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Avete redatto il Piano degli spostamenti casa-lavoro ? avete nominato il mobility manager ?

Scadeva il 23 novembre 2021 il termine per la trasmissione del piano per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti (pubblici e privati).

Dal 23 novembre PA e grandi aziende devono definire il PSCL

Scadeva il 23 novembre 2021 il termine per la trasmissione del piano per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti (pubblici e privati).

L’obbligo si applica ai datori di lavoro con un organico superiore a 100 unità e ubicati in un capoluogo di Regione o Provincia, in una Città metropolitana ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti. 

La novità normativa che riguarda l’introduzione della figura del Mobility Manager ha avuto diversi atti di definizione e regolamentazione specifica, tra cui il Decreto Rilancio (DL 34/2020), che la ha resa obbligatoria in tutte le imprese o enti pubblici con più di 100 dipendenti, il successivo Decreto 12 maggio 2021, che ha regolamentato i requisiti minimi della figura, e il Decreto inter-ministeriale 4 agosto 2021 che ha introdotto le “Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)”.

La digitalizzazione oggi consente di potere attivare delle procedure di gestione e controllo della mobilità un tempo impensabili, e se queste soluzioni vengono inserite all’interno di un piano in cui gli si affiancano anche attività concrete - come la realizzazione delle «case avanzate» per biciclette agli incroci semaforici - sarà finalmente possibile realizzare città "del futuro" più smart, sostenibili, pensate per la qualità della vita dei loro abitanti. 

Ecco quindi l’importanza dei PSCL. 

L’obiettivo della redazione dei Piano degli spostamenti casa-lavoro, elaborati dai mobility manager, è l’adozione di misure volte a consentire la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane, attraverso l’attuazione di interventi di mobilità sostenibile e quindi favorire il decongestionamento del traffico mediante la riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.


Mobility manager: linee guida per attuazione e redazione dei piani di spostamento casa-lavoro

Le linee guida per la redazione e l'attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro da parte dei Mobility manager sono state approvate dal Ministero per la Transizione Ecologica e dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

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Le Funzioni del mobility manager

Entro il 23 novembre di quest’anno, le aziende hanno dovuto nominare un Mobility Manager tra i soggetti in possesso di un'elevata e riconosciuta competenza professionale e comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell'ambiente.

Il mobility manager ha funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile. 

Il Decreto, all’articolo 2 distingue:

a) «mobility manager aziendale»: figura specializzata, nel governo della domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente;

b) «mobility manager d’area»: figura specializzata nel supporto al comune territorialmente competente, presso il quale è nominato, per 

  • la definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile; 
  • lo svolgimento di attività di raccordo tra i mobility manager aziendali.

La figura del Mobility Manager, proprio per la complessa natura delle attività in cui è coinvolto, si presenta variegata e per certi versi inedita nel panorama delle professionalità presenti in azienda e più in generale nelle organizzazioni.  Per diventare Mobility Manager è fondamentale acquisire competenze, tra loro integrate ma comunque peculiari, di tipo:

  • sociologico, con nozioni di sociologia sia qualitativa che quantitativa;
  • comunicativo, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione professionale e interpersonale;
  • analitico/statistico, per l’analisi dei dati relativi alle emissioni;
  • mobility/fleet/travel management.

 


Chi sono i Mobility Manager: i nuovi promotori della mobilità sostenibile voluti dal Governo

Il "Mobility Manager" ha il compito di pianificare e gestire soluzioni per la mobilità sostenibile, sia per i dipendenti delle aziende sia per quelli delle Pubbliche Amministrazioni (Pa).

