Superbonus | Sostenibilità | SICILFERRO TORRENOVESE SRL
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Superbonus 110% e Sostenibilità: ecco perchè non tutti i prodotti sono uguali

Sicilferro Torrenovese-SCF ha messo a punto la nuova linea di prodotti ECO realizzati impiegando Neopor® e Styropor BMB di BASF, la versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite (EPS) Neopor® e non

Sicilferro Torrenovese-SCF ha messo a punto la nuova linea di prodotti ECO realizzati impiegando Neopor® e Styropor BMB di BASF, la versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite (EPS) Neopor® e non. Tali materie prime, certificate secondo il metodo Biomass Balance, e sostituite fino al 100%, provengono da fonti rinnovabili derivanti da biomassa, come scarti di produzione o rifiuti organici, consentendo la realizzazione di prodotti per le costruzioni dalle straordinarie capacità isolanti ed al contempo rispettose dell’ambiente.

 

Recuperare l'esistente col Superbonus, ma conosciamo l'impatto ambientale dell'intervento?

La ripresa economica nel settore dell’edilizia oggi è strettamente connessa ai vari bonus fiscali e tra questi il superbonus 110%,l’eco-sisma bonus; strumenti messi a disposizione di privati e aziende. L’occasione fornita deve essere intesa quale strumento di politica industriale in grado di trasformare e far evolvere l’intero comparto edilizio. L’Italia vanta un patrimonio del costruito esteso, obsoleto. Molti edifici bisognano di importanti ed estesi interventi di efficientamento energetico, che possono essere soddisfatti con sistemi d’isolamento a cappotto, pareti ventilate e tipologie varie di sistemi tecnologici più o meno integrati e spesso poco valutati nei riguardi dell’impatto ambientale. Oggi recuperare od addirittura costruire nuovi edifici significa lasciare un’impronta che si ripercuoterà nel tempo e che dovrà essere sostenibile per l’ambiente ed integrata nel processo costruttivo. Pertanto, è necessario implementare il processo edile attraverso scelte progettuali consapevoli, sostenibili ed accurate.

 

Superbonus e Sostenibilità con Sicilferro si può

Per andare incontro a tale futuro, già dal 2018 Sicilferro Torrenovese - SCF ha condotto una dettagliata valutazione del proprio processo produttivo pubblicando le Certificazioni EPD di numerose linee di prodotto.

Le già ottimali performance ambientali dei prodotti SCF – Solai PLASTBAU-METAL, SOLAIO CUBE , Vespaio ISO areato AIR-CRAB, Casseri per Muri H2Wall ed il Divisorio -  sono stati implementate attraverso l’impiego di materie prime provenienti da fonti rinnovabili certificate e sostenibili derivanti da biomassa. 

 

La nuova linea ECO di SCF

Tutti i Prodotti della nuova linea ECO sono realizzati impiegando Neopor® e Styropor BMB di BASF, la versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite (EPS) Neopor® e non. Tali materie prime certificate secondo il metodo Biomass Balance sostituite fino al 100%, da fonti rinnovabili derivanti da biomassa, come scarti di produzione o rifiuti organici(schema REDcert2) sono utilizzate da SCF in sostituzione delle tradizionali componenti provenienti da fonti fossili primarie consentendo la realizzazione di prodotti per le costruzioni dalle straordinarie capacità isolanti ed al contempo rispettose dell’ambiente.

La linea di prodotti ECO di SCF realizzata impiegando tali materie prime è rispondente ai requisiti Criteri Ambientali Minimi  (CAM) richiamati dal Decreto Rilancio recante le linee guida per gli interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio per poter usufruire del Superbonus 110%.

Tutti i prodotti della linea ECO sono stati certificati secondo lo schema di certificazione Remade in Italy, e differenziati in base alla percentuale di contenuto di riciclato presente.

Si parte dalla gamma ECO10 con un contenuto minimo di riciclato del 12% sino alla gamma ECO100+ ottenuta impiegato il 100% in grado di ottenere la classe A+ superando di gran lunga i valori richiesti dai CAM.

