2028: una nuova Era per le Costruzioni in Legno

Il settore delle costruzioni in legno sta cambiando, e in modo molto repentino, guadagnando sempre più quote di mercato sia in Italia che in numerosi altri Paesi Europei. Se da un lato tale tendenza può essere giustificata alla luce del crescente interesse da parte di committenti pubblici e privati verso i temi della circolarità e della sostenibilità ambientale, dall’altro lato è supportato dalla volontà di progettisti ed imprese realizzare progetti sempre più complessi ed ambiziosi in legno.

Tutto ciò non sarebbe tuttavia possibile, senza prospettive di sviluppo certe sia fronte codici di progettazione che rispetto ai prodotti da costruzione utilizzati.

Il lungo percorso verso la seconda generazione degli Eurocodici strutturali

Se ne parla ormai da più di 10 anni e il momento è ormai prossimo: l’attuale generazione degli Eurocodici (la prima) verrà ritirata ufficialmente il 31 marzo 2028 e dal 1° aprile tutti i progetti dovranno seguire le regole definite dalla seconda generazione degli Eurocodici.

Nel corso degli ultimi 20 anni gli Eurocodici hanno progressivamente sostituito le norme nazionali emesse dai singoli Paesi della Comunità Europea, con l’obiettivo di fornire regole tecniche comuni per la progettazione di edifici e altre opere di ingegneria civile e prodotti da costruzione.

La loro completa revisione (qui maggiori informazioni) fa parte di un più ampio progetto della Commissione Europea di accompagnare e supportare l’innovazione tecnologica nel settore dell’ingegneria civile, riflettendo in questi ultimi gli sviluppi del mercato.

Come chiaramente indicato all’interno del Mandato M/515 “Mandate for amending existing eurocodes and extending the scope of structural eurocodes”, che costituisce la base legale su cui tale revisione normativa è stata implementata:

“Long-term confidence in the codes is based on the ability of the structural Eurocodes to evolve in an appropriate manner in order to address the variety of new methods, new materials, new regulatory requirements and new societal needs developing. Thus, it is considered necessary for the structural Eurocodes to be appraised so as to identify improvements to the existing suite to reflect the state of the art, and extend harmonisation by, for example, reducing the need for Nationally Determined Parameters and exploring the need to assist new entrants to the market and small and medium sized enterprises.”

Novità per il legno nella revisione degli Eurocodici

La pubblicazione della seconda generazione degli Eurocodici strutturali porterà numerosissime novità per il settore delle costruzioni in legno: se da un lato l’impianto normativo e i contenuti dell’Eurocodice 5 verranno completamente rinnovati ed ampliati, dall’altro le regole per la progettazione in zona sismica definite entro l’Eurocodice 8 verranno implementate in modo molto più dettagliato.

Questa la nuova struttura:

• EN 1995/serie “Eurocode 5 – Design of timber structures”
  o EN 1995-1-1: “… – Part 1-1: General rules and rules for buildings”
  o EN 1995-1-2: “… – Part 1-2: Structural fire design”
  o EN 1995-1-3: “… – Part 1-3: Timber-concrete composite structures”
  o EN 1995-2: “… – Part 2: Bridges”
  o EN 1995-3: “… – Part 3: Execution”
  
• EN 1998/serie “Eurocode 8 – Design of structures for earthquake resistance”
  o EN 1998-1-1: “… - Part 1-1: General rules and seismic action”
  o EN 1998-1-2: “… - Part 1-2: Buildings”
  o EN 1998-2: “… - Part 2: Bridges”
  o EN 1998-3: “… - Part 3: Assessment and retrofitting of buildings and bridges”
  o EN 1998-4: “… - Part 4: Silos, tanks, pipelines, towers, masts and chimneys”
  o EN 1998-5: “… - Part 5: Geotechnical aspects, foundations, retaining and underground structures”

Alcune novità nell'Eurocodice 5

Demandando approfondimenti successivi una disamina accurata dei contenuti delle singole parti, è evidente che l’Eurocodice 5 si amplia di due nuove parti, una destinata ai sistemi misti legno calcestruzzo (ad oggi è disponibile come CEN/TS 19103:2021 “Eurocode 5: Design of Timber Structures - Structural design of timber-concrete composite structures - Common rules and rules for buildings” e disponibile sul portale di UNI, verrà ritirata e pubblicata come parte dell’Eurocodice 5 nei prossimi anni) e l’altra relativa all’esecuzione di edifici ed opere di ingegneria.

