Sostenibilità
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La Sostenibilità per le organizzazioni: da nice to have a must have

La parola “sostenibilità” fa ormai parte del linguaggio comune e permea sempre di più le nostre vite.

Ma al di là della sensibilità personale, nel recentissimo periodo l’attenzione alla sostenibilità è entrata di prepotenza nelle agende economiche delle imprese, trasformandosi da un elemento “nice to have” ad un “must have”. 

Essere sostenibili è diventata una necessità aziendale: esistono numerosi driver che agiscono sulle imprese spingendole – se non obbligandole – ad intraprendere o rafforzare i propri percorsi di sostenibilità. 


I driver economici della Sostenibilità: Finanza, Regolamentazione e Istituzioni

La pressione maggiore che un’azienda percepisce proviene sicuramente dal settore economico-finanziario: i grandi investitori ritengono che il rischio di sostenibilità sia un rischio di investimento.

Larry Fink, il fondatore di BlackRock, nella sua lettera ai CEO del 2022 dichiara: “Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ecologisti, ma perché siamo capitalisti. […] chiediamo alle imprese di dimostrarci come intendono assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli azionisti, anche attraverso solide pratiche e politiche ambientali, sociali e di governance”.1

Inoltre, MSCI,  fornitore di servizi finanziari, ha ben evidenziato come nel mercato stia prendendo sempre più piede il c.d. effetto Amazon: i grandi player richiedono alle piccole-medio imprese di sviluppare percorsi di sostenibilità per allinearsi ad una catena di fornitura interamente sostenibile.2

Altro importante driver è quello della regolamentazione e della normativa

La direttiva sulla NFDR, “Non Financial Reporting Directive” (Direttiva sull’Informativa Non Finanziaria), verrà a breve sostituita dalla CSRD, “Corporate Sustainability Reporting Directive3 (Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità delle Imprese), che estenderà l’ambito di applicazione dell’informativa di sostenibilità a tutte le grandi società e a tutte le società quotate nei mercati regolamentati, introducendo requisiti più dettagliati e l'obbligo di rendicontazione secondo gli standard UE

Questa rivoluzione è strettamente legata alla Tassonomia Europea, introdotta dal Regolamento EU 2020/8524, ossia “uno strumento per guidare le scelte di investitori e imprese in vista della transizione verso una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima5.

Questa classificazione definisce quali attività siano considerabili sostenibili, per poter attrarre finanziamenti, e quindi favorisce e indirizza il mercato verso la tematica della sostenibilità.

Un recente studio di IBM-Institute for Business Value6 rivela che il 48% dei CEO ritiene che la sostenibilità sia una delle massime priorità strategiche aziendali: le organizzazioni che hanno una mentalità più “ambientale” sono destinate a un successo a lungo termine. 

 

IBM CEO Study: own your impact

Fonte: IBM CEO Study: own your impact

 

Da quest’anno la sostenibilità è la sfida più importante che i CEO vedono nello sviluppo aziendale, (addirittura maggiore della regolamentazione e del rischio informatico) e la maggiore trasparenza in tale settore viene richiesta proprio dai membri del consiglio di amministrazione e dagli investitori.

 

Gli altri driver della Sostenibilità: Sensibilità ambientale collettiva e Consumatori

Molto importanti sono anche i driver di matrice sociale, a partire ad esempio dal movimento fondato da Greta Thunberg, Fridays for Future, che con la Dichiarazione di Lausanna7 del 2019 ha coinvolto non solo le aziende ma anche i cittadini nella lotta verso la lotta al cambiamento climatico.

Tre sono state le richieste avanzate:

  1. Contenete l’aumento della temperatura media globale entro gli 1,5°C, rispetto al livello pre-industriale;

  2. Garantite giustizia climatica, nel rispetto dell’equità;

  3. Seguite la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile

Anche i consumatori rientrano nei motivi per cui le aziende devono adottare percorsi di sostenibilità: secondo la nona indagine globale di Ernst&Young, di febbraio 2022: “Sul tema invece della sostenibilità, la gran parte dei consumatori italiani afferma di prestare sempre più attenzione all'impatto ambientale (61%) di ciò che acquista […]. Si registra inoltre una crescente aspettativa da parte dei consumatori sulle aziende e sulla trasparenza dei processi produttivi e pratiche di sostenibilità. […] Il 54% crede che spetti ai consumatori stessi spingere le aziende a sviluppare soluzioni a minore impatto ambientale8

Più in generale, citando la comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo COM (2011) 681 “affrontare il tema della responsabilità sociale è nell’interesse delle imprese: […] può portare a benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, […] e capacità di innovazione”.9 

 

Come le imprese possono essere sostenibili 

La sostenibilità è un percorso che deve essere “fatto su misura”: ogni impresa deve intraprendere un percorso di sostenibilità allineato alla realtà aziendale, ai suoi valori, alla sua storia.

In accordo con la UNI/PdR 18:2016 in un percorso di sostenibilità il primo passo è coinvolgere la Direzione, con lo sviluppo di un Piano Strategico basato su un approccio e una governance socialmente responsabile; successivamente, è necessario identificare le leggi applicabili, i rischi e i modelli preventivi, per il rispetto del principio di legalità, delle norme internazionali di comportamento, dei diritti umani, di trasparenza e di comportamento etico. Infine, bisogna identificare e coinvolgere gli stakeholders sugli aspetti specifici rilevanti, per capirne e rispettarne gli interessi e le esigenze.



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