Sistemi di accumulo BESS e prevenzione incendi: i Vigili del Fuoco chiariscono le linee guida 2024
Con la Nota 9467/2025 i Vigili del Fuoco chiariscono le linee guida del DM 23 dicembre 2024: definizione di isola BESS, distanze di sicurezza interne ed esterne, criteri per la progettazione, installazione e gestione in sicurezza dei sistemi di accumulo di energia elettrica.
Il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, con la Nota prot. n. 9467 del 5 giugno 2025, ha fornito importanti chiarimenti interpretativi sul DM 23 dicembre 2024, n. 21021, relativo alle linee guida per la progettazione, realizzazione ed esercizio dei sistemi di accumulo di energia elettrica (Battery Energy Storage Systems – BESS). Le precisazioni rispondono ai quesiti pervenuti dal CNI, fornendo un quadro più chiaro per l’applicazione delle misure di prevenzione incendi ai sistemi BESS.
Cosa sono i sistemi di accumulo BESS?
I sistemi BESS (Battery Energy Storage Systems) sono impianti progettati per immagazzinare energia elettrica sotto forma chimica mediante batterie ricaricabili, come quelle al litio o al piombo. Consentono di ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili, garantire la continuità della fornitura elettrica e migliorare la stabilità delle reti. La loro progettazione richiede specifiche misure di prevenzione incendi per la gestione del rischio legato alle caratteristiche delle batterie e delle apparecchiature ausiliarie.

Quadro normativo di riferimento per i sistemi BESS
I sistemi BESS rappresentano una tecnologia in rapida espansione, fondamentale per supportare la transizione energetica e la gestione delle fonti rinnovabili. La necessità di regolare tali impianti dal punto di vista della sicurezza antincendio ha condotto all’emanazione del DM 23 dicembre 2024 (scaricalo in ALLEGATO) , che definisce le linee guida tecniche per la loro progettazione, installazione e gestione.
Il decreto, pur non avendo carattere cogente, è indicato come un riferimento tecnico volontario che può essere utilizzato ai fini della conformità al Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015). Le recenti risposte dei VVF confermano l’importanza delle linee guida per la corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione.
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I principali chiarimenti forniti dai Vigili del Fuoco
Nella Nota n. 9467, i Vigili del Fuoco affrontano diversi aspetti specifici che avevano generato dubbi tra i tecnici e i progettisti. Di seguito si riportano i punti salienti dei chiarimenti:
Definizione e caratteristiche dell'“isola BESS”
Uno degli elementi principali chiariti riguarda la definizione di “isola BESS”.
Il termine identifica l’insieme dei moduli di accumulo e delle apparecchiature ausiliarie (convertitori, sistemi di controllo e protezione, ecc.) che costituiscono un’unità funzionale dal punto di vista antincendio, ossia
un gruppo di container combinati ad un Power Conversion System, ossia un’unità ragionevolmente modulare e funzionalmente indipendente, al netto degli elementi comuni; resta inteso che, in generale, possono trovarsi impianti diversi con unità modulari di diversa natura (es. possono includere o meno la trasformazione, i quadri
di misure, altre apparecchiature, ecc...).
L’“isola BESS” rappresenta quindi il perimetro tecnico su cui applicare le misure di prevenzione e le distanze di sicurezza previste dalle linee guida.
Distanze di sicurezza interne ed esterne e di protezione
Le linee guida indicano le distanze minime che devono intercorrere:
- all’interno dell’impianto tra le diverse isole BESS;
- verso le aree esterne, come edifici, infrastrutture e confini di proprietà.
I VVF hanno specificato che le distanze interne devono essere garantite per evitare il rischio di propagazione di un incendio da un’isola all’altra, mentre le distanze esterne tutelano le strutture e le aree circostanti. Le distanze possono essere eventualmente ridotte, previo utilizzo di schermi protettivi certificati o altre misure equivalenti, da valutare caso per caso.
Queste le definizioni:
- Distanza interna tra container è la distanza minima misurata in pianta tra i perimetri dei container Bess appartenenti alla stessa isola; inoltre, si osserva che la guida tecnica considera elementi pericolosi anche i trasformatori e gli inverter quando ricadenti nel campo di applicazione del DM 15 luglio 2014 e, in tal caso, si può far riferimento a tale
decreto per la determinazione delle distanze di sicurezza interne.