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Cosa fa SCF per l'ambiente

In definitiva con l’applicazione della medotologia Biomass Balance i prodotti SCF contribuiscono al risparmio di fonti fossili primarie e migliorare ulteriormente il profilo ambientale delle proprie applicazioni: le emissioni di CO2, generate dalla produzione di un prodotto SCF della linea ECO possono ridurre di circa 42% le emissioni generate dalla produzione degli equivalenti pannelli tradizionali.

Nell’ambito di tali considerazioni si propone di seguito l’estratto di uno studio comparativo tra gli impatti ambientali ed energetici di vari tecnologie costruttive in confronto a quelle proposte da SCF. 

Lo studio proposto non riscontra ancora gli effetti migliorativi dell’impiego dei prodotti provenienti da fonti rinnovabili derivate da biomassa della Linea ECO di SCF.

 

Gli impatti ambientali ed energetici del Divisorio PLASTBAU

Nell’ambito dell’isolamento termico ed in funzione sia del recupero che del risparmio energetico, la SCF propone il Pannello DIVISORIO PLASTBAU (Fig. 1). 

Un elemento tecnico peculiare,da utilizzare sia per la riqualificazione del costruito che per le nuove e moderne costruzioni,dall’ottimo potere isolante e buona resistenza meccanica; Tale prodotto può essere utilizzato  per partizioni divisorie interne, pareti a secco perimetrali, cappotti termici ed anche come sistema di isolamento termico dei terrazzi e delle coperture. 

La materia prima di base per la sua composizione è l’EPS, materiale noto per la sua leggerezza e per le sue ottime proprietà isolanti. Al pannello in fase di co-sinterizzazione vengono inseritidue profili metallici sagomati a “Z” in acciaio zincato di sp. 8/10 di mm. 

 Divisorio PLASTBAU

Figura 1 Divisorio PLASTBAU

 

Tali elementi metallici conferiscono indiscussa rigidezzae rinforzo al pannello, rendendolo resistente a sollecitazioni e urti.

Il DIVISORIO PLASTBAU è prodotto in pannelli di larghezza 60 cm e con spessori variabili da 7 a 20 cm, con possibilità di definirne l’altezza su richiesta e a seconda delle esigenze tecniche progettuali. Il sistema ad incastro M/F consente la posa in opera e assemblaggio senza soluzioni di continuità e permette di realizzare geometrie più o meno complesse adattandosi a molteplici configurazioni architettoniche.

Il sistema di montaggio è totalmente a secco e consente di velocizzare e ridurre i tempi di realizzazione con un notevole risparmio di manodopera, per una posa in opera semplice ed economica.

Il montaggio consiste di quattro fasi: il fissaggio delle guide a soffitto e pavimento, il successivoposizionamento ad incastro dei moduli divisori con bloccaggio alla struttura, il posizionamentodei controtelai e la realizzazione delle tracce e la posa degli impianti e infinele opere di finitura avvitando le lastre direttamente sui profili a “Z” che fungono da montanti ai pannelli di rifinitura.

La facilità di posa, il basso peso, le proprietà meccaniche, le proprietà termofisiche e la scalabilità delle dimensioni, rendono il divisorio PLASTBAU un elemento tecnico polivalente che può essere applicato per il miglioramento delle prestazioni energetiche, non solo delle pareti verticali perimetrali, ma anche per le coperture piane, anche calpestabili.

L’applicazione del pannello come sistema di copertura non altera in maniera sostanziale il carico statico, quindi la massa, e non necessita della rimozione degli strati esistenti divenendo così molto interessante dal punto di vista economico/pratico. 

Le proprietà termiche del divisorio sono funzione dello spessore del pannello, ad esempio un singolo pannello di 20 cm, senza finiture,vanta una Resistenza Termica di 6,62.

