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Prestazioni energetiche degli edifici: la qualità prestazionale estiva dell’involucro edilizio

In Italia la richiesta di un sempre più elevato livello di comfort nelle abitazioni durante la stagione estiva ha determinato, negli ultimi dieci anni, un significativo aumento nelle vendite di sistemi di climatizzazione, in particolare destinati al mercato dell’edilizia residenziale. Come conseguenza di questa tendenza sono notevolmente aumentati i consumi elettrici, a tal punto che nell’estate 2001 il picco di potenza estivo ha eguagliato il picco di potenza invernale ed ancora nell’estate 2007 la potenza di picco assorbita dalla rete ha raggiunto il record storico assoluto dei consumi elettrici sino a quel momento registrato (si vedano a questo proposito i dati pubblicati periodicamente dal Gestore della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale).
Nella Direttiva Europea 2002/91/CE sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD) venivano suggerite strategie per incrementare l’efficienza termica degli edifici nella stagione estiva ed era raccomandato, in particolare, l’impiego di tecniche di raffrescamento passivo allo scopo di migliorare il comfort termico degli ambienti.
Tali indicazioni, discusse a livello comunitario, hanno comportato la necessità di progettare le pareti dell’involucro edilizio in modo tale che fossero non soltanto adeguate rispetto alle prestazioni invernali (vale a dire con un valore della trasmittanza termica adeguato ai valori limite precisati nelle normative tecniche) ma anche caratterizzate da un comportamento in transitorio termico (condizioni termiche dinamiche) tale da assicurare nell’ambiente interno un accettabile livello di comfort anche in assenza di un sistema di climatizzazione estiva.
Si può considerare, in generale, che le prestazioni estive richieste alle pareti dell’involucro edilizio possano essere soddisfatte con facilità impiegando pareti pesanti ad elevata capacità termica, tipiche dell’edilizia tradizionale, più complesso risulta invece soddisfare queste richieste con pareti di tamponamento leggere a bassa capacità termica. In questo caso occorrerà sopperire alla carenza di capacità termica con una riduzione della trasmittanza termica e con una accurata scelta della stratigrafia della parete, vale a dire degli strati che compongono la parete e della loro successione dall’interno verso l’esterno.
 

Francesco Leccese

Dip. di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle CostruzioniUniversità di Pisa

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