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A CERSAIE 2015, Solano Benítez e i valori della sua architettura

L'architetto e docente paraguaiano Solano Benítez, fondatore dell'associazione professionale “Gabinete de Arquitectura”, Mercoledì 30 settembre dalle ore 16.00 intratterrà i presenti con una conferenza ospitata dalla Galleria dell'Architettura.

L'architetto e docente paraguaiano Solano Benítez, fondatore dell'associazione professionale “Gabinete de Arquitectura”, Mercoledì 30 settembre dalle ore 16.00 intratterrà i presenti con una conferenza ospitata dalla Galleria dell'Architettura.
L'architetto, nato ad Asunción nel 1963, si è distinto fin da giovanissimo nell'ambito dell'architettura contemporanea, ricevendo diversi premi e riconoscimenti durante i suoi trent'anni di carriera.

La carriera d'architetto di successo di Solano Benítez inizia dopo la laurea in architettura all'Università Nazionale di Asunción, nel 1986; la data di fondazione del “Gabinete de Arquitectura”, che attualmente gestisce assieme alla collega Gloria Cabral, è successiva di appena un anno.

Nel 1999, Benítez riceve dalla “Cámara Junior” paraguaiana il premio per essersi distinto come “Joven sobresaliente”, giovane straordinario, e per il contributo alla cultura del suo Paese; a questo riconoscimento ne seguono molti altri, tra cui, nel 2008, il BSI Swiss Architectural Award, premio internazionale riservato agli architetti con meno di cinquant'anni che abbiano realizzato un'opera significativa nel contesto architettonico contemporaneo. Nel 2011, Benítez conquista una menzione onorifica da parte del Congresso Nazionale del Paraguay per il suo contributo alla nazione. Inoltre, nel 2011 è eletto ‘Arquitecto del Bicentenario’ per l'Associazione paraguayana degli architetti, e nel 2012 diviene membro onorario dell'American Institute of Architects.

Lo stile architettonico di Benítez si distingue per la sua preferenza del “ladrillo”, il mattone, come principale elemento costruttivo, come è tipico nel suo Paese d'origine; ulteriore sintomo dello stretto legame dell'architetto con la propria terra natale è il suo costante ricorso alla manodopera locale. Da quest'ultima, in particolare, egli trae continui stimoli all'innovazione, vedendo nella mancanza di specializzazione nel settore di questa non un ostacolo, ma un'opportunità.

Lo stesso “Gabinete de Arquitectura” ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui, nel 1999, il premio “Obra de la Década 1989-1999”, come migliore attività della decade 1989-1999, da parte del Colegio de Arquitectos del Paraguay; nello stesso anno, si è candidato tra i finalisti del premio Mies van der Rohe per l'America Latina, e nel 1994 ha rappresentato il Paraguay alla biennale di Venezia, San Paolo e Lisbona - Capitale iberoamericana della Cultura.

Tra le opere di maggior rilievo di Solano Benítez si annoverano: il Villaggio turistico di Ytú, in Paraguay (opera finalista del premio Mies van der Rohe); la Tomba di Priribebuy (Paraguay) negli anni 2000 e 2001; la sede Unilever Villa Elisa (progetto vincitore BSI Swiss Architectural Award) tra 2000 e 2001; la Casa Esmeraldina, nella natìa Asunción, nel 2002; la Casa Fanego, ancora ad Asunción, nel 2003, con Sergio Fanego; la Casa Abu & Font, ad Asunción tra 2005 e 2006; la Casa Las Anitas, a San Pedro, 2007-2008; l'Edificio Alambra, a San Lorenzo, attualmente ancora in corso di realizzazione.

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