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Il Mobility Manager (aziendale e d’area) si occupano di (art.6):

a) promozione, attraverso l’elaborazione del PSCL, di interventi per l’organizzazione e la gestione della domanda di mobilità del personale dipendente, per la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane;

b) supporto all’adozione del PSCL;

c) adeguamento del PSCL anche sulla base delle indicazioni ricevute dal comune territorialmente competente, elaborate con il supporto del mobility manager d’area;

d) verifica dell’attuazione del PSCL, anche ai fini di un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione, mediante indagini specifiche, del loro livello di soddisfazione;

Il Mobility manager aziendale assolve le seguenti funzioni:

a) cura dei rapporti con enti pubblici e privati direttamente coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale dipendente;

b) attivazione di iniziative di informazione, divulgazione e sensibilizzazione sul tema della mobilità sostenibile;

c) promozione con il mobility manager d’area di azioni di formazione e indirizzoper incentivare l’uso della mobilità ciclo-pedonale, dei servizi di trasporto pubblico e dei servizi ad esso complementari e integrativi anche a carattere innovativo;

d) supporto al mobility manager d’area nella promozione di interventi sul territorio utili a favorire 

  • l’intermodalità; 
  • lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali;
  • l’efficienza e l’efficacia dei servizi di trasporto pubblico; 
  • lo sviluppo di servizi di mobilità condivisa e di servizi di infomobilità.

Ecco quindi le Funzioni del Mobility Manager d’area:

a) attività di raccordo tra i mobility manager aziendali del territorio di riferimento, al fine dello sviluppo di best practices e moduli collaborativi, anche mediante 

  • convocazione di riunioni, una tantum o con cadenze periodiche, 
  • organizzazione di incontri e seminari, comunque denominati, 
  • svolgimento di ogni altra attività utile al miglioramento delle pratiche di redazione dei PSCL;

b) supporto al Comune di riferimento nella definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile;

c) acquisizione dei dati relativi all’origine/destinazione ed agli orari di ingresso ed uscita dei dipendenti e degli studenti forniti dai mobility manager aziendali e scolastici e trasferimento dei dati in argomento agli enti programmatori dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali.

Per le pubbliche amministrazioni la figura del Mobility Manager è scelta tra il personale in ruolo, ma non sono corrisposti, per lo svolgimento del relativo incarico, gettoni, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti (art.9).

 


Mobility Manager e PSCL: pubblicate le FAQ

Pubblicate dal Ministero per la Transizione Ecologica le FAQ riguardanti il Piano di spostamento casa-lavoro (PSCL) e la figura del mobility manager. La normativa riguarda imprese e PA con più di 100 dipendenti situate in capoluogo di Regione, Città metropolitana, capoluogo di Provincia o un Comune con più di 50mila abitanti.

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Il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro

Il PSCL, come si accennava, ha il fine di disincentivare l’uso individuale dell’auto privata. Può quindi prevedere una serie di azioni, che ovviamente cambiano se si tratta di un PSCL di una PA o di un un’azienda pubblica.

In sostanza il PSCL:

  • individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore: 
    • sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti;
    • delle loro esigenze di mobilità;
    • e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato.
  • definisce i benefici conseguibili, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di 
    • tempi di spostamento, 
    • costi di trasporto 
    • e comfort di trasporto,
  • per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta, 
    • in termini economici e di produttività, 
    • per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici.

Tra le azioni da adottare le Linee Guida suggeriscono

  • razionalizzare l’uso dei parcheggi auto/moto interni, di fatto rendere meno comoda la soluzione dei parcheggi aziendali, anche tramite la tariffazione delle aree di sosta,;
  • favorire l’uso di mezzi condivisi, per esempio attraverso la predisposizione di parcheggi aziendali gratuiti per i dipendenti che condividono l’auto, la creazione di app e/o spazi dedicati su intranet per la gestione del carpooling aziendale, l’istituzione di “buoni mobilità” da destinare ai dipendenti che si recano in ufficio utilizzando forme di mobilità sostenibile alternative all’uso dell’autovettura privata.
  • introdurre un servizio di navetta aziendale e di auto aziendali su prenotazione;
  • favorire la mobilità ciclabile e o la micromobilità, attraverso la realizzazione di stalli per biciclette custoditi e/o videosorvegliati, di spazi dedicati ai monopattini elettrici, di stazioni di ricarica elettrica per e-bike e monopattini, la realizzazione di spogliatoi con docce per i dipendenti, acquisto di bici aziendali per utilizzo su prenotazione, convenzioni con aziende di bikesharing e micromobilità condivisa al fine di fornire servizi di bikesharing o micromobilità condivisa dedicati o a prezzi agevolati per i dipendenti.