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Proliferazione delle normative e tecnicismo: l'attualità della Lezione del Prof. Piero Pozzati

Proliferazione delle normative e tecnicismo*Ultima lezione ufficiale del corso di Tecnica delle costruzioni tenuta dal prof. Piero Pozzati nell'a.a. 1991-'92, presso la Facolta? di Ingegneria dell'Universita? di Bologna (3 giugno 1992).

Proliferazione delle normative e tecnicismo

 

*Ultima lezione ufficiale del corso di Tecnica delle costruzioni tenuta dal prof. Piero Pozzati nell'a.a. 1991-'92, presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna (3 giugno 1992).

In questi ultimi mesi nel mondo dei professionisti non si è fatto altro che parlare di regole. Innanzitutto di quelle che dovrebbero essere pubblicate e continuano a giacere nei cassetti della burocrazia: l'atteso aggiornamento delle norme tecniche, conclusosi ufficialmente nel settembre 2012 ma diventate ormai leggenda (servirà un nuovo terremoto per pubblicarle ? speriamo in un gesto del Ministro Lupi.)

Poi di riforme: degli Ordini delle Professioni, delle commissioni deontologiche, di Inarcassa ...

E oggi, l'argomento che tiene maggior banco è quello della formazione obbligatoria e dei crediti. In preda a un delirio generale in cui dall'esterno sembra che più che pensare al futuro della professione si stia cercando di trovare una soluzione di compromesso che da un lato appaga una norma irragionevole voluta da un governo che non c'è più, e dall'altro quello di garantire una corretta distribuzione dei poteri centrali e territoriali, dimenticandosi forse di vautare quale sia il punto focale della questione: l'aggiornamento di una figura professionale può essere sancito per legge e ha un reale valore sul mercato del lavoro e sulla qualità del lavoro stesso ?

Forse varrebbe la pena di prendersi un momento di riflessione. Come si fa per la  modifica della costituzione: due votazioni a distanza di sei mesi, almeno per assicurarsi la capacità di guardare le cose con la dovuta riflessione, una visione vicina ma anche una visione da più distante, più d'insieme, da un punto di vista diverso.


 

Perchè a forza di parlare di regolamenti, linee guida di applicazione dei regolamenti, di criteri per dare un credito o mezzo credito, di metodologie di validazione centrale o territoriale, di certificazione della competenza o della scuola di formazione delle competenze, può esserci il legittimo dubbio, sottolineo il può, che si stia affondando nel tecnicismo dimenticandosi del vero oggetto del contendere: la conoscenza e l'aggiornamento delle conoscenze.

Non voglio essere frainteso: ho molto rispetto di chi sta dedicando tempo, passione e professionalità all'argomento, ma ho la sensazione che il rischio del "tecnicismo" sia reale.

Di qui mi è tornata in mente l'Ultima lezione ufficiale del corso di Tecnica delle costruzioni tenuta dal prof. Piero Pozzati nell'a.a. 1991-'92, presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna (3 giugno 1992), che perl 'appunto aveva come titolo "Proliferazione delle normative e tecnicismo".

www.ingenio-web.it/immagini/CKEditor/Piero_Pozzati_3-6-1992%20(1).pdf

Sono passati più di vent'anni da questa lezione che però continua ad essere estremamente attuale e un riferimento per chiunque voglia operare nel mondo dell'ingegneria, a prescindere da quale sia la sua specializzazione.

Nella lezione, che riportiamo in allegato nella sua forma integrale, Piero Pozzati scrive "Ma un numero di regole eccessivo comporta vari degli inconvenienti dianzi citati e in particolare: l'impoverimento dell'autonomia e della creatività, in quanto l'opera del progettista è irretita dalle norme; la difficoltà di discernere ciò che veramente conta; la sensazione di avere, al riparo delle norme, responsabilità assai alleviate; la difficoltà non infrequente di rendersi conto dei ragionamenti che giustificano certe regole, rischiando di considerare queste alla stregua di algoritmi, ossia di schemi operativi che, una volta appresi, il pensiero non è più chiamato a giustificare. Ma tra le varie conseguenze, una delle più temibili è l'attenuazione del senso di responsabilità, mentre questa costituisce uno dei diritti fondamentali dell'uomo, violando il quale la vita si appiattisce, e si rafforza, attraverso il costituirsi di una società iperorganizzata, il sistema tecnocratico in grado di diventare, come dice Konrad Lorenz, "il tiranno della società umana", anche perchè la tecnocrazia si giova di un patrimonio di informazioni scientifiche che il singolo non può conoscere se non in minima parte."

