Riforma delle Professioni: in gazzetta ufficiale il DPR 7 agosto 2012, n. 137
Il DPR 7 agosto 2012, n. 137 di riforma degli ordinamenti professionali, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 agosto 2012, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A tal proposito, si ricorda che l’art. 3, comma 5, del DL 138/2011 ha fissato il termine per il recepimento dei principi di riforma (lett. a) – g) dell’articolo citato), mediante l’emanazione di un DPR, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del DL 138/2011, testo in vigore dal 13 agosto 2011.
Con un giorno di ritardo rispetto alle attese pubblicato nela gazzetta ufficiale di oggi, 14 agosto, n. 189, il DPR 7 agosto 2012, n. 137 di RIFORMA DELLE PROFESSIONI.
Alcuni aspetti ancora da chiarire. Per esempio il Professionista dovrà asicurarsi per il solo fatto di essere iscritto all'Albo oppure per gli incarichi assunti ?
Altri aspetti verranno regolamentati dal Consiglio Nazionale, come quello della Formazione continua.
Ricordiamo il parere del Presidentedel CNI Armando Zambrano:
“Un provvedimento che ci trova soddisfatti. Abbiamo lavorato con grande sollecitudine per raggiungere questo risultato. Quasi tutte le nostre istanze sono state recepite, anche se il confronto è stato estremamente articolato e complesso. Riteniamo, soprattutto, molto importante lo slittamento di un anno dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della polizza assicurativa per i professionisti. Tempo prezioso, utile ad organizzarci al meglio sia per determinare le migliori garanzie da parte delle compagnie sia per valutare in modo approfondito le specifiche convenzioni”.
“Accogliamo con grande favore anche quanto deciso in merito alla non obbligatorietà dei tirocini formativi – continua Zambrano - come anche di aver reso facoltativo il corso di 200 ore con il relativo esame finale. Un appesantimento, a nostro avviso, anche di costi per i giovani professionisti, in considerazione della necessità di sostenere comunque l'esame di Stato”. Ancora permangono però degli aspetti da chiarire “rileviamo delle incongruenze da risolvere in particolare sui collegi disciplinari – sostiene il Presidente del CNI – come per esempio nei giudizi sui laureati di primo livello”.
Ma gli ingegneri volgono lo sguardo già oltre e parlano di impegni futuri “ora è il momento – dicono – di iniziare a lavorare sui contenuti dei regolamenti”.