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Manovra correttiva: split payment professionisti e altre misure di rilievo

La manovra finanziaria correttiva è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale: tra le misure di interesse per l'edilizia e i professionisti, l'estensione dello split payment, tagli al Mit per 41 milioni, più ciclovie turistiche e la tassa per le locazioni brevi e tutte le misure inerenti le zone terremotate con l'istituzione della zona franca urbana

La manovra finanziaria correttiva è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale: tra le misure di interesse per l'edilizia e i professionisti, l'estensione dello split payment, più ciclovie turistiche, la tassa per le locazioni brevi e tutte le misure inerenti le zone terremotate con l'istituzione della zona franca urbana

Lo split payment esteso anche ai professionisti è contenuto nell'art.1 del nuovo decreto-legge 50/2017, la cosiddetta "Manovra correttiva" del Governo che va a modificare alcuni importanti misure in termini fiscali e che, da oggi, sarà in Parlamento per il procedimento di conversione in legge. Il decreto-legge è corredato da un Allegato n.1 "numerico", con tutti i riferimenti in termini di risparmi, tagli e fondi per le varie province-città metropolitane e Ministeri, ma il documento più interessante è senz'altro la Relazione Illustrativa al decreto, all'interno della quale tutto il meccanismo dello split payment esteso ai professionisti viene spiegato in dettaglio con tanto di recuperi per lo Stato, stimati - se effettivamente la conversione in legge confermerà l'avvio dal prossimo 1° luglio 2017 - in 35 milioni di euro (70 milioni di euro su base annua).

Vediamo alcune delle misure di interesse per professionisti ed edilizia.

ART. 1 - Disposizioni per il contrasto all’evasione fiscale
Lo split payment prevede il pagamento diretto dell'Iva da parte della pubblica amministrazione all'erario, senza passare dal fornitore. Il meccanismo è pensato in chiave di contrasto all'evasione ma ha l'effetto collaterale di privare il contribuente di liquidità preziosa. La ‘manovrina’ interviene sulle società partecipate ma anche sui professionisti che lavorano con le PA: viene infatti eliminata l'eccezione che escludeva dallo split payment "i compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito". In pratica, con questa modifica anche i professionisti che lavorano con la Pa dovranno passare dallo split payment.

Viene quindi esteso, dal prossimo 1° luglio, l’ambito oggettivo dello split payment agli acquisti di prestazioni di lavoro autonomo che subiscono, in sede di fatturazione, una ritenuta d’imposta sul reddito. Ricordiamo che attualmente, il meccanismo non si applica a questi soggetti come indicato nella circolare n. 15/E del 13 aprile 2015 dell’Agenzia delle Entrate - “Il meccanismo della scissione dei pagamenti non si applica alle prestazioni di servizi rese alle PA i cui compensi siano assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito ovvero a ritenuta a titolo di acconto di cui all'art. 25 del DPR n. 600 del 1973”.

ART. 4 - Regime fiscale delle locazioni brevi
Si vuole stanare l'evasione fiscale sui contratti di locazione breve fra privati stipulati anche attraverso l'utilizzo della Rete online, con prevalenza di appartamenti in luoghi turistici. La tassa ARNB richiede, prima, un provvedimento attuativo dell'Agenzia delle Entrate che dovrà, tra l'altro, dare indicazioni "relative alla trasmissione e conservazione dei dati da parte dell'intermediario". L'Agenzia delle Entrate dovrà inoltre stipulare "convenzioni con i soggetti che utilizzano in Italia i marchi di portali di intermediazione on-line al fine di definire le modalità di collaborazione per il monitoraggio delle locazioni concluse attraverso l'intermediazione dei medesimi portali".

Per l'imposta sul reddito da "locazione breve" si potrà scegliere tra il regime ordinario (cioè in aggiunta al reddito Irpef) e tra la più conveniente aliquota fissa del 21%, cioè la cosiddetta cedolare secca, con comunicazione preventiva al conduttore nel secondo caso.

ART.52 - Sviluppo sistema nazionale di ciclovie turistiche
Il sistema nazionale passa da quattro a dieci infrastrutture, con aggiunta ai percorsi già esistenti di Verona-Firenze (Ciclovia del Sole), Venezia-Torino (Ciclovia VenTo), da Caposele (Avellino) a Santa Maria di Leuca (Lecce) attraverso la Campania, la Basilicata e la Puglia (Ciclovia dell'acquedotto pugliese) e il Grande raccordo anulare delle biciclette (Grab di Roma) di altre nuove opere: la ciclovia del Garda, la ciclovia Trieste– Lignano Sabbiadoro–Venezia, la ciclovia di Sardegna, la ciclovia Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia), la ciclovia Tirrenica e la ciclovia Adriatica.

Riguardo alle misure per gli enti terremotati e le nuove zone franche, il decreto-legge riserva gli artt. da 41 a 46: tutte le specifiche nell'approfondimento già pubblicato su Ingenio.

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