 

La Dichiarazione ambientale di prodotto

Con un focus incentrato non solo sulla praticità ma anche alla sostenibilità ambientale, la Sicilferro Torrenovese ha conseguito, per il divisorio PLASTBAU così come per altri prodotti della gamma aziendale, la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), una certificazione volontariaper valutare l’impatto ambientale del ciclo di vita dell’elemento secondo la normativa EN 15804.

L’EPD è uno strumento che rappresenta oggettivamente informazioni confrontabili e credibili rispetto alla prestazione ambientale di servizi o prodotti.Seguire lo standard EN 15804 rende i prodotti da costruzione in qualche modo confrontabili in termini di impatto e prestazione ambientale. 

Lo standard EN 15804, in accordo con lo standard internazionale Life Cycle Assessment (ISO 14025 – LCA), è composto da 5 moduli principali:

  • Fase di produzione 
  • Fase di costruzione
  • Fase di utilizzo
  • Fase di fine vita
  • Benefici e carichi oltre i confini del sistema

Ogni modulo viene scomposto al suo interno per tener conto in dettaglio delle varie fasi del processo che si sta considerando.

In particolare, per il divisorio le analisi eseguite riguardano i moduli in Figura 2.

 

oduli considerati; X modulo considerato, MND modulo non considerato 

Figura 2 Moduli considerati; X modulo considerato, MND modulo non considerato

 

Ogni Dichiarazione ambientale di prodotto è riferita ad una “Unità Funzionale (U.F.)” che rappresenta l’oggetto di riferimento dello studio; cioè tutti i dati in ingresso ed in uscita dall’analisi sono normalizzati rispetto a quest’unità.

Nel caso del divisorio PLASTBAU l’unità funzionale è 1m2 di pannello prodotto con uno spessore di 20 cm.

 

Indicatori ambientali calcolati per i vari moduli di processo del divisorio PlastBau, 

Figura 3 Indicatori ambientali calcolati per i vari moduli di processo del divisorio PlastBau, in riferimento all’unità funzionale di riferimento

 

Per ogni modulo vengono calcolati gli indicatori di impatto ambientale (Fig. 3) che rappresentano i parametri che mostrano le condizioni di un sistema ambientale. In particolare, ad esempio, stimano le emissioni di gas serra, o prodotti acidificanti, ecc. quindi in qualche modo rappresentano un valore che consente di ipotizzare scenari futuri per l’ambiente e per il sistema uomo-natura.

Gli indicatori ambientali rilevabili sono vari, ed in particolare per stimare il contributo delle emissioni di gas serra in atmosfera ci si riferisce al Global Potential Warming. 

Il GWP di un gas è espresso in [kgCO2eq.] ed esprime il contributo all’effetto serra di un gas serra relativamente all’effetto della CO2, il cui potenziale di riferimento è pari a 1.

 

Sostenibile? Si, ma quanto?

L’EPD rappresenta uno strumento di recente concezione che nonostante standardizzato non consente di confrontare pienamente gli elementi tecnici, o per lo meno questo è possibile sulla base di alcune considerazioni: tutti i prodotti devono avere la stessa unità funzionale, le analisi devono essere eseguite con lo stesso standard, e i database di riferimento o i software utilizzati, a rigore devono essere congruenti.

Inoltre valutare l’effettiva sostenibilità di un materiale o di un prodotto, non basta a definirne la sua sostenibilità, ma bisogna considerare l’intero sistema tecnologico e tutti gli elementi tecnici costituenti.

A titolo di esempio si riportano i risultati di una simulazione per il calcolo degli indicatori ambientali di due sistemi tecnologici di tamponamento equivalenti Figura 4. Il criterio di equivalenza è stato valutato sulla base della trasmittanza, che per entrambe le soluzioni è stata fissata a U≈0.2 W/(m^2 K)con un’unità funzionale del sistema pari a 1 m2.

Il primo sistema è composto da una classica parete in laterizio con cappotto in EPS completo di strati di finitura principali, mentre il secondo sistema è composto da una parete a secco che utilizza il divisorio PLASTBAU completo di strati di finitura principali e delle guide in acciaio per la posa.

