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Il futuro degli Ordini Professionali: intervista a Enrico Mariani, vice presidente Ordine Ingegneri Milano

Un interessante approfondimento sugli Ordini professionali

Stiamo lavorando su INGENIO su un approfondimento dedicato al tema degli ordini professionali.

Le professioni tecniche: in grande evoluzione

I dati sull’industria e sul PIL, nonché la situazione dei cantieri e i problemi delle grandi imprese di costruzione, ci fanno prevedere un futuro non roseo per i professionisti che operano nel settore edile, ovvero il nucleo più numeroso degli iscritti agli ordini.

Peraltro, vediamo che l’evoluzione digitale di ogni settore porta, invece, a una crescente richiesta dei professionisti del terzo settore. Professionisti che, in genere, non rientrano tra coloro che per legge devono essere iscritti agli ordini professionali.

Questi sono due aspetti, non gli unici, che ci inducono a doverci porre alcune riflessioni sulla futura organizzazione degli Ordini Professionali, nella loro rappresentanza nazionale e territoriale.

Ordini professionali: devono cambiare ? 

Ecco perchè vorremmo inserire nell'Approfondimento anche dei pareri di chi ha preso l’onere e l’onore di presiedere gli Ordini Territoriali, e quindi vive sulla propria pelle l’esperienza del ruolo istituzionale e di servizio degli Ordini.

Abbiamo quindi inviato ad alcuni Ordini Professionali una nostra intervista. Ci ha risposto l'ing. Enrico Mariani, vice Presidente dell' Ordine degli Ingegneri di Milano. Ecco cosa ci ha detto.

Intervista a Enrico Mariani, vice Presidente Ordine Ingegneri di Milano

PARTE GENERALE: IL FUNZIONAMENTO DELL'ORDINE

ENRICO-MARIANI-ingegnere-informazione.jpg1) E’ giusto che per alcuni ambiti professionali vi sia l’obbligo dell’iscrizione all’albo professionale ?

Ci sono tante professioni ingegneristiche cui un albo obbligatorio farebbe solo bene (basti pensare alle tematiche della Qualità, del project management), tant'è che molte di queste si organizzano in associazioni proprie. L'albo sarebbe il luogo adatto per ospitarle tutte ed avere l'obbligo di iscrizione sarebbe tutela per l'utente di queste professionalità e prestazioni.

2)  L’ambito delle attività per cui è necessario - per apporre una firma - essere iscritto all’albo professionale dovrebbe essere ampliato oppure no ?

Probabilmente sì.

2a) se ha risposto sì, quale ambiti oggi non coperti dovrebbero essere compresi ?

Per esempio la progettazione di infrastrutture informatiche critiche, come quelle del settore sanitario.

3) Vista la complessità della gestione di un Ordine Territoriale, dovrebbe essere eliminato il vincolo sulla non candidatura per chi ha ricoperto più mandati consecutivi ?

No ma, per motivi di continuità, si potrebbe concedere la deroga per il terzo mandato al presidente uscente.

L’avvicendamento è sicuramente un valore da non interpretarsi in maniera dogmatica. Le disponibilità al servizio, le competenze, le attitudini nonché la adeguatezza di tali risorse ai contesti temporali, spaziali ed occasionali non devono dare luogo a rigidità troppo vincolanti sotto il profilo normativo

4) Si deve continuare ad avere un Ordine per ogni provincia, o sarebbe più utile avere Ordini che raggruppano territori più ampi con sezioni provinciali ?

Sicuramente alcuni Ordini potrebbero essere raggruppati, considerato l’iter incerto della riforma delle province forse sarebbe bene ragionare su base regionale, suddividendo le regioni, ove necessario, in distretti sulla base delle esigenze territoriali.

5) Si deve continuare ad avere un Ordine per ogni Professione, o sarebbe più utile avere Ordini che raggruppano più professioni con sezioni per specializzazione ?

La professione è di per sé a connotazione specifica, pertanto si deve continuare ad avere un Ordine per ogni Professione

PARTE 2: ISCRIZIONE ALL’ALBO E FORMAZIONE

6) L’esame di iscrizione all’Albo deve continuare ad essere una tantum, o si dovrebbero introdurre delle fasi di verifica periodica ?

Deve continuare ad essere una tantum.

7) La Formazione deve continuare ad essere obbligatoria ?

Sì, la formazione è doverosa finché si esercita. In alcuni momenti della vita andrebbe resa ancora più obbligatoria sulle tematiche emergenti e sicuramente se si decide di cambiare ambito professionale. Oggi è difficile rimanere per tutta la vita legati ad una tipologia di attività. Queste cambiano spesso, l'abilitazione e la formazione permette di approcciarsi in modo adeguato a campi nuovi (basti pensare al passaggio dalla progettazione tecnica al consulenza in tema di project management). Una profilatura della formazione è indubbiamente una sfida anche per il ruolo degli Ordini.

Andrebbero poi valutati strumenti per alleggerire drasticamente l’onere della formazione a chi possiede una comprovata grande esperienza.

