A Urbanpromo i progetti sulle città porto: dal nuovo fronte mare per Ancona al ponte ferroviario di Venezia
Tra i progetti presentati all’ultima edizione di Urbanpromo vi è quello dedicato alla rigenerazione dell'area del porto storico di Ancona e quello inerente il nuovo ponte ferroviario che collegherà la dorsale ovest del porto di Venezia con la stazione di Marghera Scalo.
Urbanpromo è la manifestazione nazionale di riferimento sul grande tema della rigenerazione urbana ed è organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e dalla società Urbanistica Italiana (Urbit).
Il programma ITI Waterfront di Ancona 3.0 per la rigenerazione del fronte mare della città
Il Comune di Ancona ha presentato “Strategia di Sviluppo e Rigenerazione Urbana Sostenibile ITI Waterfront di Ancona 3.0”. All’interno della cornice definita dalle norme UE e dall’Accordo di Partenariato, la Regione Marche ha individuato negli ITI, Investimenti Territoriali Integrati, lo strumento più adeguato per sostenere azioni integrate capaci di coniugare finanziamenti afferenti ad assi tematici differenti dei fondi POR FESR 2014-20 in grado di massimizzare gli impatti e le ricadute nelle aree urbane.
L’ente regionale ha, pertanto, attivato nel 2016 un bando rivolto ai capoluoghi di provincia finalizzato a selezionare 3 proposte di strategie urbane finanziabili con un contributo pari all’80% dell’investimento totale.
L’Amministrazione Comunale di Ancona, in coerenza con i temi emersi dal processo StrategicAncona2025, il Piano Strategico della Città, ha individuato nel programma ITI Waterfront di Ancona 3.0, lo strumento per implementare un processo di Rigenerazione Urbana incentrato sul frontemare del porto storico finalizzato a trasformare Ancona da città sul mare a città di mare contemporanea.
La strategia intende costruire intersezioni di interessi e coalizioni di sviluppo che mirino al perseguimento dei seguenti obiettivi:
- indurre nuovo senso di identità e appartenenza da parte della comunità,
- intercettare esigenze e progettualità di quei soggetti in grado di interpretare le dinamiche sociali ed economiche contemporanee,
- valorizzare il patrimonio storico e culturale anconetano in relazione al porto e al rapporto con il mare,
- incentivare reti di collaborazione tra soggetti ad alta intensità di conoscenza operanti sul territorio per lo sviluppo di tecnologie innovative applicate a tematiche legate al mare, al porto e alla città storica,
- sperimentare azioni concrete volte all’incremento della qualità urbana in chiave di sostenibilità ambientale.
L’ITI Waterfront attiva un investimento complessivo di circa € 7.700.000 e ha visto la definizione di un partenariato interistituzionale che coinvolge Comune di Ancona, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Soprintendenza Beni Architettonici, Paesaggio e Archeologia delle Marche e CNR- Istituto per le Ricerche Biologiche e per le Biotecnologie.
Il progetto del nuovo ponte ferroviario tra il Porto di Venezia e la stazione Marghera Scalo
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha presentato a Urbanpromo una specifica attività nell’ambito del progetto Newbrain.
Il Porto di Venezia è uno dei più importanti sistemi portuali e logistici del Mare Adriatico. Per la sua posizione strategica, rappresenta un anello sempre più forte nella catena logistica tra l'Europa centrale e orientale da un lato e il Mediterraneo orientale, il Medio Oriente e l'Estremo Oriente dall'altro.
Si prevede la realizzazione di un ponte ferroviario che collega direttamente la dorsale sud-ovest del porto con la stazione di Venezia Marghera Scalo, ottimizzando il funzionamento ferroviario all'interno del porto e implementando il Distretto Ferroviario.
L'investimento fa parte a sua volta della strategia dell’Autorità di Sistema portuale del mar Adriatico settentrionale (AdSPMAS) volta a migliorare le infrastrutture portuali e potenziare i servizi di accessibilità ferroviaria, come indicato nel Piano Strategico Nazionale per i Porti e la Logistica e nel Programma Operativo Portuale 2018-2020.
Il Distretto Ferroviario di Venezia Marghera Scalo, come definito dal Decreto 3/2017 dell’AdSPMAS, ha una lunghezza complessiva di circa 65 km ed è costituito essenzialmente da:
- stazione merci nazionale di Venezia Marghera Scalo (con binario di scambio e binario di ricezione e partenza);
- ventaglio di binari di raccordo del Parco Breda (a servizio dell'area portuale nord-est);
- ventaglio dei binari di raccordo del Parco Nuovo (a servizio dell'area portuale sud-ovest);
- raccordo Base, diramazione dalla stazione di Venezia-Mestre fino al varco unico dei terminal collegati;
- raccordi ferroviari, con binari e raccordi, all'interno di ciascuna area del porto.
Nel corso del 2017 il traffico ferroviario generato dal Porto di Venezia è stato di circa 5.368 treni pari a 2,3 milioni di tonnellate di merci movimentate (100 treni a settimana).
Nel primo semestre del 2018 il traffico ferroviario ha mostrato una crescita del 14%.
Le principali categorie di merci trattate sono:
- prodotti siderurgici (54% del trasporto totale);
- prodotti energetici (17%);
- prodotti agroalimentari (15%);
- prodotti chimici (7%);
- container (6%).
La recente crescita del traffico ferroviario fa supporre che la tendenza sia strutturale.
Nel 2030, grazie alla piena operatività del nuovo terminal container di Montesyndial, è ragionevole prevedere che le merci movimentate in treno saranno di circa 3,2 milioni di tonnellate, pari a 9.700 treni all’anno.
Per cogliere queste nuove opportunità di mercato, il Porto di Venezia prevede una serie di nuovi investimenti volti ad ottimizzare il funzionamento ferroviario all'interno del porto. L'attività proposta riguarda lo sviluppo del progetto definitivo per la realizzazione di un nuovo ponte ferroviario che collega direttamente l'ossatura sud-ovest del porto con la stazione di Venezia Marghera Scalo.
Questa nuova infrastruttura consentirà di:
- eliminare le interferenze con la stazione ferroviaria di Mestre in fase di manovra;
- migliorare sia la capacità che la sicurezza del sistema ferroviario portuale;
- ridurre drasticamente il numero di interferenze tra rete stradale e ferrovia all'interno dell'area portuale;
- ridurre drasticamente i tempi di manovra nella zona sud-ovest del porto dove si genera circa il 40% del traffico ferroviario totale del porto.
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