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Renzo Piano: la sicurezza delle nostre case affidate agli architetti "condotti"

Renzo Piano: "Penso alla figura dell’architetto condotto"

Sicurezza del territorio ? vulnerabilità sismica delle case ? problemi di terremoto per i monumenti ? 

Sono problemi del passato. Perchè in futuro ci penserà una nuova figura professionale: l'architetto condotto. E' la nuova proposta del senatore a vita e architetto "archistar" Renzo Piano"Penso alla figura dell’architetto condotto, una sorta di medico che si preoccupa di curare non le persone malate ma gli edifici malandati e a rischio di crollo in caso di sisma. Essere architetto condotto insegna una cosa importantissima: l’arte di ascoltare e di trovare la soluzione. Per questo occorrono diagnostica e microchirugia e non la ruspa o il piccone. L’idea è quello di ricucire senza demolire, la leggerezza come dimensione tecnica e nel contempo umana."

E come dovrà operare l'architetto condotto ? ovviamente in modo omeopatico:  "parlo di cantieri leggeri che permettano i lavori senza dover mandare via le famiglie. Certo i tempi del cantiere leggero sono più lunghi, questa è un’operazione sottile che implica pazienza, determinazione e continuità. Non solo la popolazione deve restare negli edifici ma bisogna farla partecipare attivamente alle operazioni."

Ma come capire su cosa occorra intervenire, quali siano le parti strutturali da mettere sotto controllo, da rinforzare ? è semplice: "Con la termografia possiamo determinare lo stato di salute di un muro senza neppure bucarlo, proprio come un corpo vivente.".

Si narra che la Tecnica delle Costruzioni nacque in Italia per riuscire a dare una cattedra a Cestelli Guidi, dopo che gli accademici della Scienza delle Costruzioni non gradivano lo spirit troppo francese del grande Maestro italiano. In futuro si narrerà di come la Tecnica delle Costruzioni sia stata uccisa in un giorno con un articolo scritto da Renzo Piano. Soppressi tutti corsi di tecnica, da domani basta un IPhone con la termocamera.

I virgolettati non sono frutti della mia fantasia, ma purtroppo sono estratti dall'articolo apparso sul Sole 24 Ore a firma di Renzo Piano. Che continua a volersi occupare di qualcosa che forse purtroppo conosce poco. Nessuno può negare l'estro planetario del Senatore/Architetto, e del segno che lascerà indelebile nella storia dell'architettura. Ma il rischio è che, almeno all'interno dei nostri confini, tutto questo possa essere macchiato dalle opinioni tecniche che da qualche mese continua ad esternare sulle prostrate testate nazionali.

Continua così anche con il progetto dei 10 modelli di intervento per la messa in sicurezza del patrimonio sismico nazionale: "Dovete credermi. Quello che voglio fare per rendere più sicure le case degli italiani non è teoria, mi hanno nominato senatore a vita perché sono un architetto, un costruttore di città. Sono pratico. Con il mio gruppo di lavoro al Senato, G124 che già si occupa delle periferie, proponiamo di fare dieci prototipi che coprano tutte le tipologie costruttive, vecchie e recenti, dieci abitazioni che abbiano la funzione di modello per i futuri interventi. Case in pietra, in laterizio e in calcestruzzo, costruite prima o dopo la guerra. Si può fare, credetemi, e bisogna farlo.".

E questo "si può fare" ci ricorda l'indimenticabile Gene Wilder, quando scopre che sia possibile dare vita alla creatura. Suona forte a questo punto la frase con cui inizia l'ultimo periodo "Ma il mondo ci guarda come eredi scriteriati" perchè caro Maestro, come noi tutti dobbiamo portare rispetto all'eredità che lascerà su questo pianeta, alle bellissime opere che non solo hanno reso lustre alle tante città del mondo ma spesso sono stato l'avvio di una nuova riflessione del costruire, la preghiamo con altrettanta enfasi di non calpestare i principi su cui si basa l'intera tecnica delle costruzioni, e la invitiamo a rileggersi l'ultima lezione del professore Piero Pozzati "l'impoverimento dell'autonomia e della creatività, in quanto l'opera del progettista è irretita dalle norme; la difficoltà di discernere ciò che veramente conta; la sensazione di avere, al riparo delle norme, responsabilità assai alleviate; la difficoltà non infrequente di rendersi conto dei ragionamenti che giustificano certe regole, rischiando di considerare queste alla stregua di algoritmi, ossia di schemi operativi che, una volta appresi, il pensiero non è più chiamato a giustificare. Ma tra le varie conseguenze, una delle più temibili è l'attenuazione del senso di responsabilità, mentre questa costituisce uno dei diritti fondamentali dell'uomo, violando il quale la vita si appiattisce, e si rafforza, attraverso il costituirsi di una società iperorganizzata, il sistema tecnocratico in grado di diventare, come dice Konrad Lorenz, .>>".

Da ingegnere non mi sono permesso di commentare la tanto declamata e richiamata attività promossa dal governo e del senato della "ricucitura delle periferie" e dei tre interventi realizzati, ne del suo piano da 200 milioni, che non noi ma Edilizia E Territorio ha commentato riportatndo che "L'apparato tecnico per la valutazione dei progetti è uno schema a scatole cinesi. Il Dpcm prevede infatti che il "comitatone" con i rappresentanti di ministeri, regioni, demanio e comuni si avvalga del «supporto di una segreteria tecnica, che opera presso il Dipartimento per le pari opportunità, composta da personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in un numero di componenti non superiore a dieci unità»."

Quindi, per cortesia, ci lasci in pace con il suo architetto condotto e il suo gruppo di 10 modelli di intervento.

LINK all'Articolo sul Sole 24 Ore