Rigenerazione urbana per la qualità della vita: giovedì 5 dicembre, forum con gli architetti alla Sala Vasari
Rigenerazione urbana: se ne discute giovedì 5 dicembre a Napoli, dalle ore 14.30 nelIa Sala Vasari del complesso ecclesiale di Sant'Anna dei Lombardi (Piazzetta Monteoliveto) in un convegno promosso congiuntamente dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Napoli, con la Fondazione Ordine Architetti Napoli e in collaborazione con gli Ordini partenopei degli Avvocati e dei Commercialisti.
Rigenerazione urbana: se ne discute giovedì 5 dicembre a Napoli, dalle ore 14.30 nelIa Sala Vasari del complesso ecclesiale di Sant'Anna dei Lombardi (Piazzetta Monteoliveto) in un convegno promosso congiuntamente dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Napoli, con la Fondazione Ordine Architetti Napoli e in collaborazione con gli Ordini partenopei degli Avvocati e dei Commercialisti. L'incontro si inquadra in un percorso interprofessionale avviato nei mesi scorsi dagli Ordini partenopei degli Ingegneri, degli Architetti e degli Avvocati, a cui si stanno aggiungendo anche altre categorie.
L'appuntamento del 5 dicembre alla Sala Vasari - spiegano gli organizzatori - mira a fare il punto sullo stato della normativa in materia di rigenerazione urbana, focalizzandosi sul complesso e articolato scenario campano e in particolare napoletano.
Alla rigenerazione urbana e territoriale si attribuisce infatti oggi un ruolo centrale e prioritario nel processo di rinnovo dei luoghi in cui si svolgono le nostre vite e con esso la possibilità di rinnovare il lavoro dei professionisti, in un'ottica di sviluppo sostenibile che si prefigga di ridurre o azzerare il consumo di suolo.
I PARTECIPANTI
Al convegno prenderanno parte:
Edoardo Cosenza (Presidente Ordine degli Ingegneri di Napoli)
Vincenzo Moretta (Presidente Ordine dei Commercialisti di Napoli)
Leonardo Di Mauro (Presidente Ordine degli Architetti di Napoli)
Antonio Tafuri (Presidente Ordine Avvocati di Napoli)
Michelangelo Russo (Direttore DIARC- Università degli studi di Napoli Federico II)
Francesco Domenico Moccia (Segretario nazionale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica-Inu).
Ad introdurre i lavori saranno gli architetti Concetta Marrazzo (Consigliere Ordine Architetti di Napoli, che modererà anche il successivo dibattito) e Diego Zoppi (Consigliere Nazionale dell'Ordine degli Architetti).
Seguiranno le osservazioni e le proposte del professor Simone Ombuen (Università degli studi Roma Tre), dell'architetto Bruno Discepolo (Assessore Urbanistica Regione Campania), del professor Carmine Piscopo (Assessore Urbanistica Comune di Napoli), del professor Aldo Aveta (Coordinatore Commissione Ingegneria dei Beni Culturali dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli), di Immacolata Vasaturo (Consigliere Ordine dei Commercialisti di Napoli), dell'avvocato Renata Spagnuolo Vigorita (Università degli Studi di Napoli Federico II), dell'architetto Sebastiano Serpico (libero professionista), del professor Enrico Formato (DIARC- Università degli studi di Napoli Federico II).
GLI OBIETTIVI
Secondo i promotori dell'incontro, vanno strutturate iniziative che permettano di ricondurre alla persona le regole e le dinamiche legate alla città, nella convinzione che la qualità dello spazio in cui si svolgono le nostre vite sia di primaria importanza e sia in grado di generare economia e cultura.
Come procedere? Occorre prendere coscienza della necessità di un radicale rinnovo degli strumenti necessari alla gestione della città e quindi di riscrivere una legge quadro statale che aggiorni i principi, gli scopi, gli indirizzi della pianificazione degli ambienti costruiti e degli spazi aperti.
Per attivare questo nuovo processo di rigenerazione urbana si ritiene necessario un approccio che riguardi in particolare:
- la ricerca di nuove domande espresse dall’attuale società (per esempio il nuovo ruolo e le esigenze delle popolazioni anziane e di quelle giovani);
- la ricerca di risposte al cambiamento climatico, concrete ma strutturate sulla media distanza;
- la ricerca di risposte a usi delle parti di città coerenti con innovazioni tecnologiche velocissime, che non possono essere previste con troppo anticipo ma che non possono attendere i tempi della pianificazione tradizionale;
- la riaffermazione del valore della città nel suo insieme e di “Bene Comune” e quindi meritorio di “Valore di Interesse Pubblico” di quelle sue componenti che, indipendentemente dalla proprietà, esercitano un ruolo determinante nella qualità della vita delle persone. Componenti, beninteso, che possono essere parti tangibili o intangibili della città;
- la creazione di fiducia da parte degli abitanti delle città e delle parti da rigenerare, fiducia ottenibile se le trasformazioni saranno declinate non su singoli oggetti costituenti la città stessa, ma sull’infrastruttura urbana ovvero diano importanza al sistema delle relazioni tra edifici, polarità, servizi ecosistemici, mobilità sostenibile.
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