Data Pubblicazione:

SMATERIALIZZARE L’INGEGNERIA per un futuro concreto degli ingegneri

Il Network Giovani del CNI, riunito a Trento continua a lavorare in modo continuo e in modo estremamente orizzontale

Il Network Giovani del CNI continua a lavorare in modo continuo e in modo estremamente orizzontale
 
Le officine del Network giovani ingegneri si sono riunite il 6 e 7 marzo a Trento.Numerosi gli ingegneri intervenuti da tutta Italia, per confrontarsi sul lavoro svolto in questi mesi e avviare nuovi dibattiti e momenti di confronto.
Tra i temi trattati c'è ovviamente quello del tirocinio, argomento di grande attualità, rispetto al quale i giovani vogliono essere parte attiva nel processo di regolamentazione, ponendo l’accento sulla necessità che il percorso formativo debba essere un'occasione di crescita professionale. La richiesta è che siano le Università ad assumere il ruolo chiave di organizzatore, che il compenso sia equo e incentivante alla crescita, che la durata sia contenuta a sei mesi. Ma, soprattutto, che il tirocinio si accompagni ad un nuovo esame di stato, meno teorico e più volto alla verifica dell’effettiva esperienza maturata sul campo. Solo a queste condizioni il tirocinio si concretizzerebbe in una reale opportunità di lavoro e di crescita professionale.
Poi c'è la questione del disciplinare d’incarico in forma scritta, una richiesta che i giovani ribadiscono con forza al Consiglio Nazionale. Bisogna superare le barriere concettuali che hanno caratterizzato la nostra professione ed aprirsi ad un nuovo sistema nel quale la chiara evidenza delle condizioni di prestazione diventi elemento-chiave per la buona riuscita del rapporto professionale, riducendo al minimo il rischio di eventuali ricorsi ad azioni legali successive. È importante comprendere che il buon risultato di un singolo concorre al successo di tutti, cioè di una categoria che in questo momento storico ha estrema necessità di rivalutare la propria opera intellettuale e ribadire la propria importanza all’interno del contesto socio economico nel quale si trova il nostro Paese.
Aprire nuovi scenari lavorativi, creare opportunità e percorrere nuove sfide: obiettivi che si sposano con la mission del network Giovani, quindi, non solo officine “per” i giovani e “dei” giovani ma anche temi che riguardano la professione in senso trasversale. Come quello, dibattuto nel meeting di Trento, della mappatura di vulnerabilità sismica del territorio italiano, quale contributo alla realizzazione di nuovi scenari e alla valorizzazione del mercato della riqualificazione sismica. Saper cogliere l’opportunità economica dei bandi di finanziamento promossi dalla Comunità Europea può essere una carta da giocare, ma per poterlo fare ci vuole formazione ed informazione.
Nella serata di venerdì, un appuntamento di grande rilievo è andato in scena presso il Muse, il Museo delle Scienze di Trento, progettato da Renzo Piano, simbolo di un’architettura all’avanguardia che sa sperimentare. E proprio a queste tematiche era dedicato il seminario “La Smaterializzazione dell’ingegneria”; in una suggestiva sala buia, nella quale l’ossimoro della smaterializzazione fisica è stato rappresentato dalla carnalità della danza, i relatori hanno affrontato tematiche di grande respiro che rappresentano altrettante sfide ed opportunità per l’ingegneria dei prossimi anni.
La digitalizzazione – ha spiegato Maurizio Napolitano di Fbk – offre importanti opportunità, con i software che rappresentano “l’acciaio del XXI secolo”, strumenti di grande potenza che hanno bisogno degli ingegneri, sempre più formati, per nascere e per essere correttamente utilizzati. Strumenti che possono implementare la creatività degli ingegneri, elemento che deve rappresentare sempre più il tratto fondante di questa categoria. Andrea Rao, ingegnere meccatronico di Rovereto, ha parlato della smaterializzazione degli oggetti e loro digitalizzazione attraverso la scansione 3D con particolari macchinari messi a punto nel Polo della Meccatronica, nonché della loro riproduzione per mezzo di stampanti 3D.
Mirko Gremes, rappresentante della azienda trentina Algorab ha poi sviluppato le tematiche di “smartcity”, che crea soluzioni innovative per il living, applicando tecnologie per rendere più funzionale e vivibile la vita nelle città. Monitorando informazioni raccolte nel tessuto urbano, vengono poi elaborate e trasformate in soluzioni che rendono “intelligente” la città. Esempi? Gestione degli impianti di pubblica illuminazione, irrigazione del verde pubblico, gestione dei parcheggi, logistica di case di riposo e di scuole materne, monitoraggio del traffico e del territorio.
La sfida di mettere l’ingegneria al confine tra discipline e tra generazioni diverse, è stata pienamente centrata ed incarnata nelle parole del filoso Silvano Tagliagambe prima e Gianni Massa poi. La grandissima propensione dei relatori ad aprire scatole nuove, scomporle e ricomporle in un pensiero filosofico come quello del professore o nel concorso di idee, Scintille, del Vicepresidente del Consiglio Nazionale Gianni Massa, ha creato un momento di elevato interesse culturale in una simbiosi di musiche, sapori, colori che hanno reso questo incontro significativo pure sotto il profilo dell'innovazione in tema di comunicazione.
Comunicazione che è stata infatti un argomento ricorrente nell’incontro della giornata di sabato. Le nuove proposte, le nuove sfide del network, l’apertura di nuove officine: tutto ha portato alla consapevolezza che un tassello fondamentale del futuro della professione è saper comunicare. I giovani devono imparare a comunicare non solo la conoscenza, ma la conoscenza di poter fare, di saper fare. Questo è stato il suggerimento e l’incentivo del professore Silvano Tagliagambe.