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Strumenti BIM per il processo di conservazione del costruito

Questioni metodologiche ed esigenze operative

Questioni metodologiche ed esigenze operative 

 Abstract 

Il contributo illustra, attraverso il caso studio dell’Albergo dei Poveri di Genova, una possibile metodologia che mediante l’impiego di strumenti BIM faciliti l’accumulo e il governo delle informazioni – di diversa natura e variabili nel tempo – che il processo di conservazione genera nelle sue diverse fasi. Viene illustrata la costruzione di un modello BIM aperto e incrementabile di una porzione del complesso, che permetta di gestire la quantità e la variabilità spaziale e temporale delle informazioni riguardanti la sua storia costruttiva, la sua consistenza materiale, gli spazi e le dinamiche degli usi che lo hanno interessato nel tempo, e gli interventi che su di esso sono in corso di esecuzione. 

Viene in particolare approfondito il tema del passaggio dalla fase di rilievo delle geometrie del complesso (mediante rilievo laser scanner, fotogrammetria digitale, ecc.) alla fase di modellazione dello stesso. In particolare vengono evidenziati i nodi critici emersi nel tentativo di superare la propensione alla standardizzazione degli strumenti BIM per recepire e restituire la complessità del costruito storico nella sua natura complessa e stratificata. Vengono indagati i possibili modi in cui il modello BIM può essere arricchito con una serie di informazioni (descrittive, alfanumeriche, iconografiche, ecc.), utili a descrivere compiutamente la consistenza materiale e lo stato di conservazione di una parte del complesso. 


Tratto dal Convegno

Modellazione e gestione delle informazioni per il patrimonio edilizio esistente

Built Heritage Information Modelling/Management – BHIMM

Politecnico di Milano, 21/22 GIUGNO 2016

 

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