Condoni e Sanatorie
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Condono edilizio: basta la domanda per fermare la demolizione

Tar Napoli: è illegittima l'ordinanza di demolizione di un'opera abusiva senza precedente pronuncia, da parte del comune, sulla domanda di condono edilizio

Prima di ordinare la demolizione di un abuso, il comune si deve sempre preliminarmente pronunciare laddove ci sia una domanda di condono edilizio, poiché l'amministrazione ha il dovere di pronunciarsi comunque, anche se l'istanza non è astrattamente accoglibile.

Il principio di diritto, non nuovo, è stato ribadito dalla recente sentenza 1438/2017 del Tar Campania (Napoli), che ha accolto il ricorso di un provato contro l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Napoli per aver eseguito opere abusive consistenti nella realizzazione di un manufatto sul terrazzo.

Il consolidato indirizzo giurisprudenziale, infatti, prevede che la presentazione di un'istanza di condono edilizio preclude l'adozione di provvedimenti repressivi: il comune deve pronunciarsi sul condono con distinto provvedimento espresso e motivato, anche nel caso in cui gli immobili ricadano in una zona vincolata ex art. 32, comma 27 lettera d) del decreto-legge 269/2003.

Opinare diversamente significa - secondo il Tar - vanificare, a priori, il gia? pendente procedimento di sanatoria: la definizione del suddetto procedimento assume, dunque, rilievo pregiudiziale rispetto alle disposte misure sanzionatorie, che restano evidentemente azionabili solo nell’ipotesi di una reiezione della domanda di applicazione dei benefici del condono”.

In definitiva, il comune prima si pronuncia sulla domanda, poi decide se adottare o meno l'ordinanza di demolizione.

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