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Passivhaus in clima mediterraneo: l’edificio di Putignano conquista i futuri ingegneri

L’edificio Plurifamiliare a Putignano (Bari) apre le porte a progettisti, studenti e semplici appassionati di edilizia sostenibile nell’ambito della manifestazione internazionale Passivhaus Day.

edificio passivhaus a Putignano

L’edificio Plurifamiliare a Putignano (Bari) apre le porte a progettisti, studenti e semplici appassionati di edilizia sostenibile nell’ambito della manifestazione internazionale Passivhaus Day.

A poche settimane dalla consegna degli appartamenti, un gruppo di visitatori ha “scoperto” l’approccio Passivhaus, valutando così le scelte della progettazione ripercorribili attraverso foto, tabelle e grafici.

Particolarmente sensibili al tema Passivhaus alcune studentesse del Politecnico di Bari della Facoltà di Ingegneria Edile e Architettura.

A fare gli onori di casa, illustrando l’opera compiuta, è stato il progettista consulente ing. Piero Russo: “ho descritto l’approccio progettuale (e quindi realizzativo) e le sue differenze dall’approccio normale. Ho spiegato quindi come grazie a Passivhaus sia possibile ottenere migliori prestazioni in termini di comfort, bassi consumi e ottimizzazione dei costi. Su richiesta delle studentesse, mi sono soffermato sulla soluzione adottata per l’eliminazione del ponte termico del balcone” – conclude Russo.

Consulenza e direzione lavori: il ruolo di ZEPHIR Passivhaus Italia

Consulenza per la progettazione ma anche affiancamento alla direzione lavori dell’edificio di Putignano per ottenere la certificazione finale Passivhaus da parte di ente terzo. Questo il ruolo di ZEPHIR, Istituto nazionale di Fisica edile, specializzato nella consulenza, nella ricerca e formazione, rappresentante ufficiale del protocollo Passivhaus in Italia.

Dettagli sul progetto di Putignano sono raccolti nel nuovo volume di Francesco Nesi, PASSIVHAUS edito da Maggioli. Il libro si propone come guida completa e  panoramica, anche raffigurata, delle best practices di edilizia sostenibile realizzate in Italia.

L’open day dedicato a Passivhaus ha registrato una buona affluenza a Putignano. Un gruppo di studentesse si è soffermato sui dettagli. Una di loro è Alessandra Altobello futuro Ingegnere Edile-Architetto.

Curiosità o passione? Cosa ti ha portato qui? 

Ho deciso di partecipare alla visita dell’edificio certificato Passivhaus, sito a Putignano, perché ho considerato tale esperienza un’occasione utile e preziosa per approfondire le mie conoscenze sulla progettazione di edifici low-energy e Passivhaus. Inoltre, grazie alla collaborazione fra il Politecnico di Bari e l’Enea potrò sviluppare la mia tesi di laurea sul monitoraggio dei consumi energetici e prestazioni di tale edificio.

Cosa ti ha colpito dell’appartamento Passivhaus?

Mi ha colpito la stretta connessione che sussiste fra involucro ed impianti che, in questo tipo di edificio costituiscono, insieme, un unico sistema efficiente in grado di garantire comfort e bassissimi consumi energetici. Si è trattato, infatti, di una progettazione attenta e scrupolosa in grado di coniugare aspetti legati alle caratteristiche geometriche, tecniche e impiantistiche dell’edificio. Mi ha colpito, inoltre, l’utilizzo, in corrispondenza del nodo tra parete perimetrale e balcone, di un particolare sistema di disaccoppiamento termico dei balconi (realizzato dall’azienda italiana Esse solai srl) capace di isolare termicamente gli oggetti fungendo nel contempo da elemento strutturale. Anche l’utilizzo di un aggregato compatto per far fronte simultaneamente alle esigenze di ventilazione, riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria ha suscitato in me curiosità e interesse.

Hai incontrato concetti e nozioni studiate sui libri?  Sì, soprattutto i concetti relativi all’importanza di un buon isolamento, alla trasmittanza dei materiali, alle tipologie di impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione, alla pianificazione sostenibile. Argomenti trattati in più corsi universitari tra i quali quello di Fisica Tecnica Ambientale e Architettura Tecnica.

Compreresti e quindi vivresti in una Passivhaus? Se si perché?

Sì, vivrei in una Passivhaus perché garantirebbe comfort, benessere ambientale e limitati consumi energetici a fronte di un moderato surplus economico iniziale. Inoltre si tratterebbe di una scelta responsabile e sostenibile perché l’alta efficienza energetica degli edifici Passivhaus riduce sensibilmente le emissioni di CO2 e contribuisce alla protezione del clima sfruttando fonti energetiche rinnovabili. Riconosco, però che le modalità di utilizzo dell’edificio e, quindi, le abitudini degli utenti possono influenzare le prestazioni effettive della casa, per cui è necessario una corretta gestione e controllo da parte degli abitanti.

La manifestazione Passivhaus Day tornerà dal 9 all’11 Novembre 2018. Per testare cosa significhi comfort e benessere abitativo (qualità dell’aria e caratteristiche termoigrometriche).