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Smart Helmet e Realtà Aumentata, un nuovo orizzonte tecnologico per il cantiere

Smart Helmet e Realtà Aumentata, un nuovo orizzonte tecnologico per il cantiere

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 10/7/2017

La compagnia californiana DAQRI, specializzata nello sviluppo di interfacce uomo-macchina, ha creato un casco smart che può rivoluzionare il lavoro di architetti, ingegneri e operai sul cantiere e non solo. L’obiettivo di Daqri è connettere chi lavora con l’ambiente in cui si trova fornendo informazioni contestualmente rilevanti in tempo reale. 
Lo smart helmet o casco smart sfrutta il potenziale dato dalla realtà aumentata (AR) in combinazione con la tecnologia 4D. Grazie ai microprocessori integrati, l’elmetto è in grado di interagire con l’individuo senza fare ricorso a GPS, bluetooth o wi-fi. Caratteristica che lo rende versatile e adatto anche agli ambienti di lavoro più estremi e isolati.
In pratica lo Smart Helmet è un vero e proprio computer da indossare. Integra un processore Intel Core m7, necessario per gestire le applicazioni di realtà aumentata dando le giuste prestazioni. Dispone poi di tre videocamere: una con un ampio campo di inquadratura (166 gradi) per valutare l’ambiente dove si muove chi indossa il casco, una Intel RealSense per la valutazione delle distanze e una termica. Il display su cui vengono proiettate le informazioni in AR è progettato per essere particolarmente resistente, adatto alle applicazioni industriali.
Un sistema di visualizzazione 3D restituisce una rappresentazione virtuale del mondo reale, che si trasforma appunto in realtà aumentata quando si sovrappongono altre informazioni. Attraverso i sensori di cui è dotato, il casco “leggel’ambiente circostante e lo “mappa. È in grado, cioè, di disegnare una mappa completa dell’ambiente circostante (e degli edifici in costruzione, nel caso di un cantiere) e di registrare i cambiamenti durante il tempo. Chi lo indossa quindi può visualizzare uno “storico” dei lavori, dall’inizio al risultato finale passando per la sovrapposizione dei rendering 3D del progetto in corso d’opera con tutte le informazioni del sistema BIM.
L’interfaccia di controllo dello Smart Helmet è completamente a mani libere perché un controllo con gesture (muovendo le mani davanti alla telecamera) non è stato giudicato abbastanza affidabile e nemmeno praticabile in ambienti a rischio come i cantieri. A fare da “mouse” è lo sguardo di chi indossa il casco: se resta fisso per qualche secondo su un particolare elemento virtuale o su un oggetto fisico, è come se questo fosse stato selezionato.
DAQRI insieme ad Autodesk e all’impresa costruttrice Mortenson sta portando avanti una serie di test al fine di testare sul campo, quindi in cantiere, le potenzialità combinate della Realtà Aumentata e del software Autodesk BIM 360.
La collaborazione tra Autodesk e DAQRI ha dimostrato come sia possibile visualizzare, in tempo reale, singoli elementi o sistemi impiantistici preventivamente modellati e associati ad un archivio BIM all’interno di un ambiente fisico preso in esame dall’impresa edile Mortenson. Ciò può aiutare considerevolmente le maestranze all’espletamento di lavori legati, ad esempio, ai sistemi HVAC (Heat Ventilation Air conditioning and Cooling) in termini di precisione nell’installazione e di tempistiche connesse, evitando interferenze tra i vari sottosistemi.