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Decreto legge incendi, ok dal Governo: ecco cosa prevede

Oltre a pene più severe per i responsabili degli incendi dolosi, la norma prevede il potere sostitutivo delle Regioni nel caso i Comuni non provvedano ad aggiornare il catasto dei terreni incendiati e introduce la redazione, da parte della Protezione civile, di un Piano triennale di aggiornamento tecnologico delle azioni di prevenzione, a cui sono dedicate risorse per l'acquisto di mezzi operativi. 

Il decreto stanzia anche 100 milioni per gli enti territoriali impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi.

 

Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e misure urgenti di protezione civile

Dopo aver proclamato lo stato d'emergenza, il 26 agosto scorso, per le quattro regioni maggiormente colpite da incendi (Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia), giovedì 2 settembre 2021, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che ha l'obiettivo di rafforzare le azioni di prevenzione e migliorare la capacità di lotta attiva ai roghi. 

«Il provvedimento - si legge in una nota del Ministero dell'Agricoltura (Mipaaf) - ridisegna la governance della prevenzione incendi e le risorse finanziare per potenziare la capacità operativa delle componenti statali impegnate nella lotta ai roghi, con specifiche previsioni a favore delle infrastrutture di isole minori e aree interne».

Il decreto affida al Dipartimento della protezione civile il compito di stilare, con cadenza triennale, il Piano Nazionale per il rafforzamento delle risorse umane, tecnologiche, aeree e terrestri necessarie per una più adeguata prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, documento che andrà a integrare la consueta pianificazione regionale.

A tal fine al Dipartimento della protezione civile è affidata la ricognizione e valutazione di strumenti innovativi, quali:

  • tecnologie, anche satellitari, idonee all’integrazione dei sistemi previsionali, di sorveglianza, monitoraggio e rilevamento dell’ambiente; 
  • mezzi aerei ad ala fissa, rotante o a pilotaggio remoto; 
  • mezzi terrestri;
  • formazione.

Il Dipartimento della protezione civile provvederà a questa ricognizione e valutazione avvalendosi di un Comitato tecnico, costituito con Decreto del Capo del Dipartimento.

Faranno parte del Comitato qualificati rappresentanti dei Ministeri interessati, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Comando Carabinieri per la Tutela Forestale, delle Regioni e Province Autonome di Trento e di Bolzano e dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.

A fronte dei numerosi e drammatici incendi che hanno interessato nei mesi scorsi il nostro Paese e per consentire l’urgente rafforzamento della capacità operativa delle componenti statali impegnate nelle attività di lotta attiva contro gli incendi boschivi, il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa, sono autorizzati – già nel 2021 - all’acquisizione di mezzi aerei, mezzi terrestri, attrezzature e strumentazioni utili alla lotta attiva agli incendi boschivi.

L’acquisizione potrà avvenire già nell’anno in corso, con risorse aggiuntive a cui si affiancano le risorse disponibili nel PNRR nell’ambito della transizione ecologica.

 

Decreto legge incendi approvato dal Governo: cosa prevede

 

Agli enti territoriali 100 milioni per la lotta agli incendi boschivi

Nell’ambito della Strategia per lo sviluppo delle aree interne, sono inoltre stanziati 100 milioni nel triennio 2021-2023 in favore degli enti territoriali impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi.

Tali stanziamenti consentiranno di dare concreta attuazione a quanto previsto dai Piani antincendio boschivi approvati dalle Regioni, in particolare:

  • contrastare l’abbandono di attività di cura del bosco;
  • prevedere postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso;
  • realizzare infrastrutture (ad esempio vasche di rifornimento idrico utili ad accelerare gli interventi di spegnimento degli incendi);
  • predisporre vie di accesso e tracciati spartifuoco e manutenere le aree periurbane. 

 

Inasprimento delle sanzioni per i responsabili degli incendi dolosi

Il decreto, spiega la nota del Consiglio dei Ministri, inasprisce le sanzioni sia amministrative sia penali, in particolare per l’ipotesi in cui ad appiccare il fuoco sia chi avrebbe invece il compito di tutelare il territorio (viene, al riguardo, introdotta una specifica aggravante) e mira a colpire gli interessi degli autori degli illeciti, a incentivare la collaborazione con le indagini e a favorire condotte volte alla riparazione del danno causato. 

Una condanna per incendio doloso non inferiore a due anni comporta, inoltre, per il dipendente pubblico l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione e l’interdizione dalla possibilità di prestare servizi nell’ambito della lotta contro gli incendi.

Come già avviene per il ravvedimento operoso previsto per i reati ambientali, si introduce un’attenuante per chi, prima dell’inizio del processo, provveda alla messa in sicurezza e, ove possibile, al ripristino dei luoghi, salvo che a provocare l’incendio doloso sia chi prestava servizio nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi.