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A 38 anni dal terremoto: grazie ai professionisti partiti i controlli sulla sicurezza dei fabbricati

Già visitati 294 immobili per oltre 1500 unità abitative da Scafati a Sapri

Il 23 novembre del 1980 una scossa di magnitudo 6,5 devasto l'Irpinia.

Erano le 19:34 del 23 Novembre 1980 quando una scossa di un minuto e mezzo di magnitudo 6,5 devasto l'Irpinia. Il terremoto, con epicentro localizzato tra Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania colpì un'area di 17.000 km quadrati che si estendeva dall'Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza.

I comuni maggiormente colpiti  furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna; i soccorsi furono piuttosto lenti, e finirono più volte sotto accusa.

Morirono 2914 persone ma diverse migliaia furono le persone mai ritrovate. Da questa tragedia nacque la Protezione Civile.

Il terremoto dell'Irpinia: da allora una maggiore sensibilità al pericolo del sisma

A distanza di 38 anni da quel giorno è uscito sul Giornale di Salerno un'intervista a Michele Brigante, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia:

michele-brigante parla di prevenzione sismica«Il sisma dell’80 è stata una sorta di pietra miliare, un evento di proporzioni eccezionali, secondo solo a quello di Messina e Reggio Calabria, ma ancor più intenso per durata ed estensione. Ha segnato profondamente il vissuto della Campania ed è per questa ragione che con grande orgoglio rilevo come i professionisti di Salerno e provincia abbiano aderito con numeri da record alla campagna indetta a livello nazionale, tra l’altro dagli Ordini di ingegneri e architetti».

Con Diamoci una Scossa per la prevenzione in campo 300 professionisti abilitati

In 300 professionisti abilitati sono in campo per tutto il mese di novembre e – dato il successo – saranno operativi fino a dopo le feste natalizie per incontrare i cittadini per un sopralluogo e una prima valutazione gratuita delle condizioni sismiche degli edifici privati. In questi giorni sono in corso 294 visite a immobili, per una media di oltre 1500 unità abitative.

«Da Scafati a Sapri non c’è luogo della provincia dove non siamo arrivati o siamo pronti ad andare. Come ingegneri – chiarisce il presidente – abbiamo lanciato un segnale chiaro culturale e sociale: raggiungiamo i cittadini gratuitamente proprio per spiegare a ciascuno che cosa può fare per pervenire i rischi delle calamità naturali ».

Diamoci una Scossa: il sopralluogo non ha valore legale

Il sopralluogo non ha valore legale, piuttosto è una simulazione, una sorta di prima diagnosi, un confronto iniziale tra gli esperti, i proprietari e gli amministratori dei condomini per fare il punto su quali sono i dati che servirebbero per determinare lo statodi salute del palazzo o dell’appartamento. Inoltre, i professionisti compilano un protocollo d’indagine che è uguale per tutti e che potrà essere trasferito alle comunità e alle Amministrazioni per mettere in campo degli interventi di medio o di lungo periodo.

«Si sta instaurando un corretto rapporto con i professionisti accreditati – spiega Brigante – fondato su un dialogo aperto. A ogni edificio viene dato un giudizio in base alla classificazione sismica stabilita a livello europeo, in questo modo chi vive in casa ha la consapevolezza dello stato della situazione e sa quali sono gli interventi da mettere in campo per poter raggiungere un livello di rischio accettabile che preservi innanzitutto la vita umana e riduca anche sempre di più il danno. È su questo aspetto di presa di conoscenza che è fondamentale insistere».

Ecco il LINK per leggere il seguito dell'intervista al Prof. Brigante, che si conclude con questa frase molto significativa: «Ci mettiamo la faccia perché crediamo che la prevenzione e l’informazione debbano partire dal basso. Questa è la filosofia che come professionisti abbiamo a livello nazionale, per questo dedichiamo una giornata ai cittadini per fare il punto sulla situazione e su quali sono le modalità per ridurre il rischio dei terremoti».

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