8) E’ corretto che si sia creata la figura del Provider Privato riconosciuto dal Consiglio Nazionale o si sarebbe dovuto mantenere il controllo della formazione negli ordini territoriali in cui si svolge ?

Si sarebbe dovuto mantenere il controllo della formazione negli ordini territoriali in cui si svolge.

9) E’ corretto riconoscere crediti per la partecipazione di Fiere, Mostre, Convegni … o si dovrebbe subordinare il riconoscimento al superamento di un test alla fine di ogni corso ?

E’ corretto, previo controllo della validità dell'evento.

10) Dovrebbe essere introdotto l’obbligo di Tirocinio prima di dare l’esame di stato ?

Sarebbe utile, ma è un argomento delicato, più facile da implementare presso le aziende ma più difficile presso gli studi professionali, data la loro dimensione media attuale.

PARTE 3: IL RUOLO DEI PRESIDENTI E CONSIGLIERI, I VINCOLI ETICI

11) Il Presidente dovrebbe avere un compenso per il tempo in cui ricopre la carica all’Ordine ?

Considerati lati positivi e negativi propendo per il no, ma dovrebbe essere l'assemblea degli iscritti a decidere, dato che si tratta di soldi loro.

Lo spirito di servizio non ha prezzo. Certamente chi presta il servizio non dovrebbe sostenere altri costi esorbitanti rispetto il proprio impegno di tempo. 

12) I Consiglieri dovrebbero avere un compenso per il tempo in cui ricoprono la carica all’Ordine ?

Come sopra.

13) La composizione dell’Ordine dovrebbe essere equamente suddivisa per specializzazioni ?

Devono essere gli iscritti con le elezioni a decidere la composizione. Andrebbe però rivista la legge elettorale che favorisce le "liste" da votare in blocco. Le “liste” in alcuni Ordini e soprattutto al CNI sono molto sbilanciate.

14) Il Presidente, o un Consigliere, nel periodo in cui ricopre la carica, può prendere posizioni pubbliche negli ambiti tecnici professionali regolamentati dall’Ordine senza consultare il Consiglio ? ovviamente, per chiarezza, questa domanda riguarda posizioni istituzionali, non inerenti i suoi incarichi professionali. Per esempio, può sottoscrivere un documento in cui si contesta un provvedimento di un comune, oppure in cui si sostiene l’adozione di una norma o il cambiamento di una norma senza consultare il Consiglio ???

Se ne ha la delega.

Le modalità di elezione e la responsabilità solidale sottendono un approccio collegiale. Esiste però un legale rappresentante che va comunque tutelato anche in termini di doverosa informazione, coinvolgimento e benestare. Oltre l’aspetto deontologico si rischia un’ingessatura burocratica eccessiva. L’organo di governo potrà comunque definire delle “regole della casa” associate a: temi, interlocutori, contesti.     

15) stessa domanda di cui sopra, con una precisazione: il Presidente/Consigliere può assumere posizioni pubbliche negli ambiti regolamentati dall’Ordine senza consultare il Consiglio, qualora specifichi formalmente e in modo evidente che lo fa a titolo personale ?

Se non è palesemente in contrasto con la linea del Consiglio sì.

PARTE 4: I SERVIZI

16) Quali servizi dovrebbero essere riconosciuti agli iscritti per aumentare l'attrattiva degli ordini ?

Domanda difficile, tutto sommato a Milano, visto che gli iscritti crescono, possiamo pensare di essere sulla strada giusta.

17) Si dovrebbero costituire delle società di servizi centralizzate a livello regionale (o multiprovinciale) o multiprofessionali, per rendere più agevole l’erogazione di servizi ?

Sarebbero utili, ma l'argomento è molto delicato, andrebbero approfonditi aspetti della legge istitutiva degli Ordini e di concorrenza prima ancora di cominciare a parlarne.

18) I servizi erogati dall’Ordine dovrebbero essere sempre compresi nella quota di iscrizione oppure no ?

Quelli relativi alla legge istitutiva sì (a parte l'eventuale rimborso delle spese di segreteria). Per altri servizi è giusto avere un ritorno economico che copra le spese. 

PARTE 5: IL CONSIGLIO NAZIONALE

19) In periodo così complesso, per un ruolo così delicato come quello della rappresentanza nazionale di una professione, è giusto che ci sia un limite di mandato per i consiglieri nazionali ? non dovrebbe essere una libera scelta fatta da chi li elegge ?

A maggior ragione rispetto agli Ordini, dato che in questo caso le cariche sono remunerate, il limite di mandato va mantenuto.

20) e’ corretto l’attuale meccanismo di elezione o si dovrebbe avere un Consiglio composto da un rappresentante di ogni territorio, in cui questo è eletto all’interno del territorio stesso ?

Il sistema attuale ha rivelato i suoi limiti favorendo le "liste" da votare in blocco.

Il sistema precedente funzionava meglio, nonostante alcune distorsioni quali la non contemporaneità del voto. Il sistema andrebbe riformato tenendo conto delle esperienze passate e delle esigenze attuali.