Le restanti parti dell’Eurocodice 5, già presenti nella prima generazione di Eurocodici, vengono tutte ampliate per tener conto degli avanzamenti del settore degli ultimi 30 anni; ne sono esempio le regole di progettazione della Parte 1-1, che vedranno l’introduzione di numerosi nuovi materiali e prodotti da costruzione, nuovi contenuti come i diaframmi, le foronomie negli elementi strutturali e il rinforzo, nonché gli sviluppi fronte progettazione al fuoco della Parte 1-2 con l’estensione dell’ “effective cross-section method” e la revisione delle prescrizioni in tema di detailing, connessioni e sistemi a telaio esposti al fuoco.

Alcune novità nell'Eurocodice 8

Di contro, anche l’Eurocodice 8 viene completamente rinnovato, con lo sdoppiamento dell’attuale EN 1998-1:2004+A1:2013 in due parti, una destinata alla definizione dell’azione sismica (la Parte 1-1) e l’altra con le regole di progettazione specifiche per i vari materiali (la Parte 1-2).

Ed è proprio all’interno del Paragrafo 13 della futura EN 1998-1-2 che troviamo le “Specific rules for timber buildings”, che estendono le regole date dall’attuale versione dell’Eurocodice al fine di garantire adeguate prestazioni e livelli di sicurezza nel caso di edifici in legno esposti ad azioni sismiche. Cruciale in tal senso il contributo della delegazione italiana, che ha messo a disposizione un nutrito gruppo di esperti provenienti da Università, Centri di ricerca, Professionisti e industrie i quali hanno guidato lo sviluppo di tale parte.

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Ad oggi, i lavori sulla seconda generazione degli Eurocodici hanno raggiunto una fase avanzata tale da dare una prospettiva sui principali cambiamenti e innovazioni che la prossima generazione porterà. Su questi temi lo scorso 24 maggio si è tenuta al DIBt di Berlino una conferenza internazionale. A disposizione i video e le presentazioni in pdf.

Standardizzazione dei prodotti da costruzione alla luce del nuovo CPR

Se da un lato la strada che porterà alla all’adozione della seconda generazione di Eurocodici è relativamente chiara e tracciata, sono in corso di definizione in questi mesi le tempistiche con cui verranno rinnovate ed ampliate le norme di prodotto per il settore del legno strutturale.

La situazione è ben nota a tutti gli addetti ai lavori: l’attuale Regolamento Europeo sui prodotti da costruzione n. 305/2011/EU (Construction Products Regulation, CPR), entrato ufficialmente in vigore il 1° luglio 2013, non è stato in grado di portare l’innovazione e la trasparenza sul mercato comunitario che rappresentano alcuni dei principi alla base della sua emanazione. La Commissione Europea è da anni conscia di tale situazione e, dopo numerosi tavoli di confronto (qui maggiori informazioni), ha optato per una sua profonda revisione al fine di soddisfare le pressanti richieste del mercato. Quest’ultima è in fase di completamento, ed il rinnovato testo potrebbe essere reso disponibile dopo il “Trilogo” tra la Commissione Europea, il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea di dicembre 2023.

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Nuovo Regolamento sui Prodotti da Costruzione: a che punto siamo?
Il vigente regolamento (UE) n. 305/2011 che detta condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione, a circa 10 anni dall'emanazione, ha presto presentato i segni del tempo. Il presente scritto illustra brevemente le ragioni dell’intervento correttivo promosso dalla Commissione europea e lo stato dei lavori in Consiglio dell’Unione europea e presso il Parlamento europeo, in vista di una celere adozione del nuovo regolamento prima della fine della legislatura europea.

Parallelamente alle attività legate alla revisione del CPR, la Commissione Europea ha effettuato un’accurata analisi dello stato dell’arte volta a definire la scala di priorità delle numerose filiere di prodotto, istituendo al contempo tre gruppi di lavoro trasversali per la valutazione del comportamento al fuoco, delle emissioni di sostanze pericolose e della sostenibilità ambientale.

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