Essendomi laureato in Ingegneria Chimica non ho avuto la fortuna di avere Piero Pozzati come professore, ma l'ho incontrato in seguito. Nel 1999 assunsi l'incarico di Amministratore Delegato della Società di Servizi di ATECAP, e come prima iniziativa organizzai un convegno sulla normativa tecnica al SAIE. Invitai come relatore centrale Piero Pozzati: volle incontrarmi tre volte prima per definire il tema del suo intervento, non mi era mai capitato prima e mai dopo una simile attenzione e rispetto per me, che organizzavo, e per chi sarebbe venuto a seguire il convegno. Mi ricordo ancora che l'amico Piero Baratono come seppe della presenza di Pozzati di avesse dato subito con grande entusiasmo la sua disponibilità ad essere presente per il STC del CONSIGLIO SUP. dei LL.PP. . Mi ricordo la sala, piena: ed erano venuti ad ascoltarlo Ceccoli, Chiarugi, Giangreco, Marro, Sanpaolesi ... e dopo 14 anni ho perfettamente in testa il suo discorso di chiusura, fatto in piedi, con il dito puntato:


Vi sono persone che hanno la capacità con un solo incontro di cambiare la visione sulle cose, di influenzare un'intera vita, e Piero Pozzati ha questa capacità.

Per questo invito tutti coloro che in questo momento si stanno occupando del nostro futuro, della definizione delle diverse norme, a rileggersi questa sua ultima Lezione, una eredità importante di cui vorrei riprendere un'altro passo: "E nel constatare la tendenza ad attribuire scarsa importanza a manifestazioni alte dell'intelligenza quali l'intuizione e l'immaginazione, tornano al pensiero le mirabili parole dette da Socrate al discepolo, nel "Fedone": "Le cose che non sono mai per nessun modo costanti (ossia quelle effimere) puoi comunque percepirle con i sensi; ma quelle che permangono costanti (ossia che sono e valgono per se stesse) non c'è altro modo col quale tu le possa apprendere se non col pensiero e con la meditazione...". E relativamente alle nostre progettazioni, il senso del bello, la scelta della soluzione strutturale, l'armonia nella distribuzione delle masse, la capacità di intuire il quadro essenziale delle sollecitazioni e dei comportamenti non sono forse cose acquisibili soltanto col pensiero?"

Con la speranza quindi che un intervento illuminato ci conceda di poter avere presto le nuove norme tecniche, e, al tempo stesso, di non trovarmi in un contesto paradossale in cui prendo dei crediti formativi per aver partecipato alla inaugurazione di una mostra organizzata dal mio ordine (venerdì scorso) mentre non ne ho diritto se partecipo a un master di ingegneria forense con il Prof. Nicola Augenti (altra figura di grandissimo piano per la nostra professione), vi lascio alla lettura di questa Lezione, che ho indegnamente presentato e richiamato.

Andrea Dari


Piero Pozzati, è nato nel 1922 ed è mancato nel 2015.

E' stato Professore Emerito di Tecnica delle costruzioni nell’Università di Bologna. Nel 1977 venne nominato “Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte” dal Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1981 è Accademico Benedettino della Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna; dal 1995, Accademico corrispondente della “Academia Nacional de Ingeniería” dell’Argentina. Dal novembre 1992 al gennaio 1995 ha ricoperto l’incarico di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Progettista di strutture, è stato membro di Commissioni CNR per le normative sulle costruzioni

 

 

 

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