 

confronto tra soluzioni

Figura 4 A sinistra sistema tradizionale a cappotto, spessore: 40 cm, U: 0.193 W/m2K – a destra sistema parete a secco con divisorio PLASTBAU, spessore: 18 cm, U: 0.191 W/m2K

 

Sulla base degli EPD di prodotto, degli elementi tecnici utilizzati, è stato possibile risalire agli indicatori ambientali dei due sistemi. 

Data la carenza di dati nei vari moduli proposti negli EPD di prodotto, le analisi sono state eseguite per il solo modulo di produzione che comprende le fasi di approvvigionamento delle materie prime, trasporto e fabbricazione (Moduli A1 – A2 – A3).

 

ndicatori ambientali normalizzati rispetto alla popolazione dei 2 campioni

Figura 5 Indicatori ambientali normalizzati rispetto alla popolazione dei 2 campioni. Le barre colorate con ampiezza maggiore rappresentano emissioni maggiori dell'indicatore ambientale di riferimento.

 

In forma semplificata vengono riportati in Figura 5, i valori degli indicatori normalizzati in percentuale tra i due pannelli, in modo da poter osservare in maniera rapida il diverso impatto di ogni indicatore ambientale per ogni 1m2 di sistema tecnologico prodotto.

La Figura 5 mette in evidenza come la parete divisorio a secco con pannello in EPS, in riferimento al Global Potential Warming, abbia delle emissioni di gran lunga inferiori rispetto ad un sistema tradizionale con cappotto in EPS, quindi nella fase di produzione una minore quantità di [kgCO2eq.] emessa in atmosfera.

Va sottolineato che gli indicatori calcolati per questi sistemi tecnologici non vanno intesi in termini assoluti, ma sono relativi alle due tipologie di tamponamento prese in esame. Variare le tipologie di elementi tecnici utilizzati, gli EPD di riferimento, adattare le stratigrafie ai parametri di progetto, possono portare a risultati differenti, macomunque in linea con quanto evidenziatodal presente risultato. 

Nell’ottica di migliorare la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, in Italia, sono statiintrodotti nell’art. 18 della Legge 28 dicembre 2015 n.221 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.lgs 56/2017), i cosiddetti Criteri Minimi Ambientali (CAM) che definiscono le fasi del processo di acquisto per l’individuazione delle soluzioni migliori sotto il profilo ambientale. 

In particolare, le stazioni appaltanti sono obbligate ad inserire nei bandi di gara tutte le clausole indicate dai CAM, al fine di garantire una riduzione degli impatti ambientali e modelli di produzione e consumo più sostenibile.

I Criteri Ambientali Minimi mettono in evidenza, per i materiali da costruzione, due espetti principali: 

- il primo, riguarda la possibilità di disassemblare gli elementi alla fine del loro ciclo di vita, per almeno il 50% in peso dei componenti edilizi (esclusi gli impianti) con possibilità di riutilizzo dei componenti o riciclaggio di essi;

- il secondo, la produzione del materiale che deve contenere al suo interno almeno il 15% in peso di materiale riciclato o recuperato.

Risulta quindi chiaro come il tema della sostenibilità ambientale diventa elemento centrale per una progettazione integrata, e che anche le leggi si stanno muovendo per sottolineare questo aspetto prima “secondario”.

In quest’ottica Sicilferro Torrenovese srl sempre pronta all’innovazione ed al supporto della ricerca, sta mettendo a punto un divisorio con le caratteristiche del divisorio PLASTBAU con contenuto di materiale riciclato, che varia in percentuale fino ad arrivare a circa il 100% in peso. E’ chiaro che un prodotto di questo tipo consentirebbe di abbattere ulteriormente gli indicatori di impatto ambientale con un’ulteriore riduzione delle emissioni, e contribuire ad un maggior rispetto del mondo che ci ospita.  

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
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