con il patrocinio di:
Ministero dell'Ambiente
Rete CARTESIO

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA:
lia.bertoglio@unibocconi.it
 

Programma

Welcome coffee

9.00
Saluti introduttivi
Michele Polo, Direttore IEFE – Università Bocconi

9.15 – 10.30
Sessione I
I trend e gli scenari in Europa

La nuova strategia su Sustainable Consumption and Production e la nuova metodologia PEF (Product Environmental Footprint) della Commissione Europea
Michele Galatola – Commissione Europea DG Ambiente

Strumenti e opportunità per la valorizzazione dell’Impronta Ambientale dei prodotti: il quadro internazionale ed italiano
Fabio Iraldo, IEFE – Università Bocconi

L’approccio francese nell’etichettatura ambientale dei prodotti
Sylvain Chevassus, Ministero francese per lo sviluppo sostenibile

La Carbon Footprint nel Regno Unito
Silvana Centty, Carbon Trust

10.30 – 11.45
Sessione II
Le prime esperienze italiane nella realizzazione e nell’utilizzo competitivo delle impronte ambientali
Modera:
Marzio Marzorati – Direttore Fondazione Legambiente Innovazione

Partecipano:
Alberto Frausin, Amministratore Delegato CARLSBERG Italia S.p.A.
Costantino Vaia, Direttore del Consorzio Casalasco del Pomodoro – marchio Pomì
Alessandro Galbiati, Direttore Ricerca & Sviluppo NPT srl
Ettore Capri, Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, Progetto Viticoltura sostenibile in Italia

11.45 – 13.15
Tavola rotonda
Idee e proposte per lo sviluppo dell’impronta ambientale in Italia

Introduce e coordina:
Daniele Pernigotti, Coordinatore gruppo di lavoro Uni - Iso 14067

Partecipano:
Martina Hauser, Coordinatore della Task Force Per la valutazione dell'impronta ambientale del Ministero dell'Ambiente
Filippo Dadone, Regione Lombardia e Comitato Direttivo della Rete CARTESIO
Roberto Cariani, Ambiente Italia – Istituto di ricerche
Andrea Poggio, Vice Direttore Generale Legambiente

Conclusioni
Corrado Clini - Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Vittorio Cogliati Dezza – Presidente Nazionale Legambiente

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