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La riqualificazione strutturale degli edifici industriali al centro del convegno del CTE

Il corso è stato concepito per mettere a confronto diverse possibili soluzioni di intervento mirate a garantire la sicurezza degli edifici industriali esistenti in presenza di fenomeni sismici di varia intensità

Il 17 ed il 18 maggio si è tenuto un corso al Politecnico di Milano su un tema di grande interesse per l’industria della prefabbricazione che coinvolge severamente l’impianto produttivo manifatturiero delle regioni dell’Italia settentrionale, fino al 2008 considerate regioni “non sismiche” dalla normativa sulle costruzioni cogente. 

 


Il tema della riqualificazione strutturale degli edifici industriali a seguito del terremoto dell’Emilia Romagna è sicuramente un tema centrale per molti progettisti e ricercatori che operano nell’ambito della prefabbricazione. Sebbene la ricerca abbia da almeno un decennio avviato indagini teorico-sperimentali di ampio respiro sul tema, coinvolgendo le nazioni europee maggiormente interessate dai fenomeni sismici, sicuramente il trasferimento di molti risultati dalla ricerca alla progettazione esecutiva dell’intervento di riqualificazione apre la strada a molti dubbi inerenti il comportamento dell’insieme strutturale, il rispetto della gerarchia delle resistenze ed infine la valutazione della duttilità del singolo vincolo introdotto o preesistente. L’obiettivo del corso è stato quello di mettere a confronto idee e risultati ottenuti da esperti del settore per giungere ad un’analisi critica dei molti aspetti coinvolti favorendo una maggiore preparazione dell’ingegnere coinvolto su un tema non semplice e sul quale non esiste una cultura progettuale sedimentata ed opportunamente inquadrata.

Il corso, che verrà riproposto nel prossimo anno, è stato concepito per mettere a confronto diverse possibili soluzioni di intervento mirate a garantire la sicurezza degli edifici industriali esistenti in presenza di fenomeni sismici di varia intensità.

Dopo aver preso in esame le possibili teorie alternative di intervento che classificano l’assetto strutturale resistente e l’interazione di questo con i tamponamenti e le partizioni interne, spesso non note al progettista all’atto della scelta della concezione strutturale, si è passati a prendere in esame le possibili tecniche di intervento relative alle principali connessioni dell’edificio, ovvero le connessioni tegolo/trave, trave/colonna, colonna/base e pilastri (o travi) /pannello.

Tali connessioni risultano mirate a favorire, nelle azioni di vincolo, un comportamento elastico o dissipativo del telaio, fatta eccezione per l’incastro alla base che è quasi sempre zona critica per gli edifici prefabbricati esistenti e dell’interazione del telaio con i pannelli di tamponamento, quasi sempre non portanti nelle scelte progettuali riscontrabili nelle regioni considerate. Infine, nell’ultima sessione, sono stati illustrati vari interventi già realizzati che hanno stimolato un ampio dibattito tra i partecipanti evidenziando la necessità di procedere da un lato con la ricerca e dall’altro con l’azione di trasferimento dei risultati ai tecnici impegnati in questa non semplice operazione di ampia scala che, per avviarsi ad una risoluzione, richiede l’impegno sociale e politico di tutti gli attori coinvolti: ricercatori, progettisti, produttori, committenti, enti pubblici, enti normativi, organi di governo.
Si è discusso di adeguamento e di miglioramento sismico, di gradualizzazione degli interventi di rinforzo, di riqualificazione degli edifici con riferimento alla vita media presunta e alle normative che oggi disciplinano il consumo energetico e la sicurezza rispetto ad eventi eccezionali quali l’incendio. Si è messa in luce la difficoltà ed il crescente ruolo del collaudatore che nel processo costruttivo rimane, insieme al direttore dei lavori, l’unico garante della fedeltà al progetto originale della costruzione realizzata. Si è discusso di robustezza strutturale e di durabilità delle proposte di rinforzo ed infine si è accennato al processo messo in atto da ASSOBETON ed assegnato ad una commissione di esperti per mettere a punto una procedura di qualificazione delle connessioni presenti sul mercato che metta in grado i progettisti di operare una scelta a fronte di prestazioni dichiarate dai produttori e verificate da laboratori qualificati.
 

Programma del corso
Coordinatore: Prof. Marco di Prisco
docente di Strutture Prefabbricate al Politecnico di Milano.

Venerdì 17 maggio 2013

Teorie di intervento per l’adeguamento sismico
9.15 M. di Prisco: Introduzione dei lavori
9.30 G. Toniolo: i risultati della ricerca europea
10.15 pausa caffè
10.45 P. Negro - Connessioni pannelli-struttura: sistema isostatico
11.15 A. Colombo - Connessioni pannelli-struttura: sistema integrato
11.45 - F. Biondini - Connessioni pannelli-struttura: sistema dissipativo
12.15 P. Riva: una risposta bilanciata con connessioni dissipative
13.00 pausa pranzo

Tecniche di intervento per l’adeguamento sismico
14.30 B. Belletti: la connessione elemento di copertura-trave
15.15 M. Savoia: la connessione trave-colonna
16.00 pausa caffè
16.30 D. Bellotti: la connessione colonna-base di fondazione
17.15 Discussione
18.00 Fine dei lavori

Sabato 18 maggio 2013

Esempi di interventi realizzati
8.45 M. Fringelli: esempio di travi a doppia pendenza con pannelli nervati
9.30 M. Manzoni: copertura piana con elementi a shed
10.15 pausa caffè
10.45 M. Lamperti: copertura piana con travi Y
11.30 discussione finale
13.00 chiusura dei lavori