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Ristrutturazioni edilizie: il Bonus vale anche per il convivente more uxorio

Agenzia Entrate: il convivente può beneficiare della detrazione Irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia

Bonus Ristrutturazioni Edilizie anche per il convivente more uxorioIl bonus ristrutturazione edilizia spetta anche al convivente more uxorio del possessore o detentore dell’immobile, anche in assenza di un contratto di comodato.

Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate attraverso la Posta di FiscoOggi: la motivazione risiede nel fatto che la disponibilità dell'immobile da parte del convivente risulta, infatti, insita nella convivenza che si esplica ai sensi della Legge 76/2016 (legge Cirinnà). Pertanto il convivente more uxorio che sostiene le spese ha diritto a fruire della detrazione al pari dei familiari conviventi.

Non solo: il convivente può beneficiare della detrazione anche per le spese sostenute per interventi effettuati su una delle abitazioni nelle quali si esplica il rapporto di convivenza, anche se diversa dall'abitazione principale della coppia. Ciò che fa fede, per accertare la stabile convivenza, è il concetto di famiglia anagrafica (DPR 223/1989): tale status può risultare dai registri anagrafici o essere oggetto di autocertificazione.

Ricordiamo che il Bonus Ristrutturazioni 2018 prevede la possibilità di detrarre dall'Irpef il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2018, con un limite massimo di 96mila euro, per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici condominiali. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Questi gli interventi detraibili: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.