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Scuola, oltre la metà degli istituti è senza certificazioni: il Rapporto di Cittadinanzattiva

Cittadinanzattiva ha presentato il XIX Rapporto sulla sicurezza a scuola: il documento fa il punto sullo stato dell’edilizia scolastica, presenta la rassegna degli episodi di crollo avvenuti nell’ultimo anno e include un focus sullo stato degli edifici che ospitano gli asili nido.

Cittadinanzattiva ha presentato il XIX Rapporto sulla sicurezza a scuola: oltre a fare il punto sullo stato dell’edilizia scolastica e a presentare la rassegna degli episodi di crollo avvenuti nell’ultimo anno, il documento si sofferma sulle condizioni degli edifici che ospitano gli asili nido.

Secondo il Report, oltre la metà delle scuole è senza certificazioni e nell'ultimo anno scolastico c'è stata una media di tre crolli al mese. 

Notizie più incoraggianti arrivano invece sul fronte della ricostruzione degli istituti scolastici colpiti dal sisma del 2016: gli interventi in corso o programmati riguardano 433 istituti per una spesa di 1,2 miliardi di euro.

 

Il XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza a scuola

Non arrivano belle notizie dall'ultimo Rapporto di Cittadinanzattiva sulle condizioni strutturali degli edifici scolastici.

In attesa di un aggiornamento dei dati, fermo a marzo 2020, il documento riporta quelli ufficiali relativi alle certificazioni in possesso degli edifici scolastici e agli adempimenti relativi alla sicurezza interna degli stessi, contenuti nell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica presenti sul sito del Ministero dell’Istruzione.

Se ci si sofferma sul numero di edifici in possesso della certificazione di agibilità, del collaudo statico e della prevenzione incendi, i dati sono tutt’altro che confortanti perché in nessun caso si raggiunge neanche la metà del possesso di tali certificazioni.

Ma i problemi ancora irrisolti della scuola italiana non finiscono qui.

Sono infatti 17mila le classi sovraffollate con più di 25 alunni: il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Campania.

Più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%) e il 39% è senza collaudo statico. Inoltre, tra settembre 2020 e agosto 2021 si sono verificati 35 episodi di crolli, circa tre al mese. Il rapporto evidenzia anche che il 43% degli edifici scolastici (17.343) si trovano in zone a elevata sismicità

Notizie incoraggianti arrivano invece sulla ricostruzione degli istituti scolastici colpiti dal sisma del 2016: gli interventi in corso o programmati riguardano 433 istituti, con un impegno di spesa di 1,2 miliardi di euro.

 

Edilizia scolastica gli ultimi dati nel Rapporto di Cittadinanzattiva

 

Il focus sulla sicurezza strutturale e interna degli asili nido

Attraverso l'accesso civico rivolto ai Comuni, Cittadinanzattiva ha ottenuto informazioni su 1305 nidi (corrispondenti al 12% del totale degli asili pubblici e privati del nostro Paese) in merito alla sicurezza strutturale ed interna, alla rimodulazione di spazi e servizi a causa del covid.

Il 44% dei nidi monitorati è ospitato in strutture costruite dal 1976 in poi; il 22% è stato costruito prima del 1975. Pochi i bambini con disabilità - appena l'1% dell'utenza - ospitati nei nidi esaminati; i bambini stranieri sono presenti in una percentuale pari al 12%.

Riguardo al possesso delle certificazioni, i dati sui nidi descrivono una situazione migliore rispetto a quella degli edifici scolastici.

Il 56% possiede la certificazione di agibilità rispetto al 42% degli edifici scolastici e il certificato di prevenzione incendi è presente nel 51% dei nidi rispetto al 36% degli edifici scolastici. Certamente i nidi sono avvantaggiati dal fatto di essere allocati in edifici di più recente costruzione e situati nel 62% dei casi a piano terra ma si è ancora troppo lontani dalla sufficienza.

Gli interventi di miglioramento e adeguamento sismici hanno riguardato soltanto il 6% delle strutture, mentre il 18% ha effettuato le indagini diagnostiche di soffitti e solai - che per Cittadinanzattiva rivestono da sempre un’importanza notevole per prevenire gli episodi di crollo.

Ben l’82% degli asili nido ha redatto il Documento di valutazione dei rischi (Friuli e Basilicata al 100%, male la Calabria con il 50%); il 74% circa ha il Piano di emergenza (ma la percentuale in Calabria si ferma al 25%) e la segnaletica di sicurezza è a posto nell’82% circa dei nidi (anche su questo la Calabria si ferma al 25%).

 

I fondi del PNRR per l'edilizia scolastica

Le risorse destinate dal PNRR all’edilizia scolastica ammontano complessivamente a 12,66 miliardi.

Di questi solo il fondo di 800 milioni per la sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica che serviranno per sostituire 195 nuovi edifici soprattutto in zone ad alto rischio sismico è incluso nella Missione 2.

Tutti gli altri investimenti ed interventi rientrano nella Missione 4 (Istruzione e Ricerca).

I principali sono:

  • il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica (Inv. 3.3), di 3,9 miliardi per sicurezza, miglioramento delle classi energetiche e risparmio dei consumi di un numero imprecisato di edifici (circa 2,4 milioni di mq), in particolare nelle aree svantaggiate;
  • il Piano Scuola 4.0 - scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori (Inv. 3.2), che prevede 2,1 miliardi, per la trasformazione di spazi scolastici affinché diventino connected learning environments adattabili, flessibili, digitali: fra gli altri, la conversione in tal senso di 100mila aule tradizionali e il cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici.

A questi due interventi va aggiunto l’investimento di 4,6 miliardi che il Piano prevede per la costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici per l’offerta educativa prescolare di asili nido e scuole dell’infanzia.

Alla luce delle criticità del patrimonio di edilizia scolastica, che in tutto il Paese è in generale vecchio (53 anni di età media degli edifici), spesso non sicuro, poco sostenibile e inadatto all’innovazione didattica, gli investimenti previsti dal PNRR appaiono cospicui.


Leggi il Rapporto integrale a questo LINK

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