- Distanza interna tra isole è la distanza minima misurata in pianta tra i perimetri dei container Bess appartenenti a due differenti isole.
- Distanza di protezione è distanza minima misurata in pianta tra il perimetro di ciascun elemento pericoloso dell’attività ed il confine dell’area su cui sorge l’attività stessa.
- Distanza di sicurezza esterna è la distanza minima misurata in pianta tra il perimetro di ciascun elemento pericoloso dell’attività ed i seguenti elementi esterni al confine dell’attività e da preservare:
a. i confini di aree edificabili,
b. il perimetro del più vicino fabbricato,
c. il perimetro di altre opere pubbliche o private.
Definizione di ciò che è tenuto al rispetto delle distanze di sicurezza
Il Ministero precisa che l’unità base di riferimento per il calcolo e l’applicazione delle distanze di sicurezza nei sistemi BESS è rappresentata dal container standard da 40 piedi, impiegato come battery container.
La capacità di energia immagazzinata all’interno di tale modulo costituisce il parametro base per la definizione delle distanze. Viene altresì ammesso che questa unità possa essere realizzata mediante l’installazione di due container o cabinati distinti, a condizione che la superficie complessiva in pianta non superi i 32 m².
Tale criterio consente una certa flessibilità progettuale senza compromettere le prescrizioni di sicurezza stabilite dalle normative vigenti.
Pareti antincendio BESS
La guida tecnica ministeriale non impone requisiti obbligatori in merito alla resistenza al fuoco minima delle barriere o pareti antincendio eventualmente previste a protezione dei sistemi BESS.
Tuttavia, le caratteristiche di resistenza al fuoco eventualmente dichiarate dal costruttore per le pareti dei container possono rappresentare un elemento di supporto per il progettista.
Tali dati risultano infatti utili nell’ambito delle valutazioni tecniche per la determinazione delle distanze di sicurezza alternative, secondo quanto previsto dalle metodologie indicate al punto 3 del Titolo IV della guida tecnica.
È quindi rimessa alla responsabilità del progettista la scelta e la valutazione delle soluzioni più idonee al caso specifico.
Compresenza di BESS e stazione di trasformazione
Il Ministero conferma la possibilità di coesistenza, all’interno del medesimo sito BESS, di trasformatori soggetti al D.M. 15 luglio 2014.
La guida tecnica, infatti, definisce il “Sito” come l’area su cui sorge l’attività BESS e non prevede vincoli specifici alla presenza di trasformatori, in quanto tali elementi risultano funzionali e complementari al sistema di accumulo.
Tuttavia, detti trasformatori sono considerati elementi pericolosi e devono pertanto essere rispettate le distanze di sicurezza interne previste dalle norme.
Inoltre, tali apparecchiature devono essere progettate, installate e gestite conformemente alle prescrizioni della regola tecnica cogente di cui al D.M. 15 luglio 2014, garantendo così la conformità dell’impianto nel suo complesso ai requisiti di prevenzione incendi.
Applicazione del Codice di prevenzione incendi
Le linee guida sono compatibili e integrabili con il Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015). L’approccio prestazionale previsto dal Codice consente al progettista di individuare le misure antincendio più adeguate sulla base di una valutazione dei rischi specifici, eventualmente adottando le soluzioni tecniche delle linee guida come riferimento.
Conclusioni
I chiarimenti forniti con la Nota prot. n. 9467 contribuiscono a consolidare il quadro tecnico-normativo per i sistemi BESS, in un settore in forte evoluzione. Sebbene le linee guida non abbiano valore cogente, esse costituiscono uno strumento di riferimento fondamentale per i professionisti che operano nella progettazione, installazione e gestione di questi impianti complessi.
La corretta applicazione delle indicazioni dei Vigili del Fuoco permette di elevare il livello di sicurezza, garantendo al contempo la conformità ai requisiti di prevenzione incendi e la protezione delle persone, delle strutture e dell’ambiente.

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