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CEMENTIR fa proposta per acquisire SACCI

Il cda di Sacci ha inserito nel proprio piano concordatario l'offerta presentata da Cementir per l'acquisizione del ramo d'azienda delle attività nel settore cemento, calcestruzzo e trasporti.

Il cda di Sacci ha inserito nel proprio piano concordatario l'offerta presentata da Cementir per l'acquisizione del ramo d'azienda delle attività nel settore cemento, calcestruzzo e trasporti. Il board del quinto operatore italiano del cemento ha quindi deciso di cambiare cavaliere dopo che in precedenza aveva accettato l'offerta, più bassa di 15 milioni di euro, arrivata da Buzzi Unicem.

Comunque Sacci potrà accettare l'offerta presentata dall'altro operatore del settore solo dopo l'eventuale voto positivo dei creditori (18 gennaio) e l'omologazione della procedura da parte del Tribunale di Roma. Il corrispettivo offerto da Cementir  è pari a 125 milioni di euro, include una componente iniziale pagabile al momento del closing e una parte che verrà corrisposta dopo 24 mesi.  Il closing dell'operazione è previsto nel primo semestre del 2016.

Per Cementir  l'operazione ha senso da un punto di vista industriale perché l'esposizione geografica dei due soggetti è favorevole. Ipotizzando sinergie pari a circa 20 milioni, con una marginalità in linea con quella stimata per Cementir, la società starebbe pagando circa 5,2 volte l'enterprise value/ebitda sul risultato stimato per il 2016 contro il multiplo di 5,5 volte a cui tratta attualmente Cementir che vanta una quota di mercato del 7% in Italia, quota che aumenterà al 13% con l'acquisizione di Sacci.

Attualmente, infatti, Cementir  possiede quattro stabilimenti in Italia: uno a Spoleto (capacità pari a 0,7 milioni di tonnellate), uno in Italia centrale molto vicino alla maggior parte delle attività di Sacci, uno a Maddaloni (1,4 milioni di tonnellate), relativamente vicino. Gli altri due impianti sono quello di Arquata (0,8 milioni di tonnellate) e di Taranto (1,4 milioni di tonnellate).

"Grazie alla geo-vicinanza degli stabilimenti di Spoleto e Maddaloni alle attività di Sacci, stimiamo sinergie totali pari a 15-20 milioni di euro, probabilmente verso il livello più alto di questo range, il che implica un multiplo corretto ev/ebitda di 6/7 volte sulla base del prezzo offerto da Cementir ", spiegano gli analisti di Kepler Cheuvreux, ricordando che l'offerta sarà finanziata attraverso linee di credito sufficienti: "vediamo il debito netto di Cementir  a 232 milioni di euro a fine anno con un rapporto debito/ebitda di 1,2 volte e in calo a 184 milioni nel 2016 con un rapporto debito/ebitda a 0,9 volte grazie al solido free cash flow, 72 milioni nel corso dell'anno".

Sacci ha venduto nel 2014 circa 1,3 milioni di tonnellate di cemento. Comunque, le sinergie da costo stimate pari a 10 milioni di euro avrebbero un effetto positivo sull'ebitda 2017 del 5% circa. Tali stime preliminari non scontano il potenziale beneficio in termini di miglioramento dei prezzi di vendita. E' chiaro però, a detta degli esperti di Mediobanca  Securities, che la logica del deal per Cementir  è diversa rispetto a quella di Buzzi Unicem , volta a ottimizzare la produzione.

Ma l'acquisizione di Sacci è positiva per l'intero settore del cemento italiano in quanto porterà alla razionalizzazione dell'offerta sul mercato. Certo che per il comparto l'opzione Buzzi Unicem  avrebbe portato a una maggiore razionalizzazione del sistema produttivo con potenziali maggiori benefici in termini di scenario competitivo sui prezzi. Alla fine, quindi, "Buzzi Unicem  perde un'opzione di crescita raggiungibile con un esborso ragionevole che comunque non avevamo inserito ancora nelle nostre stime", concludono gli analisti di Equita che continuano a consigliare l'acquisto di Buzzi Unicem  (buy con un target price a 19 euro) mentre sono più cauti su Cementir  (hold con un target price a 5,9 euro).

Fonte: MIlano & Finanza


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