Sul piegamento delle barre e dei fili utilizzati nelle strutture di calcestruzzo armato e sulle deformazioni che si producono nell’intorno della zona di rottura per trazione

Le Norme Tecniche vigenti (D.M. 14 gennaio 2008) stabiliscono che la prova di piegamento per gli acciai di tipo B450A e B450C di diametro fino a 10 mm, sia effettuata utilizzando un mandrino avente diametro pari a
4 volte il diametro della barra da sottoporre a prova. L’angolo di piegamento deve essere di 90 gradi sessagesimali (piegamento a L). La regola vale sia per i rotoli di filo B450A e B450C che per le barre B450C.

Il precedente Decreto Ministeriale 9 gennaio 1996 stabiliva invece due diverse modalità di piegamento a seconda del tipo di prodotto da sottoporre a prova, ovvero barre laminate a caldo (diametri da 6 a 26 mm) o fili trafilati a freddo che potevano essere prodotti fino al diametro 12 mm.
Per i fili trafilati a freddo fino al diametro di 12 mm, la prova doveva essere eseguita con un mandrino di diametro pari a 2 volte il diametro del filo. Per le barre o barre raddrizzate da rotolo di classe FeB44k, di diametro fino a 12 mm, era richiesto un mandrino avente diametro pari a 4 volte il diametro della barra. L’angolo di piegamento, per entrambi i prodotti, era di 180 gradi sessagesimali (piegamento ad U).

La prova di piegamento prevista dal nuovo Decreto è decisamente più favorevole sia per l’acciaio B450A (prodotto con processo produttivo simile a quello del trafilato del D.M. 1996, sia per l’acciaio B450C prodotto con processo produttivo analogo a quello del precedente FeB44k. Infatti per il trafilato (Tabella 11.3.Ic delle Norme Tecniche) è stato raddoppiato il diametro del mandrino ed è stato ridotto l’angolo di piegamento a
90°. Per il B450C (Tabella 11.3.Ib), le condizioni rimangono le stesse fino al diametro 10 mm a parte l’angolo di piegamento, mentre per il diametro 12 mm il diametro del mandrino è incrementato a 5 volte il diametro del filo invece di 4 volte.

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