La scorsa primavera sono state pubblicate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici le “Linee Guida per il monitoraggio, la valutazione della sicurezza strutturale e la classificazione del rischio dei ponti esistenti” che, come ci ha ribadito l'ing Baratono in una recente intervista prevedono a breve l'avvio di una fase sperimentale per mille ponti.
Lo stato di invecchiamento dei nostri ponti è ormai agli occhi non solo degli esperti, ma anche delle istituzioni, dei gestori delle infrastutture e dei cittadini stessi. Da tempo quindi le attività di sorveglianza e di monitoraggio si sono moltiplicate, richiedendo una valutazione sulla necessità di rivedere e adeguare alcune norme agli sviluppi scientifici e tecnologici più recenti.
E' il caso della norma UNI 10985 “Vibrazioni su ponti e viadotti" pubblicata nel 2002 che è stata messa in revisione anche per armonizzarla con le “Linee Guida per il monitoraggio strutturale” definite dalla UNI/TR 11634 del 2016.
Il gruppo di lavoro “Monitoraggio delle strutture” di UNI sta lavorando da tempo sulla revisione della norma UNI 10985 che definisce le modalità di esecuzione delle misure della loro risposta dinamica. I lavori sono in una fase avanzata e la prossima riunione è programmata per il mese di novembre.
Una volta completato il lavoro di revisione, per quegli aspetti di competenza più marcatamente strutturale, il testo sarà trasmesso agli esperti della commissione “Acustica e vibrazioni” per la necessaria revisione tecnica finale.
Il monitoraggio strutturale è il processo di osservazione della risposta statica e dinamica delle strutture in esercizio per la determinazione del loro stato di condizione e si basa sull’interpretazione delle misure acquisite con continuità nel tempo attraverso reti di sensori permanentemente o periodicamente installate su di esse e sull’impiego di sofisticati strumenti software per l’analisi dei dati.
PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE
Tale attività è riconosciuta essere essenziale per la gestione di edifici complessi e infrastrutture, poiché consente l’identificazione precoce dei processi di degrado e di danneggiamento che interessano le strutture nel corso della loro vita operativa. Le informazioni che ne derivano possono infatti aiutare a ottimizzare l’allocazione delle risorse economiche da destinare agli interventi di manutenzione e di adeguamento delle infrastrutture, di cui gli eventi degli ultimi anni hanno drammaticamente mostrato la necessità e l’urgenza.
Le metodologie del monitoraggio strutturale, con riferimento anche al rapporto tecnico UNI/TR 11634, associate ai tradizionali metodi di sorveglianza delle opere d’arte, sono incluse tra gli strumenti operativi delle “Linee Guida per il monitoraggio, la valutazione della sicurezza strutturale e la classificazione del rischio dei ponti esistenti” .
Di seguito le norme tecniche citate dalle “Linee Guida per il monitoraggio, la valutazione della sicurezza strutturale e la classificazione del rischio dei ponti esistenti”
Leggi anche
News Vedi tutte